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[NAPOLI] Spezzone di lotta autorganizzato allo sciopero del 14/6 dei metalmeccanici

In occasione dello sciopero dei metalmeccanici del 14 giugno il SI Cobas organizza una sua presenza di classe e autorganizzata in aperta contrapposizione ai vertici corrotti di Fiom- Fim e Uilm, e per avviare un percorso di lotta che eviti l’ennesima carneficina sociale di chiusure, delocalizzazioni e licenziamenti di massa.

Venerdì 14 giugno a Napoli in occasione dello sciopero nazionale dei metalmeccanici

CONCENTRAMENTO ORE 9,00 – PIAZZA PRINCIPE UMBERTO

Whirlpool, Mercatone Uno, Ilva, FCA…: una vera e propria mattanza sociale fatta di licenziamenti, disoccupazione, precarietà e sfruttamento.

Questo è il “cambiamento” del governo Lega-5 Stelle!

Questa l’amara realtà, a cui Cgil-Cisl-Uil e PD si oppongono solo a chiacchiere

NIENTE PIÙ DA PERDERE SE NON LE CATENE!

Licenziamenti, delocalizzazioni, chiusure di attività, cassa integrazione: oramai ogni giorno, soprattutto al Sud, per gli operai e i lavoratori dipendenti è un bollettino di guerra.

Il governo gialloverde ci ha raccontato per mesi la favola che il problema principale dell’Italia era l’immigrazione e la sicurezza, e così, una volta chiusi i porti e sbattuto in galera qualche povero Cristo, gli “italiani” sarebbero tornati nel benessere e i lavoratori sarebbero stati tutelati.

Ora che i porti sono sigillati e Salvini si vanta di aver ripristinato l’”ordine”, si scopre che i disoccupati e i licenziati invece di diminuire aumentano, così come i lavoratori sfruttati, ricattati e ridotti alla fame da padroni e imprenditori senza scrupoli e con la complicità delle istituzioni.

I padroni da sempre pensano a tutelare unicamente se stessi, e oggi chiudono le fabbriche o le trasferiscono altrove per difendere i loro profitti.

I parlamenti e i governi nazionali e locali sono da sempre nelle loro mani e al loro servizio, indipendentemente dal colore dei partiti che sono al potere.

Non è un caso se di fronte al dramma delle migliaia di licenziamenti, i partiti di opposizione che hanno governato fino a ieri e le stesse Cgil-Cisl-Uil si preoccupano solo di “rilanciare gli investimenti”, cioè di garantire ai padroni ancora più profitti con gli sgravi fiscali e più sfruttamento attraverso la “produttività”, cioè un ulteriore peggioramento dei diritti e dei salari dei lavoratori.

La vicenda dell’Ilva di Taranto lo dimostra: ogni accordo sindacale, anche quelli in sede governativa, può essere disdettato e rimangiato dal padrone unilateralmente e da un momento all’altro; se gli operai accettano sempre il “meno peggio” senza mai alzare la testa, prima o poi arriverà il peggio.

Venerdì 14 giugno i vertici sindacali confederali chiamano in piazza i metalmeccanici per elemosinare qualche spicciolo dal governo e far smobilitare in fretta e furia la protesta: uno sciopero nazionale dev’essere il momento culminante di una mobilitazione che parte, vive e si sviluppa nelle fabbriche e sui luoghi di lavoro, altrimenti è solo un’inutile passeggiata per le vie del centro storico.

Per gli operai l’unica “garanzia della difesa del posto di lavoro” è la lotta: i tavoli istituzionali hanno senso solo se gli operai sono capaci con lo sciopero e i picchetti di impedire che il padrone si porti via le uniche cose che gli stanno a cuore: le merci e i macchinari!

Contro i licenziamenti e le chiusure, l’unica alternativa è iniziare una mobilitazione unitaria e di massa per la riduzione generalizzata dell’orario di lavoro a parità di salario e il salario medio garantito a tutti i disoccupati e licenziati (altro che l’elemosina del “reddito di cittadinanza” di Di Maio…).

Con questi obbiettivi e parole d’ordine il SI Cobas sarà in piazza Venerdì 14 giugno a Napoli in occasione dello sciopero nazionale dei metalmeccanici

CONCENTRAMENTO ORE 9,00 – PIAZZA PRINCIPE UMBERTO

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