François Boulo, porta-parola dei gilet jaunes a Rouen, ha lanciato un appello allo sciopero generale illimitato a partire del 5 febbraio: qui il video-comunicato diffuso via internet.
Contraddittoriamente, delle parole usate da Boulo non poche soffrono della variegata composizione del movimento dei gilet jaunes: daltronde quest’ultimo, fin dalla sua origine, ha sempre sofferto di un certo grado d’interclassismo (caratteristica che si riflette concretamente di più in certe sue parole d’ordine e azioni, ma meno o per niente in altre).
Tuttavia, la posizione espressa nel video-comunicato d’appello allo sciopero genrale illimitato risulta radicalmente opposta a quella tradizionalmente rappresentata dai partiti e soprattutto dei sindacati (in Francia come ovunque in Europa e nel mondo): contrari i primi a ogni trattativa col movimento (che sabato scorso ha realizzato il suo XII atto di protesta di massa, sempre per chiedere le dimissioni del presidente Macron) e i secondi a offrire qualsivoglia aiuto ai manifestanti, addirittura negando loro – e a più riprese – proprio l’indizione di uno sciopero generale quale inequivocabile, duro segnale di lotta per finalmente mobilitare sulla scena tutta la classe lavoratrice (primo, perenne incubo dei capitalisti di ogni Paese) e conseguentemente l’intera popolazione proletaria francese.
Come lavoratori e lavoratrici autorganizzati con il S.I. Cobas, ribadiamo la nostra solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici che come gilet jaunes – o insieme a loro – in Francia stanno lottando per migliorare le loro condizioni di lavoro e di vita (clicca sugli articoli per leggerli):
[INTERNAZIONALISMO] Solidarietà a voi lavoratori con i gilet gialli!
Pochi giorni fa, un’assemblea di “giubbotti gialli” provenienti da tutta la Francia ha firmato questo appello congiunto:
“Un centinaio di delegazioni, riunite per la prima volta questo fine settimana, hanno definito insieme i loro valori, sostenendo in particolare di non essere “né razzisti, né sessisti, né omofobi”.
Da Benjamin Girette / Hans Lucas per “The World”: “Sorcy Saint Martin, Francia, 26 gennaio 2019: al richiamo di Yellow Vests Commercy (comune nelle vicinanze) Assemblea delle Assemblee (Yellow Vests) è organizzata nella Mosa.
Delegazioni di Giubbotti Gialle dalla Francia sono presenti per un giorno di dibattito.
La sala accoglie circa 250 persone, delegati, osservatori o giornalisti.
Per settimane, politici e commentatori di ogni tipo hanno criticato la loro incapacità di organizzarsi, di trasmettere un messaggio chiaro, di parlare con una sola voce, esortandoli ad avere “rappresentanti” e “portavoce”.
Ma per i “giubbotti gialli” di tutta la Francia che si sono riuniti questo fine settimana a Commercy (Meuse), è stato invece urgente prima prendere il tempo per “costruire pazientemente ma sicuramente basi locali per quindi organizzarsi su larga scala”.
“Ci vuole più tempo, ma ci sembra molto più ricco per il resto del nostro movimento che riprodurre il sistema che combattiamo, con le sue vecchie ricette e i suoi piccoli trucchi che nessuno crede”, ha detto la presentazione di questo “Assemblaggio di assiemi”.
Dopo oltre due mesi di mobilitazione sulle rotonde e negli 11 “atti” delle manifestazioni del sabato, sono quindi delegazioni mandate da gruppi di “giubbotti gialli” dei Pirenei, Bretagna, Normandia, Cevennes, dalle Alpi, dall’Alsazia, dalla Lorena, da Grenoble, da Parigi, da Nantes o da Poitiers che, incontrandosi per la prima volta, hanno discusso i loro valori, le loro richieste e la loro organizzazione.
Ansiosi di trovare l’operazione più orizzontale e democratica possibile, non hanno nominato i rappresentanti ma sono riusciti a concordare una chiamata comune.
Sin dall’inizio, il testo richiama le ragioni della loro mobilitazione, rivolta “contro la vita cara, la precarietà e la miseria”.
E continua: “Vogliamo, per i nostri cari, le nostre famiglie e i nostri figli, vivere in modo dignitoso.
Ventisei miliardari possiedono più della metà dell’umanità, questo è inaccettabile.
Condividiamo la ricchezza e non la miseria!
Finiamo con le disuguaglianze sociali!
I “giubbotti gialli” raccolti a Commercy richiedono “l’aumento di salari immediati, minimi sociali, indennità e pensioni, il diritto incondizionato all’abitazione e alla salute, all’istruzione, ai servizi pubblici gratuiti e per tutti “.
“Né razzista, né sessista, né omofobico”: durante l’assemblea di sabato, ciascuna delegazione ha testimoniato ai feriti nelle sue file, mentre sugli smartphone è apparso il video del volto sanguinario del dimostrante Jerome Rodrigues a Parigi.
Il richiamo dell ‘”Assemblea delle Assemblee” condanna la repressione del movimento e “l’uso massiccio di armi da fuoco teso che mutila, erode, ferisce e traumatizza”
Si stima che “1.000 persone sono state arbitrariamente condannate e imprigionate” ed è preoccupata per la futura legge antisommossa che “mira semplicemente a impedire che dimostrino”.
Il testo condanna “tutte le violenze contro i manifestanti, che provengano da forze dell’ordine o gruppi violenti” e chiede un’amnistia per i condannati.
Mentre esplosioni xenofobi, antisemiti e omofobi sono state filmate e riportati durante le proteste dal 17 novembre i delegati di “giacche gialle” riuniti a Commercy si sono svolte anche in stato nel loro appello che erano “né razzista , né sessisti né omofobici “,” orgogliosi di stare insieme alle [loro] differenze per costruire una società di solidarietà “.
Riferendosi a una serie di affermazioni ancora in discussione, che “toccano la democrazia reale, la giustizia sociale e fiscale” o “la giustizia ecologica e climatica”, chiamano “tutti”, “con i suoi mezzi”, per il suo Unirsi a loro nei prossimi “atti” di mobilitazione.
Hanno anche aderito alla chiamata di sciopero lanciata per il 5 febbraio dalla CGT e già presa da molte pagine Facebook “gilet gialli”.
Dopo lunghe discussioni sulla legittimità di una chiamata che può coinvolgere tutti i “giubbotti gialli”, i delegati riuniti a Commercy hanno scelto di impegnarsi solo e di “proporre” a gruppi locali di tutti i “giubbotti gialli” della Francia per discuterne e poi apporre la loro firma se aderivano ad essa.
Una nuova assemblea potrebbe essere tenuta in due mesi, a Saint-Nazaire (Loire-Atlantique).
Pubblichiamo qui l’appello della prima Assemblea delle Assemblee dei Gilets Jaunes
Noi Gilets Jaunes delle rotonde, dei parcheggi, delle piazze, delle assemblee, delle manifestazioni, ci siamo riuniti il 26 e 27 gennaio 2019 nell’assemblea delle assemblee, che riunisce un centinaio di delegazioni, rispondendo all’appello dei Gilets Jaunes di Commercy.
Dal 17 novembre, dal più piccolo villaggio del mondo rurale alla più grande città, ci siamo sollevati contro questa società profondamente violenta, ingiusta e insopportabile; noi non lasceremo più mano libera a nessuno!
Ci ribelliamo contro il caro vita, la precarietà e la miseria. Noi vogliamo per le persone a noi vicine, le nostre famiglie e i nostri bambini una vita dignitosa. Ventisei miliardari posseggono quanto la metà dell’umanità, è inaccettabile.
Spartiamo la ricchezza e non la miseria!
Finiamola con diseguaglianze sociali!
Esigiamo l’aumento immediato dei salari, del reddito minimo sociale, dei sussidi e delle pensioni, il diritto incondizionato alla casa e alla sanità, all’istruzione, dei servizi pubblici gratuiti e per tutte/i.
E’ per tutti questi diritti che noi occupiamo ogni giorno le rotonde, che organizziamo delle azioni e delle manifestazioni, che discutiamo ovunque.
Con i nostri gilets gialli noi riprendiamo quel diritto alla parola che non abbiamo mai.
E qual è la risposta del governo?
La repressione, il disprezzo, la denigrazione.
Dei morti e migliaia di feriti, l’utilizzo massiccio di armi ad altezza uomo, che mutilano, accecano, feriscono e traumatizzano.
Più di mille persone sono state arbitrariamente condannate ed imprigionate.
E oggi la cosiddetta legge “anti-casseur” mira semplicemente a impedirci di manifestare.
Noi condanniamo tutte le violenze contro i manifestanti, che vengano dalle forze dell’ordine o da gruppuscoli violenti. Nulla di ciò ci arresterà!
Manifestare è un diritto fondamentale.
Fine dell’impunità per le forze dell’ordine!
Amnistia per tutte le vittime della repressione!
E che inganno è questo grande dibattito nazionale che è nei fatti una campagna di propaganda del governo che strumentalizza le nostre volontà di discutere e decidere!
La vera democrazia noi la pratichiamo nelle nostre assemblee, nelle rotonde, non è sugli schermi della televisione né nelle pseudo tavole rotonde organizzate da Macron.
Dopo averci insultato e trattati da meno che niente, ecco che ci presenta come una folla rabbiosa, fascistizzante e xenofoba.
Ma noi siamo il contrario: né razzisti, né sessisti, né omofobi, noi siamo fieri di essere insieme con le nostre differenze per costruire una società solidale.
Noi siamo forti della diversità delle nostre discussioni, in questo stesso momento centinaia di assemblee elaborano e propongono le proprie rivendicazioni.
Esse riguardano la democrazia reale, la giustizia sociale e fiscale, le condizioni di lavoro, la giustizia economica e climatica, la fine delle discriminazioni.
Fra le rivendicazioni e le proposte strategiche più discusse troviamo: lo sradicamento della miseria in tutte le sue forme, la trasformazione delle istituzioni (RIC -Referendum d’Initiative Citoyen, un’ assemblea costituente, la fine dei privilegi degli eletti …) la transizione ecologica (precarietà energetica, inquinamento industriale..) l’eguaglianza e il sostegno a tutte e tutti qualsiasi sia la loro nazionalità (persone in situazioni di handicap, eguaglianza uomo – donna, fine dell’abbandono dei quartieri popolari, del mondo rurale e dei territori d’oltremare..).
Noi, Gilets Jaunes, invitiamo ciascuno con i propri mezzi e le proprie possibilità a unirsi a noi.
Noi invitiamo a proseguire con le iniziative (Iniziativa 12, contro le violenze poliziesche davanti ai commissariati, le iniziative 13, 14…), a continuare le occupazioni delle rotonde e il blocco dell’economia, a costruire uno sciopero di massa a tempo indeterminato a partire dal 5 febbraio.
Chiamiamo a formare dei comitati sui luoghi di lavoro, di studio e ovunque, perché questo sciopero possa essere costruito alla base dagli stessi scioperanti.
Prendiamo in mano il nostro destino!
Non restate soli, unitevi a noi!
Organizziamoci in forma democratica, autonoma e indipendente!
Questa assemblea delle assemblee è una tappa importante che ci permette di discutere delle nostre rivendicazioni e dei nostri mezzi d’azione.
Federiamoci per trasformare la società!
Proponiamo a tutti i Gilets Jaunes di far circolare quest’appello.
Se come gruppo Gilets Jaunes siete d’accordo, inviate la vostra firma a Commercy.
Non esitate a discutere e formulare delle proposte per le prossime assemblee delle assemblee che noi prepariamo sin da ora.
Macron Démission!
Viva il potere al popolo, per il popolo, da parte del popolo!
Appello proposto domenica 27 gennaio dall’Assemblea delle Assemblee di Commercy dipartimento della Mosa nella regione del Grand Est).