Pomigliano, 3 maggio: altra visita del ministro del lavoro e capo del movimento 5 stelle Di Maio, nuova contestazione dei licenziati politici FIAT-FCA, dei disoccupati autorganizzati “7 Novembre” e di tanti solidali, lavoratori e lavoratrici, studenti e precari per contestare le passerelle elettorali degli esponenti dell’alleanza gialloverde Lega – 5Stelle, ennesimo governo anti-operaio e anti-immigrati in continuità con i precedenti esecutivi di centro-sinistra, centro-destra e tecnici.
Sfruttamento, oppressione, precarietà, morti, inquinamento, repressione e licenziamenti: questa è la realtà per chi lavora in fabbrica e in magazzino, come in tutti i luoghi dove il capitale si accumula determinando enormi profitti per il profitto di un pugno di capitalisti, a danno dell’umanità e della natura.
Nonostante uno dieci mille comizi dei soliti grilli parlanti in perenne campagna elettorale sulla pelle dei proletari, la realtà capitalista per gli sfruttati non cambia… al punto che con l’estendersi e l’intensificarsi della crisi, le chiacchiere dei governanti ormai non illudono più: l’astensione degli elettori aumanta e le lotte di chi alza la testa e si oppone allo stato di cose esistenti – nei luoghi di lavoro, nei quartieri delle città e sui territori – si diffondo e rafforzano, creando una nuova organizzazione di classe autonoma e indipendente.
All’ingresso della fabbrica Avio, il presidio di manifestanti ha satiricamente portato una maschera di Pinocchio con il volto del vicepremier del governo Lega – 5stelle Di Maio ed uno striscione simbolico con la scritta “Il reddito di cittadinanza per i licenziati non c’è”: a ricordare la lotta contro l’elemosina di Stato del tanto, troppo sbandierato “Rdc” (subito rivelatosi l’ennesima bufala a danno dei proletari più bisognosi e delle loro famiglie).
Lotta che nei giorni di Pasqua aveva visto proprio i licenziati politici Fiat-Fca, oggi ancora in azione dall’Avio, occupare per diversi giorni il campanile della chiesa del Carmine per protesta.
I manifestanti, nella persone degli operai licenziati politic Fiat-Fca in lotta, hanno consegnato una lettera indirizzata al ministro del lavoro Di Maio a suo padre, per ribadire al figliol prodigo la richiesta di una modifica concreta alle troppo burocratiche e stringenti modalità di accesso al reddito di cittadinanza, per aiutare ad accedere a questo pur piccolo sussidio il maggior numero di persone possibile (a partire da chi più é in difficoltà per la crisi, come i lavoratori licenziati o disoccupati, spesso scandalosamente vistisi rifiutare il “Rdc” poiché inclusi come stato di famiglia in nuclei con reddito totale “troppo ricco” secondo gli attuali parametri di erogazioni, stabiliti dal ministero e dell’Inps).
A tal riguardo, i licenziati politici Fiat-Fca richiedono l’approvazione immediata di una legge apposita, che il governo e il Parlamento dovranno quindi approvare prima delle prossime elezioni europee.
Siamo fuori all’Avio Aero di Pomigliano presidiata dalla polizia dove è presente per la campagna elettorale il Ministro del Lavoro Di Maio.
Le nostre parole sono chiare: allargare i requisiti del reddito, svincolarlo dai paletti delle residenze e dei nuclei familiari, dai limiti dei modelli Isee.
Prendere i soldi dalle tasche dei padroni e non dei lavoratori.
Lavoro o non lavoro: dobbiamo campare.
In più vogliamo risposte e continuità rispetto all’ultimo incontro all’Inps insieme ai licenziati Fca e l’ultimo tavolo avuto a Roma per la nostra vertenze.
Perché andiamo ovunque e contro tutti?
Perché solo la forza dei disoccupati e dei lavoratori può “cambiare” le condizioni di vita e di lavoro.
Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre”
Dopo tutte le contestazioni ricevute ormai il ministro Di Maio non sa più che faccia indossare quando viene a Pomigliano, è a corto di promesse e ha smesso pure di annunciare le sue passerelle elettorali, oggi verrà nella fabbrica Avio di Pomigliano che produce componentistica per il settore aeronautico e noi siamo qui in presidio per diffondere un volantino ricordando agli operai che l’unico cambiamento l’hanno visto i piccoli borghesucci come lui.
In questa fabbrica si lavora per lo più con contratti precari, interinali, che vengono rinnovati, quando rinnovati, di mese in mese. Sono questi i risultati dei suoi decreti sulla dignità di chi lavora?
Aumentano sfruttamento e miseria tra gli operai e gli strati più bassi della società, i contentini come il reddito di cittadinanza introdotti per gettare fumo negli occhi degli operai licenziati e dei disoccupati hanno come pietra di scambio la stretta repressiva e reazionaria contro i lavoratori immigrati.
Quattro spiccioli per dividere i lavoratori e usarli come massa di manovra dei loro sfruttatori.
Ci sarà un cambiamento solo quando gli operai agiranno come classe in lotta contro tutti i governi dei padroni, di destra e sinistra, populisti e liberali.
Collettivo 48ohm