A Tortona gli operai CLO hanno di nuovo scioperato dal magazzino logistico COOP, a causa dei licenziamenti della cooperativa “di sinistra” CLO: ma ancora sono stati attaccati con violenza dalla polizia che li ha caricati fin a spingerli coi manganelli sulla strada Savonesa, una delle più importanti arterie del polo logistico di Rivalta Scrivia (AL).
Fallisce il tentativo CLO – davvero da cooperativa “di sinistra”! – di isolare ulteriormente i lavoratori S.I. COBAS tirando su un teatralissimo gruppetto di crumiri, ovvero presunti lavoratori della cooperativa in protesta (triste, silenziosa e buia)… nientemeno che “per la cooperativa” (con tanto di propagandistica bandiera, naturalmente mai toccata e neanche guardata da nessuno di loro)!
Dall’inizio degli scioperi e ancor più dall’entrata del S.I. COBAS nel magazzino Coop di Tortona, talmente è caduto in basso il nome e il potere della CLO che apparentemente la cooperativa ha dovuto addirittura reclutare da altrove questi operai teatranti messi in scena davanti ai cancelli, infine riuscendo faticosamente a realizzare la sceneggiata solo con la forza esterna di un’ordinanza formale (benché corretta a penna… in fretta e furia!) dello stesso Prefetto che, nell’incontro con il S.I. COBAS dopo il riuscito sciopero generale del 25 ottobre, già aveva avvallato i 5 licenziamenti politici e la rappresaglia anti-sindacale CLO… la linea istituzionale quindi è: le merci e il profitto dei capitalisti prima delle persone e delle loro famiglie!
Prefetto che, data la situazione di illegittimità e impopolarità della rappresaglia contro le libertà e i diritti dei lavoratori S.I. COBAS portata avanti dalla CLO, alla bisogna padronale ha confezionato insieme al Questore una grave misura anti-operaia e anti-immigrati, in piena sintonia con l’attuale politica repressiva del governo Conte-bis: dunque, per lo Stato “democratico” i lavoratori se vogliono protestare per migliorare le loro condizioni non possono scioperare perché… “per la legge” lo sciopero è un problema di “ordine pubblico” – decreti Minniti e Salvini docent.
Tuttavia, difeso proprio da quello Stato solo a parole “dei cittadini”, un padrone può indisturbato gettare sul lastrico 5 famiglie operaie per fare rappresaglia contro dei lavoratori sindacalizzati e la loro organizzazione, per intimidirli e impaurire una forza lavoro di centinaia di operai, da sempre sfruttati a mane basse dalla CLO… epperò, ancora considerati con la testa non troppo abbassata: cioè, potenzialmente pericolosi per la sua sempre più traballante disciplina e il suo sacro profitto.
Ennesima dimostrazione di debolezza, questa della CLO: evidentemente, dentro il magazzino COOP gli operai pur avendo paura non cedono del tutto ai ricatti intimidatori di quel padrone che li ha sfruttati e oppressi per tutti questi anni, con la complicità dei soliti opportunisti sindacati confederali – CGIL in testa – che ai lavoratori ribelli ordinano di… non protestare contro le loro ottocentesche condizioni: bensì di “ringraziare” la cooperativa perché “almeno lavorate” e comunque “ringraziare” lo Stato per la… “tessera sanitaria”!
Nonostante la pesante rappresaglia antisindacale di CLO – con la silenziosa complicità di COOP – e la violenta repressione di Stato in atto, questi lavoratori uniti e determinati continuano la lotta operaia per protestare contro i licenziamenti politici di 5 compagni: non è una “colpa”, piuttosto un diritto aver liberamente scelto di associarsi al S.I. COBAS e di essersi liberamente organizzati insieme al proprio sindacato per ottenere salario, diritti e dignità non solo per sé ma per tutti i lavoratori del magazzino COOP!
Lo sciopero non è né “casino” né un “problema di ordine pubblico”: per i lavoratori, è un strumento indispensabile di lotta che la storia del movimento operaio dimostra di essere vincente, insieme alle armi della solidarietà internazionalista e della solidarietà nella lotta.
Dai cancelli del magazzino COOP, si alza un grido: basta sfruttamento e oppressione, vogliamo libertà e democrazia sindacale per tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici dei magazzini del polo logistico di Rivalta Scrivia tra Alessandria a Tortona!
I lavoratori CLO chiedono la massima solidarietà venendo qui con noi a lottare e dando diffusione di questa ennesima grave repressione contro noi operai in lotta per il posto di lavoro dei nostri compagni e migliorare le condizioni di tutta la classe lavoratrice!
Chi tocca uno tocca tutti: uniti si vince, solo la lotta paga!
S.I. Cobas Torino
Riprende lo sciopero dei lavoratori CLO dal magazzino COOP di Rivalta Scrivia tra Alessandria e Tortona.
Gli operai in lotta chiedono il reintegro dei 5 compagni licenziati politici e la libertà sindacale dentro il magazzino COOP, inoltre da quasi un anno rivendicano salario, diritti e dignità per migliorare le condizioni di lavoro e di vita per tutti i lavoratori del magazzino COOP e le loro famiglie.
Dopo le riuscite quattro lunghe grandi giornate di sciopero della scorsa settimana, nonostante le violente cariche della polizia con gas lacrimogeni e manganelli, forti delle ragioni della loro necessità e dell’energia della manifestazione nazionale a Roma contro il governo Conte-bis e le sue leggi anti-operaie e anti-immigrati, i lavoratori CLO ricominciano lo sciopero nonostante l’intimidazione delle forze di polizia con cui Questura e Prefetto stanno nuovamente dimostrandosi a favore del’interesse di COOP e CLO a muovere le loro merci per fare profitto sulla pelle degli operai che secondo la CGIL anziché protestare dovrebbero… stare zitti e ringraziare il padrone che da loro da lavorare!
Contro sfruttamento, repressione e opportunismo, i lavoratori CLO in picchetto chiedono solidarietà a tutti!
Ecco un video di questa nuova giornata di sciopero dalla COOP di Tortona: clicca qui.
S.I. Cobas Torino