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[GLS] Brescia, rappresaglia padronale e insulti razzisti: allontanati i lavoratori che hanno fatto sciopero, ma la lotta continua

Dopo lo sciopero che tra martedì e venerdì scorso ha coinvolto attivamente un centinaio di magazzinieri e drivers di tre filiali GLS della provincia di Brescia, il padrone ha deciso questa mattina di allontanare tutti dal posto di lavoro senza alcuna giustificazione possibile.

I lavoratori giunti regolarmente sul posto di lavoro sono stati allontanati con insulti razzisti dal preposto che si è permesso di chiamare “negro di merda” il delegato dei magazzinieri.

In questo periodo particolare le spedizioni hanno raggiunto livelli impressionanti a causa della chiusura delle attività commerciali e l’approssimarsi del Black Friday di Amazon e del Natale, aumentando lo sfruttamento dei lavoratori e mettendo a rischio la loro salute: lo dimostra la morte di Mohammed, un nostro compagno facchino alla Gls di Crespellano (BO), ucciso dal Covid.

I lavoratori costretti a lavorare in piena emergenza sanitaria sono scesi in sciopero per rivendicare maggiori condizioni di sicurezza e un premio natalizio adeguato.

Non permetteremo che i colossi della logistica facciano profitti sulla nostra pelle e che mettano in discussione il diritto di sciopero e siamo pronti a dare tutto il supporto necessario sull’intera filiera.

SICUREZZA – SALARIO – DIRITTI – DIGNITÀ

S.I. Cobas Brescia