Lunedì 13 maggio il tribunale di Modena ha definitivamente assolto Aldo e affossato il teorema accusatorio e la provocazione orchestrata dagli organi repressivi al servizio dell’odio di classe.
Non abbiamo certo fiducia nella magistratura e nella sua presupposta indipendenza, ma questa sentenza ha oggettivamente evidenziato che chi impone le regole del comando classista voleva solo sbarazzarsi di un compagno e di un sindacato, il Sicobas, che ne ha messo in discussione le fondamenta.
Le fondamenta dell’egemonia di un potere economico e politico Modenese che ha nel suo dna capitalista il disprezzo per la vita dei lavoratori e delle lavoratrici e che è arrivato addirittura ad inventarsi un’accusa di estorsione (lo sciopero come strumento di estorsione?) per poi derubricarla ad un’ estorsione “… a fin di bene” per poi scoppiare in una bolla… di merda che gli è ricaduta addosso.
Siamo veramente felici dell’assoluzione di Aldo e ci piacerebbe molto che questa notizia fosse su tutte le prime pagine e sui telegiornali nazionali come al momento dell’arresto.
Sappiamo però che questo non sarà possibile perché la repressione e l’inganno sono le uniche armi in mano ai padroni per provare a fermare un ciclo invece inarrestabile di lotte.
Conosciamo bene invece l’importanza e il peso della mobilitazione della classe come elemento sostanziale e centrale di un possibile fronte di classe che possa combattere il dominio capitalista e il nuovo volto del fascismo del razzismo e del sessismo ben interpretato dal governo Lega / 5stelle.
L’assoluzione di Aldo dimostra, oltre l’inconsistenza della provocazione, che l’unità della classe, la mobilitazione e la lotta sono invece le nostre uniche armi per rispondere alle provocazioni e agli attacchi repressivi.
La nostra solidarietà e il nostro più caldo abbraccio vanno ad Aldo e al Sicobas!
Alleghiamo il comunicato del Sicobas per l’assoluzione di Aldo.
14.05.2019
I compagni e le compagne del Csa VittoriaMilano