Oggetto: proroga dello stato di agitazione del personale di tutte le sedi INPS – chiusura totale di tutte le sedi INPS – misure per fronteggiare emergenza sanitaria e sociale determinata dalla pandemia del coronavirus.
La scrivente Organizzazione sindacale proroga lo stato di agitazione del personale di tutte le sedi INPS, senza escludere il ricorso ad uno sciopero generale nazionale di tutte le categorie lavorative.
Si precisa che per fronteggiare il protrarsi e l’aggravarsi della pandemia da coronavirus è necessario prevedere la chiusura totale di tutte le sedi INPS, consentendo al personale di restare a casa, secondo le modalità stabilite dalle diposizioni governative e legislative, garantendo al tempo stesso la tutela del salario pieno, senza alcun tipo di decurtazione, ed escludendo il ricorso a ferie o altro tipo di congedo o permesso in modo forzoso.
In riferimento alle misure da adottare per fronteggiare l’emergenza sanitaria e sociale legata alla pandemia del coronavirus si chiede di provvedere ai seguenti necessari ed urgenti adempimenti:
garantire il lavoro a distanza (smart working o telelavoro) per tutte/i le/i
dipendenti prevedendo anche temporanee attività telelavorabili e/o
pacchetti formativi, messi a disposizione sulla intranet e/o sul sito
internet INPS e, laddove strettamente necessario, programmandone la
consegna in sede o l’invio a mezzo posta;
prevedere la sanificazione periodica di tutte le sedi, dando la priorità a
quelle dove risultano casi certi o sospetti di dipendenti contagiati dal
coronavirus o venuti a contatto con contagiati dal coronavirus;
considerare le assenze nel caso di chiusura delle sedi per la necessaria
sanificazione come servizio prestato a tutti gli effetti di legge e pertanto
a salario pieno senza decurtazioni e sospendendo il lavoro a distanza;
programmare, una volta ottenuto un miglioramento della situazione
emergenziale, la consegna in sede di dispositivi elettronici/informatici,
individuati come strumenti necessari per il lavoro a distanza (computer,
chiavette internet, modem portatili, tablet, smartphone), o prevedere il
versamento di un contributo una tantum per acquisto degli stessi,
dando la priorità alle/i dipendenti che dichiarino di non esserne in
possesso;
garantire che non venga mai imposto, da parte dei direttori territoriali ai
dipendenti, il ricorso a ferie o altro tipo di congedo o permesso, anche
nel caso in cui non sia possibile svolgere il lavoro a distanza;
applicare tutte le disposizioni a favore dei dipendenti pubblici previste
dal recente decreto legge 17 marzo 2020 n.18.
Si precisa che nel lavoro a distanza, ancor più in una situazione emergenziale, permangono tutti i diritti previsti dalle disposizioni legislative e dalla normativa contrattuale e/o accordi di sede, come ad esempio quanto disposto in merito alla durata dell’orario di lavoro, e va altresì rispettata la normativa vigente in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.).
Si sottolinea nuovamente la necessità ed urgenza di convocare un tavolo ad hoc con governo e vertici INPS.
Si ribadisce quanto già evidenziato nelle note del 9 e 12 marzo 2020 già inviate, che si allegano.
Distinti saluti.
18 marzo 2020
p. S.I. COBAS Pubblico Impiego
Cinzia Guarducci / Enzo Perfetto