VIVA GLI OPERAI E I PARTIGIANI
IN LOTTA
CONTRO IL NAZIFASCISMO
Gli scioperi del 1943 rappresentano la prima grande manifestazione contro il fascismo e la guerra.
C’era miseria.
I salari erano bloccati fin dal 1940.
I prezzi aumentavano continuamente.
Le razioni erano insufficienti.
Gli operai di Torino, per la maggioranza con dirigenti comunisti, diedero vita ad un grandioso movimento di scioperi contro la guerra.
La mattina del 5 marzo verso le ore 10, alla FIAT Mirafiori gli operai stavano in attesa del segnale, il fischio della sirena che avveniva tutti i giorni come prova d’allarme.
La direzione della FIAT, preavvertita di quanto si stava preparando nelle officine, ordinò quel giorno di non fare azionare il segnale.
Il meschino trucco non riuscí a lungo ad ingannare i lavoratori.
Gli operai, intuita la ragione del mancato allarme, cessarono il lavoro, iniziando lo sciopero.
Lo sciopero si diffuse rapidamente nelle altre fabbriche.
Per una settimana, ogni giorno sempre alle 10, gli operai bloccavano il lavoro, chiedendo l’aumento della razione base dei generi alimentari e la fine della guerra fascista.
In poco piú di una settimana i 100 mila operai della Fiat Mirafiori, della Westinghouse, della Nebiolo, Officine Savignano, Ferriere Piemontesi, Microtecnica, Pirotecnica, aeronautica, RIV, presero parte allo sciopero.
L’8 marzo vi furono manifestazioni di protesta.
Gli operai dell’Aeronautica di Corso Italia, chiusi a chiave nei loro reparti per aver iniziato lo sciopero, sfondavano le porte e si portavano in massa a reclamare di fronte alla Direzione.
La reazione non si fece attendere.
Nella giornata del 12 marzo risultavano arrestati, dall’inizio dello sciopero, 164 operai, dei quali 117 a Torino e 47 in provincia.
La direzione del Partito Comunista Italiano, riunita d’urgenza a Milano, il 14 marzo, decideva di invitare gli operai milanesi allo sciopero.
I primi a scioperare furono gli operai del reparto bulloneria della Pirelli, della Falk Concordia e della Ercole Marelli…
[Dal libro “Dall’Internazionale a Fischia il vento a Niguarda”L’insurrezione popolare del 24 aprile e l’impegno per la Costituzione, di Antonio Masi, Collaborazione e ricerche di Michele Michelino]
Centro Iniziativa Proletaria “Tagarelli”