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[CONTRIBUTO] I lavoratori FCA di Detroit (Stati Uniti) scioperano per difendere la salute loro, e quella di tutti

Pubblichiamo qui sotto il contributo “I lavoratori FCA di Detroit scioperano per difendere la salute loro, e quella di tutti” ricevuto dalla redazione de Il Pungolo Rosso e già disponibile sul loro sito (vedi qui).

Questa crisi sanitaria e sociale, che sta provocando i primi scioperi spontanei nelle fabbriche dopo decenni, e diviene ora anche crisi economica e finanziaria, mette alla prova i sistemi capitalistici, in Italia e nel mondo intero, e scuote le coscienze in settori della nostra classe cui si chiede di lavorare comunque, anche in assenza delle condizioni di sicurezza che vengono invece imposte al resto della popolazione.

Per la prima volta da decenni assistiamo a scioperi spontanei nelle fabbriche.

Anche nella lotta per ambienti di lavoro sicuri e adeguati dispositivi di protezione individuale, e nelle difficoltà di coloro che sono lasciati a casa con un futuro incerto, deve crescere la coscienza della necessità di lottare per superare questa società divisa in classi.

Contro le ideologie da “unità nazionale” tra sfruttati e sfruttatori.

Il virus globalizzato mette inoltre in chiaro l’inconsistenza delle prospettive di autonomie locali/localistiche, e delle scorciatoie “sovraniste”.

L’unica strada è quella internazionalista, dell’unione tra i proletari di tutto il mondo.

S.I. Cobas


I lavoratori FCA di Detroit scioperano per difendere la salute loro, e quella di tutti

Dentro il globale crack dell’America, di cui abbiamo già parlato, c’è – con tutta evidenza – una gestione disastrosa e criminale della crisi sanitaria. Da parte della amministrazione Trump, dei singoli stati, e – anzitutto – delle imprese, le mega-imprese in testa, assatanate di profitti. Ma dentro questo crack sta riapparendo la luce della lotta di classe dispiegata, con il grandissimo movimento nato dopo l’assassinio di George Floyd e con una ripresa degli scioperi nelle grandi fabbriche, a cominciare dalle fabbriche dell’auto. Qui di seguito una bella lettera aperta del Comitato per la salute dei lavoratori della FCA di Jefferson, North Detroit, ai lavoratori delle altre fabbriche dell’auto e all’intero movimento dei lavoratori, il cui succo – della massima importanza – è racchiuso nella frase: “Nessuno ci protegge, dobbiamo farlo noi”.

https://www.facebook.com/105427791172454/posts/141411374240762/

LETTERA APERTA DEL COMITATO PER LA SALUTE DEI LAVORATORI DELLO STABILIMENTO FCA DI JEFFERSON, NORTH DETROIT.

da jnapsafety@gmail.com

Noi lavoratori dell’auto dell’impianto FCA di Jefferson North Assembly di Detroit ci stiamo alzando in piedi per difendere le nostre vite e quelle delle nostre famiglie. Giovedì mattina i lavoratori del turno A hanno iniziato la protesta e interrotto la linea dopo che nuovi casi di COVID-19 sono stati verificati nello stabilimento. Più tardi il turno B si è rifiutato di lavorare fino a venerdì mattina presto, quando il management e i funzionari del sindacato UAW (United auto workers) ci hanno imposto di riprendere la produzione.Ma il turno successivo, il turno C, si è rifiutato di lavorare a partire dalle 03:30 del mattino fino a fine turno. Noi lavoratori abbiamo intrapreso queste iniziative perché non ci sentiamo al sicuro. Né il management, né il sindacato UAW ci danno vere informazioni circa la diffusione del coronavirus all’interno del nostro stabilimento. Il ritorno al lavoro lo scorso maggio è stato completamente prematuro. I nostri fratelli e le nostre sorelle hanno già sofferto a causa delle aziende e dei sindacati che hanno ritardato fino a metà marzo lo stop delle produzioni, un ritardo che ha causato dozzine di lavoratori morti per Covid-19.Se non avessimo intrapreso le azioni che li hanno costretti a fermare la produzione, quanti altri lavoratori sarebbero morti?La pandemia non era sotto controllo quando ci hanno riportato al lavoro, e giornalmente registriamo numeri di contagi da record negli Stati Uniti. Il numero dei morti giornalieri è destinato ad aumentare se non si fa qualcosa. L’unica preoccupazione delle aziende dell’industria dell’auto e dei sindacati è stata quella di far ripartire la produzione, di creare la certezza che gli investitori potessero continuare a fare i profitti, che i debiti delle aziende fossero pagate, senza alcuna considerazione per quanti di noi si ammalano e muoiono. Ogni volta che loro hanno ripetuto “che la nostra salute è in cima alle loro priorità”, hanno mentito! Noi non possiamo praticare il “social distancing” durante il cambio turno, l’impianto non è sufficientemente sanificato, loro non fermano la produzione neppure per un solo giorno quando i casi di Covid-19 si verificano (n.d.r. – la cosa è prevista nei protocolli di intesa tra le aziende e l’UAW), non ci sono abbastanza saponi e disinfettanti per la mani, il calore e il lavorare con le mascherine – come richiesto – sono insopportabili. Molti lavoratori hanno deciso di assentarsi dal lavoro per evitare di essere esposti al virus all’interno della fabbrica. Ma le aziende stanno assumendo con contratti a termine  lavoratori super sfruttati per ovviare al deficit di operai in pianta stabile. Dal momento che le aziende e il sindacato continuano a costringerci in queste condizioni di insicurezza, il nostro comitato ha avanzato queste rivendicazioni:

  1.  I lavoratori devono essere immediatamente informati su qualsiasi caso di Covid-19 all’interno della fabbrica e in quale reparto si è verificato. Queste informazioni non possono essere tenute segrete e nascoste ai lavoratori.
  2.  Quando c’è un caso di Covid-19 confermato, la fabbrica deve essere fermata per 24 ore, consentendo una profonda e accurata sanificazione, non solo del singolo reparto ma dell’intero stabilimento. La manutenzione preventiva è necessaria per consentire un ambiente di lavoro sicuro e confortevole.
  3. Il distanziamento sociale deve essere assicurato durante i cambi turno, le pause per il bagno, il pranzo, le altre pause, e per le entrate e le uscite dalla fabbrica.
  4. La linea deve essere fermata ogni ora per dieci minuti per consentire il riposo, togliersi la mascherina e prendere area fresca.
  5. I lavoratori devo avere regolari test. Il controllo della temperatura e la segnalazione da parte del lavoratore se accusa sintomi non sono sufficienti.
  6. Se le condizioni di lavoro non sono sicure, i lavoratori HANNO IL DIRITTO DI RIFIUTARSI DI LAVORARE, SENZA SUBIRE MINACCE O RITORSIONI DA PARTE DEL MANAGEMENT O DELLE UNIONS.

Il Comitato per la salute delle linee di produzione della FCA di Jefferson North si rivolge a tutti i lavoratori dell’auto e a tutti i lavoratori ovunque: se necessario, fermate la produzione! Noi abbiamo il diritto ad avere condizioni di lavoro sicure, il diritto di non doverci portare a casa questa malattia e contagiare i nostri cari: questo diritto lo abbiamo! C’è abbondanza di fondi e di risorse per proteggere la salute e combattere la pandemia. Il Governo ha regalato miliardi alle aziende e migliaia di miliardi alla Corporate America tutta. Questi soldi non devono essere sperperati per i ricchi. Devono essere destinati alla salute e alle necessità dei lavoratori.I problemi e i pericoli che noi stiamo affrontando nel nostro stabilimento di Jefferson North non sono qualcosa di esclusivo della nostra fabbrica.Nuovi casi di coronavirus sono registrati alla Ford, alla GM, nelle fabbriche della componentistica dell’auto, nelle fabbriche di macellazione, ad Amazon e dovunque. Tutti i lavoratori devono avere un ambiente di lavoro in cui la salute di chi lavora sia  al primo posto. Noi non dobbiamo essere tenuti all’oscuro circa la pericolosità del virus che ci può uccidere. Dopo la dura giornata di lavoro abbiamo il diritto di tornare a casa tutti d’un pezzo e sani, non acciaccati e ammalati.Vediamo che la UAW non vuol fare nulla per proteggerci. Tutto quello che fanno è prendere i nostri soldi e le mazzette dalle aziende e approvare qualsiasi cosa che il management voglia. Nessuno ci protegge, dobbiamo farlo da noi. Abbiamo intrapreso questa iniziativa, ma ora abbiamo bisogno del sostegno di tutti i lavoratori dell’auto e di tutti i lavoratori in generale. Unitevi a noi, estendiamo questa lotta: diffondete questa lettera. Avanzate le vostre richieste. Costituite i comitati per la salute dei lavoratori nelle vostre fabbriche e collegatevi con i nostri. La nostra salute non deve essere compromessa per gli interessi e i profitti delle aziende. Solleviamoci in piedi tutti uniti per la salute nostra e delle nostre famiglie.