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[FIRENZE] Zara: sciopero e magazzino occupato contro la chiusura

ZARA: SCIOPERO E MAGAZZINO OCCUPATO CONTRO LA CHIUSURA

Terzo giorno di occupazione e picchetto ai cancelli a Zara di Reggello (FI).

I progetti di chiusura e licenziamento collettivo dei lavoratori iscritti al sindacato non passeranno!

Sabato 16 febbraio tutti davanti ai negozi della multinazionale!


Sono 39 le persone che perderanno il proprio posto di lavoro come conseguenza del progetto di chiusura imminente del magazzino ZARA di Reggello (FI), in via Pian di Rona n. 128b.

Non siamo di fronte a una “crisi” aziendale.

Siamo di fronte alla rapacitá di una multinazionale che tramite il sistema degli appalti al ribasso vuole risparmiare sul costo della forza lavoro e liberarsi dei lavoratori sindacalizzati.

Andiamo per passi.

Ad aprile I lavoratori del magazzino di Reggello iniziavano una serie di scioperi e mobilitazioni sindacali per superare una condizione pensante di sfruttamento e caporalato: per anni avevano lavorato su turni massacranti per paghe misere, in violazione completa del CCNL e delle normative, e soprattutto costretti a “restituire” una parte del proprio stipendio alla cooperative che gestiva l’appalto.

Una condizione di sfruttamento diffusa in moltissimi magazzini della multinazionale.

Gli scioperi ottenevano a Reggello la restituzione dei soldi sottratti negli anni, l’applicazione del CCNL con il riconoscimento dei giusti livelli di inquadramento, degli scatti di anzianita’ e dei ticket mensa, oltre che turni “umani”. Nient’altro che il riconoscimento dei diritti dei lavoratori.

Cosa ha pensato di fare quindi ZARA? Spostare la merce su altri magazzini (dove il costo del lavoro e’ piu basso e – quindi – I lavoratori sono senza diritti) penalizzando Reggello fino a prospettarne la chiusura. 

I lavoratori di cui ZARA si vuole liberare sono I lavoratori che per anni ed anni si sono spaccati la schiena per pochi euro smistando la merce che, finendo nei negozi, ha reso Omancio Ortega – padrone della multinazionale – uno degli uomini piu’ ricchi del mondo. 

Quello che sta accadendo ricorda molto il meccanismo delle delocalizzazioni che hanno portato nel terzo mondo molte attivita’ industriali.

Una “delocalizzazione interna” al nostro paese stavolta, resa possibile dal fatto che anche qui in Italia sono ormai una realta’ condizioni di sfruttamento vergognose che passano dal Sistema delle cooperative e degli appalti al ribasso.

I lavoratori di Reggello a queste condizioni si sono ribellati, portando nel magazzino una piccole rivoluzione.

IL POSTO DI LAVORO NON SI TOCCA

I LAVORATORI NON SONO ARANCE DA SPREMERE E POI BUTTARE

NO AGLI APPALTI AL RIBASSO

S. I. Cobas Firenze