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[ITALIA] Trova le differenze tra… le Meloni i Salvini e i lavoratori in lotta

TROVA LE DIFFERENZE!

28 aprile, Montecitorio: Giorgia Meloni assieme a circa un centinaio di camerati di FdI occupano la piazza adiacente al Parlamento.
Questura e polizia osservano ossequiosi a debita distanza e alcuni giornali di regime titolano a tutta pagina “la prima manifestazione in Italia nell’era dell’emergenza- Coronavirus”…

30 aprile: in occasione dello sciopero nazionale che ha mobilitato decine di migliaia di lavoratori in tutta Italia, una sparuta delegazione del SI Cobas di Genova, accuratamente selezionata al fine di evitare le continue provocazioni delle forze dell’ordine, srotola uno striscione in piazza De Ferrari, sede della Regione Liguria con lo slogan principale della giornata: “se dobbiamo lavorare possiamo anche scioperare”.

Risultato: i lavoratori, tutti ben distanziati e muniti di DPI, vengono immediatamente multati. Questa istantanea non fa altro che confermare il clima dittatoriale e da stato di Polizia messo in piedi dal governo Conte con l’alibi del CoVid-19, a ulteriore riprova di quanto accaduto già a Napoli il 20 e il 25 aprile con ondate di fermi e multe a disoccupati e precari.

Finora abbiamo rispettato le prescrizioni contenute nei DPCM per senso di responsabilità e in nome della tutela della salute e della vita dei lavoratori e dei proletari: un senso di responsabilità che è mancato sia a quei politici che organizzavano gli spritz sui Navigli e spingevano per tenere tutto aperto mentre gli ospedali della Lombardia già collassavano, sia ai padroni che per tutto il periodo pandemico hanno calpestato le più elementari norme sulla sicurezza, attentando alla vita di migliaia di lavoratori in nome dei profitti e operando in deroga ai DPCM grazie alla complicità delle Prefetture.

Pur essendo ben consapevoli che solo con la lotta e il peso della classe lavoratrice è possibile imporre rapporti di forza tali da prevenire le scorribande repressive dei servi dei padroni in divisa, il SI Cobas non lascerà nulla di intentato e risponderà colpo su colpo a queste provocazioni anche dal punto di vista legale e giudiziario.

Lasciare i fascisti liberi di occupare un intera piazza e multare chi già fa fatica a mettere il piatto a tavola è la più colossale delle porcate.
Conte e il suo governicchio dei “pieni poteri”, oltre a una crisi che si annuncia devastante, dovrà rendere conto anche di questo.

Ieri ci siamo ripresi l’agibilità sindacale sui posti di lavoro senza chiedere il permesso a lorsignori, rigettando le pantomime degli scioperi e dei cortei “virtuali” che alla luce di tanto sta accadendo servono solo a coprire con una foglia di fico e dare legittimità alle manovre governative e padronali.

A breve ci riprenderemo l’agibilità politica e la libertà di manifestazione, con ogni mezzo necessario.

SI Cobas nazionale