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[SANITÀ] Incontro dei lavoratori a Genova il 30/7 all’Ospedale San Martino: condizioni di lavoro, rinnovo contrattuale, proteste in Francia e proposte di lotta

Giovedì 30 luglio padiglione 8 terra – ore 15.00
INCONTRO

A settembre verranno a maturazione molte criticità e ancora una volta gli operatori della sanità potrebbero subirne le conseguenze più gravi.

Tutte le categorie sociali, in lotta tra loro, cercano di trarre vantaggio dalle misure economiche che il governo si appresta a varare.

La sanità rischia di essere la Cenerentola.

Tutte le avvisaglie vanno in questa direzione: nessun scorrimento delle graduatorie degli idonei, nessuna stabilizzazione dei precari, aumenti salariali irrisori, aumento dei carichi e delle ore di lavoro, nessun ripensamento su privatizzazione delle strutture sanitarie.

Alisa (sovrastruttura della sanità ligure) dopo aver appaltato l’assistenza domiciliare covid ai privati si appresta a creare un polo ospedaliero unico
nell’imperiese e tagliando molte strutture territoriali.

Continua la politica dei tagli delle strutture sanitarie di prossimità.

I morti e le sofferenze dell’epidemia non hanno insegnato nulla.

Si continua a depredare la sanità territoriale che dovrebbe essere il primo presidio
per la prevenzione primaria solo perché al capitale (non importa se etichettato come privato o pubblico) interessa lucrare sulle malattie e non si vuole spendere un € in prevenzione perché questa in fin dei conti (i loro conti) è spesa improduttiva.

In collegamento con giovani studenti universitari già impegnati in difesa della scuola pubblica saremo resenti alla giornata di mobilitazione ad Imperia il primo agosto.

Nel corso della riunione metteremo a punto un volantino sugli aspetti economici del rinnovo contrattuale della sanità pubblica.

La piattaforma CGIL CISL UIL chiede meno di 100 €.

1) Gli aumenti salariali devono avere come riferimento quello che il forte movimento di scioperi degli infermieri francesi ha richiesto e cioè non meno di 300€. Dopo un ventennio di blocco salariale questa è la richiesta minima se si vuole pensare ad un recupero salariale ed imporre una nostra centralità sociale altrimenti dovremo accontentarci degli applausi e di un giro gratuito sulla ruota panoramica del porto antico. Questo è quello che patrocina il presidente del collegio Gagliano.

2) Riduzione dell’orario settimanale a 35 ore a parità di salario che serve a frenare il ricorso sistematico alle 12 ore di giorno e di notte per i turnisti. Se faremo muro su questo obiettivo la rivendicazione di un piano di assunzione straordinario può prendere campo. Nelle RSA dopo che si è consumata una “strage di stato” contro i nostri vecchi e operatori sono iniziati i tagli di ore e licenziamenti in proporzione del numero degli ospiti deceduti. Con questa logica spietata e disumana si vuole salvare solo il profitto. Nel mondo delle RSA avvengono arbitri incredibili e si scopre che l’inquadramento contrattuale non è fatto solo di contratti privati e spesso pirata ma addirittura in molte strutture gli OSS sono regolati nel contratto degli Enti Locali.

3) Un contratto unico per tutti gli operatori sanitari e socio sanitari: pubblici, privati e convenzionati è la risposta a chi vuole fare della nostra vita un’area di sfruttamento.

S.I. Cobas Sanità – Genova