Toncar di Muggiò (MB):
ancora una volta lo Stato attacca i lavoratori e fiancheggia i padroni
Oggi pomeriggio fuori ai cancelli della Toncar di Muggiò lo Stato borghese ha dato l’ennesima prova del suo “eroismo”: decine di carabinieri hanno attaccato a calci e spinte il presidio dei lavoratori licenziati, sgomberandoli e minacciando l’uso del taser qualora non fossero riusciti nei loro scopi a mani nude.
Nel parapiglia che ne è scaturito il dirigente nazionale del SI Cobas Papis Ndiaye e due licenziati Toncar sono stati fermati e portati nella caserma di Desio, dove sono stati rilasciati dopo circa due ore e denunciati con l’accusa di concorso in resistenza a pubblico ufficiale e violenza privata.
Va ricordato che la ripresa degli scioperi e dei presidi fuori ai cancelli della Toncar è scaturita dal mancato rispetto degli accordi sanciti poche settimane orsono nella locale Prefettura, in cui la Toncar, dopo aver eliminato con un cambio di appalto illecito ben 80 lavoratori “scomodi” perchè aderenti al SI Cobas, si impegnava a riassumere gradualmente tutti i licenziati lasciando altresì aperta la finestra per possibili incentivi all’esodo.
A questi impegni, messi nero su bianco nelle sedi dell’organo periferico del governo e con la sua supervisione, la Toncar è venuta completamente meno, imponendo nei fatti come clausola vincolante per la riassunzione la disdetta dell’adesione al SI Cobas: dunque, coloro che non hanno accettato di rinunciare al diritto di associazione sindacale e di sottostare ai diktat e all’arbitrio dei padroni, sono entrati in una vera e propria “lista di proscrizione” poichè aderenti al SI Cobas.
Ancora una volta lo Stato dei padroni mostra gli artigli da leone contro i lavoratori che lottano per i loro diritti e fa la pecora servile di fronte ai padroni, assecondandone i soprusi e ponendosi quale suo “distaccamento militare” anche quando questi vengono meno agli accordi presi nelle “solenni” sedi istituzionali.
Come avvenuto di recente in Italpizza e nella giornata di ieri in DHL a Carpiano, laddove allo sciopero dei lavoratori si è risposto con gli idranti delle forze dell’ordine, anche alla Toncar non faremo un solo passo indietro e continueremo a lottare per il rispetto degli impegni presi, il reintegro di tutti i licenziati e il ripristino delle agibilità sindacali.
Nell’Italia del DL Salvini, l’unico imperativo per chi ha a cuore gli interessi immediati e futuri dei lavoratori, è quello di resistere un minuto in più dei padroni e della repressione.
Solo la lotta paga!
Uniti si Vince!
13/3/2019
SI Cobas nazionale