IL 15 GENNAIO IL S.I. COBAS HA MANIFESTATO A ROMA INSIEME AGLI IDONEI AI CONCORSI NELLA SANITÀ PUBBLICA PER AVVIARE UN LUNGO PERCORSO DI MOBILITAZIONE!
Il S.I. COBAS il 15 gennaio a Roma in Piazza Vidoni ha manifestato insieme agli idonei ai concorsi nella sanità pubblica, scesi in piazza numerosi, prioritariamente per protestare contro l’emendamento Speranza che ha prorogato i termini della legge Madia in materia di stabilizzazione dei precari nella pubblica amministrazione.
In pratica l’emendamento Speranza (attuale ministro della salute), proroga fino al 31 dicembre 2022 la possibilità di trasformare i contratti a termine in contratti a tempo indeterminato, prorogando così di fatto una vera e propria istituzionalizzazione della precarietà nella sanità pubblica, vero ed unico obiettivo della legge Madia!
Con il pretesto della spending review (revisione della spesa pubblica) si preferisce risparmiare sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità e sulla pelle dei cittadini che si rivolgono alla sanità pubblica per esercitare il proprio diritto alla salute, anch’esso sancito dalla Costituzione che a parole tutti i politicanti di turno vogliono applicare!
Protestando contro l’emendamento Speranza molti idonei ai concorsi non accettano di perdere ogni speranza di vedersi finalmente assumere a tempo indeterminato dopo aver superato un concorso pubblico.
Viene di fatto ignorato quanto previsto dall’Art. 97 della Costituzione e non solo.
Viene di fatto ignorata anche la necessità di riqualificare la sanità pubblica valorizzando chi vuole lavorarci o chi già ci lavora!
Legittimamente chiediamo lo scorrimento totale delle graduatorie concorsuali ancora vigenti perché è oggi l’unico strumento per mettere veramente fine alla precarietà nella sanità pubblica!
Come fa il ministro Speranza ad ignorarlo!
E’ questo che avremmo voluto dire al ministro della salute.
Ed è per questo che è stata scelta (come prima tappa del percorso di mobilitazione avviatosi) Piazza Vidoni a Roma, in quanto vicina alla sede del ministro della salute al quale il SI COBAS ha chiesto con forza un incontro.
Il 15 gennaio il ministro ha delegato due dirigenti del ministero ad incontrare i manifestanti in sua vece.
All’incontro una delegazione ha ribadito le richieste dei manifestanti che poi sarebbero state riportate al ministro, ma non ci sono state risposte certe.
Il S.I. COBAS continuerà a pretendere dal ministro Speranza di garantire l’applicazione dell’art.32 della Costituzione che sancisce il diritto alla salute non attraverso proclami ma garantendo concretamente la necessaria riqualificazione della sanità pubblica.
Per perseguire tale obbiettivo prioritariamente deve essere eliminato il lavoro precario con l’unico strumento legittimo a disposizione: lo scorrimento totale delle graduatorie concorsuali vigenti e laddove non ci sono graduatorie vigenti prevedendo il bando di altri concorsi fino alla completa eliminazione di contratti a termine da consentire soltanto per situazioni emergenziali.
Il S.I. COBAS perciò chiede con forza al ministro Speranza di farsi carico che in materia di spesa del personale nella sanità pubblica venga data priorità allo scorrimento totale delle graduatori concorsuali vigenti!
Il S.I. COBAS continuerà a realizzare iniziative di mobilitazione insieme agli idonei ai concorsi nella sanità pubblica allo scopo di difendere veramente il diritto alla salute!
19 gennaio 2020
S.I. COBAS Pubblico Impiego
Il S.I. Cobas sostiene la lotta degli idonei ai concorsi nella sanità pubblica per chiedere lo scorrimento totale delle graduatorie concorsuali ancora vigenti, unico strumento per contrastare veramente la precarietà nella sanità pubblica.
E’ necessario dare priorità alle assunzioni a tempo indeterminato attraverso i concorsi pubblici per garantire l’applicazione dell’art. 97 della Costituzione.
E’ necessario oggi dare priorità allo scorrimento totale delle graduatorie concorsuali ancora vigenti per garantire la riqualificazione della sanità pubblica.
Il S.I. Cobas realizzerà iniziative di mobilitazione allo scopo di
difendere la sanità pubblica.
17/01/2020
S.I. Cobas Pubblico Impiego
Si allega lettera degli idonei ai concorsi nella Pubblica Amministrazione ed in
particolare nella sanità pubblica:
Vi scrivono qui oggi migliaia di idonei delle graduatorie concorsuali per gli impieghi a tempo indeterminato nelle pubbliche amministrazioni di tutta Italia.
Chiediamo ascolto, prospettando eventualmente iniziative di mobilitazione.
In particolare vi stanno scrivendo gli idonei sanitari colpiti in maniera violenta
dall’emendamento del Ministro Speranza.
Questo emendamento crea cittadini di serie A e cittadini di serie B ed è fortemente in contrasto con gli articoli 3, 51 e 97 della costituzione.
Li citiamo qui di seguito:
Articolo 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Articolo 51
Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge.
A tale fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini.
La legge può, per l’ammissione ai pubblici uffici e alle cariche elettive, parificare ai cittadini gli italiani non appartenenti alla Repubblica.
Chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha diritto di disporre del tempo necessario al loro adempimento e di conservare il suo posto di lavoro.
Articolo 97
I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione.
Nell’ordinamento degli uffici sono determinate le sfere di competenza, le attribuzioni e le responsabilità proprie dei funzionari.
Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge.
Anche noi abbiamo diritto ad avere messo per iscritto garanzie concrete sullo scorrimento, certo e totale, in via prioritaria delle graduatorie, rispetto alla stabilizzazione dei precari.
Noi vi chiediamo a gran voce di rispettare la costituzione. Chiediamo di rispettare finalmente anche le direttive della comunità Europea (1999/70/CE) che il Governo ha per anni ignorato creando di fatto un esercito illegittimo di precari.
È stato ignorato anche i sensi dell’art. 36, comma 2, D.Lgs. n. 165/2001 che sancisce che il lavoro a tempo determinato è ammesso “per rispondere ad esigenze di carattere esclusivamente temporaneo o eccezionale”.
Quindi i tempi determinati devono essere utilizzati solo in caso
di momentanea necessità e non per 36 mesi. Usarli per 36 mesi significa che
vengono difatti utilizzati per coprire i ruoli indeterminati vacanti.
Chiediamo quindi DI INSERIRE NEL MILLEPROROGHE garanzie sicure a
tutela dei cittadini idonei a cui si sta togliendo dignità e meritocrazia.
Noi abbiamo seguito la legge per accedere alle pubbliche amministrazioni e pretendiamo che la legge venga fatta valere per tutti.
Nessuna discriminazione è accettabile.
L’emendamento del Ministro Speranza si ritiene lesivo del principio di buon andamento della pubblica amministrazione e privilegia le aspettative di mantenimento degli attuali livelli occupazionali e di reddito dei dipendenti senza tenere in alcun conto le esigenze funzionali, operative e finanziarie delle pubbliche amministrazioni camuffando questa anticostituzionalità dichiarando un poco chiaro e non reale intento di contenere e razionalizzare la spesa pubblica”.
Questo emendamento è affetto da irragionevolezza oltre che essere decisamente lesivo del principio costituzionale del buon andamento della Pubblica Amministrazione, anche perché non tiene conto di una valutazione sull’effettiva utilità dell’avvalersi di queste prestazioni lavorative stabilizzate.
Elenco qui di seguito le nostre richieste:
- GARANTIRE la priorità di scorrimento delle graduatorie attualmente vigenti
(Art. 97 Costituzione italiana!!) sulla stabilizzazione dei precari, senza alcuna
guerra tra poveri, fino a che l’ultimo idoneo in graduatoria, per ogni categoria
professionale non sia stato assunto. Solo dopo l’esaurimento delle
graduatorie vigenti, si può pensare infatti di ricoprire i posti rimanenti con la
stabilizzazione dei precari e NON il contrario (la legge proroga della Madia ha
infatti valore retroattivo ma il contratto di lavoro a tempo determinato dei
precari doveva esser già stato interrotto in virtù del fatto che si poteva
attingere dalle graduatorie di idonei anche per assunzioni a tempo
determinato – vedi art. 36, comma 2, del decreto legislativo n. 165/2001).
E’ doveroso anche precisare che i concorsi espletati bandivano già anche una percentuale di posti riservata proprio ai precari, molti dei quali però non
hanno superato il concorso. - INTERROMPERE i contratti di lavoro a tempo determinato dei precari (o meglio incaricati) che non hanno i requisiti della nuova Madia e cioè al 31/12/2019, perché solo così si può stabilire il reale fabbisogno per categoria
professionale, e incominciare a chiamare dalle graduatorie degli idonei, sempre rispettando il principio di cronologia delle graduatorie (vedi sentenza
891/17 TAR Calabria). Il mantenimento, anche solo per un mese, degli incaricati, infatti, fa si che questi acquisiscano quei poteri per cui, così come hanno fatto adesso, chiederanno poi un’ulteriore proroga della Legge Madia, quindi si creerebbe ulteriore precariato, bandito dalla nostra Costituzione, e
pertanto questa è una cosa che non deve essere permessa! In particolare si libererebbero così posti che possono essere coperti con le assunzioni a
tempo indeterminato degli IDONEI. - DEFINIRE il fabbisogno di personale entro Febbraio 2020 e AVERE CONTEZZA dei numeri di IDONEI e di PRECARI per ogni categoria professionale, in modo che, grazie anche alla manovra per l’aumento del tetto
di spesa per le assunzioni, effettuata dal Ministro Speranza, si possa organizzare un piano assunzionale che, ci si augura nell’arco di pochi mesi,
possa non solo portare una boccata d’aria fresca e di rinnovamento nella sanità, ma anche dare un posto di lavoro a padri e madri di famiglia, e a giovani intraprendenti che si sono creati delle aspettative con i propri sacrifici superando un concorso pubblico, specialmente in regioni dove non si effettuava un concorso da circa 10 anni. - ELIMINARE il limite di durata delle graduatorie degli idonei e PERMETTERE di utilizzarle fino ad esaurimento. Ovviamente se passano più di 5 anni dall’uscita della graduatoria, effettuare un colloquio di validazione delle capacità e delle competenze prima dell’immissione in ruolo, con possibilità di partecipazione a corsi di aggiornamento specifici per il recupero delle carenze. O in alternativa, GARANTIRE il completo scorrimento, fino ad esaurimento, delle graduatorie entro il limite di durata delle graduatorie stesse, in modo che tutti gli idonei che hanno riposto aspettative nel concorso possano essere assunti nella pubblica amministrazione.
- PROPORRE di poter effettuare in futuro, ovviamente sempre dopo
esaurimento delle graduatorie vigenti, concorsi unici regionali e non aziendali
Per le regioni in piano di rientro (la Calabria, la Puglia, il Lazio, la Sicilia, la
Campania, il Molise e l’Abruzzo) e commissariate, oltre a quanto richiesto
precedentemente:
- IMPORRE alle aziende ospedaliere e ASP delle Regioni a scorrere fino ad
esaurimento a livello regionale, le graduatorie aziendali già vigenti sul
territorio ed in ordine cronologico, cioè esaurendo prima la graduatoria più
anziana per categoria professionale e poi passare alle graduatorie più recenti
per la stessa categoria; questo secondo la politica di risparmio ragionevole
(vedi sentenza 235/19 TAR Calabria). Per lo stesso motivo ESORTARE le
aziende titolari di graduatorie a cederle alle altre aziende ospedaliere ed ASP
della Regione senza fare ostruzionismo; - BLOCCARE qualsiasi altro concorso fino a quando le graduatorie non siano
tutte esaurite. Eventualmente si possono effettuare esclusivamente concorsi
per quelle figure professionali per cui non ci sono graduatorie all’interno della
Regione oppure sono già state completamente esaurite. E’ infatti
controproducente, effettuare nuovi concorsi e creare nuovi eserciti di idonei,
quando invece ci sono già delle graduatorie che possono essere utilizzate a
livello regionale.
CHIEDIAMO quindi
al Governo che si finisca di creare precari in maniera insensata e applichi una volta per tutte correttamente l’impiego di personale a tempo determinato solo come realmente è definito e cioè ai sensi dell’art.36, comma 2, DLgs. n. 165/2001 che sancisce che “il lavoro a tempo determinato è ammesso per rispondere ad esigenze di carattere esclusivamente temporaneo o eccezionale”.
Si chiede infatti che vengano prima esaurite tutte le graduatorie vigenti in ordine cronologico per la stessa categoria professionale, e solo successivamente, attraverso l’espletamento di concorsi già banditi ma non ancora espletati, e/o l’emissione di nuovi bandi per concorsi pubblici, stabilizzare i precari che abbiano i requisiti e superino il concorso!
SOLO COSI’ SI PUÒ ABBATTERE IL PRECARIATO E RENDERE
GIUSTIZIA A TUTTI I LAVORATORI!
Siamo fiduciosi in un riscontro positivo da parte vostra e del Governo.
In caso contrario continueremo a lottare fino all’eliminazione del precariato nella sanità pubblica