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[ALESSANDRIA] La Clo ha paura e chiama la Questura! Continua la lotta degli operai S.I. Cobas contro sfruttamento, licenziamenti e repressione nel polo logistico di Tortona

La CLO ha paura e chiama la Questura!

Questore, Prefetto, polizia e crumiri da fuori provincia difendono la CLO: i lavoratori del magazzino logistico COOP di Tortona stanno con gli operai S.I. COBAS in lotta per salario, diritti e dignità… ma hanno paura della CLO che sfrutta e licenzia!

C’è bisogno di solidarietà per rompere con lo sfruttamento e l’oppressione di questi padroni “di sinistra” che chiamano lo Stato a reprimere il diritto di sciopero e fare violenza contro i lavoratori in sciopero.

Continua la lotta per il reintegro dei 5 licenziati politici e la libertà sindacale per tutti i lavoratori del polo logistico di Rivalta Scrivia!

Dopo Torino e Genova, anche Alessandria: dagli scioperi nel polo logistico di Rivalta Scrivia si allarga la protesta dei lavoratori CLO che rumorosa entra nei supermercati dei centro città.

Questa notte, questore e prefetto ci hanno negato il diritto a scioperare per il reintegro dei nostri 5 compagni ingiustamente licenziati e la libertà sindacale sul luogo di lavoro nel magazzino logistico COOP di Tortona gestito da CLO e in tutti i magazzini del polo logistico di Rivalta Scrivia.

Anche stanotte, decine e decine gli agenti in assetto antisommossa schierati sul piazzale della CLO hanno aggressivamente difeso uno sparuto e teatrale gruppo di lavoratori portati sul posto in fretta e furia da fuori provincia, formalmente a “manifestare per la cooperativa e il lavoro”… così impedendo, con la forza violenta della repressione di Stato, a una quarantina di scioperanti e solidali di continuare la lotta contro i licenziamenti di CLO e per la libertà sindacale per i lavoratori del magazzino COOP e di tutto il polo logistico di Tortona.

Basta violenza contro i lavoratori CLO!

Basta attaccare il diritto di sciopero, con la solidarietà storica arma del movimento operaio per ottenere salario, diritti e dignità!

Invece di rimanere in un complice silenzio, COOP faccia rispettare il suo “codice etico” o sempre più clienti – come successo anche oggi – le gireranno le spalle non acquistando più i suoi prodotti, schifati dalla sua propaganda “di sinistra” con cui si pubblicizza rispettosa dei “diritti dei lavoratori”… quando invece grazie a cooperative compiacenti fa profitti multimilionari proprio sulla pelle dei lavoratori sfruttati e oppressi, che per miseri salari giorno e notte muovono le merci in vendita negli scaffali dei suoi supermercati!

Basta militarizzazione dalla CLO!

Lo sciopero non è un “problema di ordine pubblico”, questore e prefetto smettano di difendere con la polizia dei manganelli e dei gas lacrimogeni questa cooperativa “di sinistra” che oltre a sfruttare e opprimere i lavoratori licenzia gli operai che si associano e organizzano sindacalmente!

Lavoratori S.I. Cobas