CobasINTERNATIONALLogistica

[INTERNATIONALISM] Searches, arrests and complaints for the fight against the Piacenza TNT-FedEx. Hands off the workers and their struggles!

Searches, arrests and complaints for the fight against the Piacenza TNT-FedEx. Hands off the workers and their struggles!

On Wednesday 10 March a heavy judicial and police operation was launched in Piacenza against the workers of the TNT-FedEx and the SI Cobas of Piacenza: 25 searches, 2 arrests (under house arrest), 5 residence bans for solidarity, 5 proceedings for revocation of the residence permit, fines of 13,200 euros for violating anti-covid measures.

Their “fault”?

Having gone on strike for 13 days to repel the attack by the US multinational on their jobs, without being intimidated by the charges and tear gas from the police, even managing to wrest, with the struggle, an improved agreement also in terms of wages.

That’s why this operation looks like FedEx and the Draghi government’s revenge against a combative working class determined not to be crushed by bosses restructuring plans – FedEx has announced 6,000 layoffs across Europe.

Then on March 8, these same workers organized a large demonstration in front of Amazon in support of working women and all women, against a shameful episode of sexism and racism by five Amazon officials.

And in the preceding weeks they supported the struggle of FedEx workers in Liège, Belgium.

We are fully in solidarity with this exemplary struggle, with the workers and the SI Cobas who led it.

And we denounce the fact that with this police operation, in compliance with the Salvini decrees, we want to outlaw the fundamental workers’ weapon of the strike, to which Cgil-Cisl-Uil have now abdicated, subordinating themselves to the commands of the bosses.

Other episodes of police repression occurred in these days in Prato (where Texprint workers have been fighting for 40 days to obtain a working time of 8 hours for 5 days, instead of 12 for seven days), in Padua (with fines to the riders for their demonstration) and in other cities demonstrate that the Draghi government, while unable to put an end to the pandemic, wants to crush the workers’ struggle and protect the employer’s “right” to exploit, indeed to super-exploit, work.

Let’s not be intimidated!

To this serious attack launched precisely to prevent the contagion of this exemplary struggle, it is necessary to respond with a great united mobilization in defense of the workers and comrades affected, in defense of an entire cycle of struggles that has had precisely in the porters and in the immigrant drivers of the logistics, starting with Piacenza, its magnificent protagonists.

Resisting employer exploitation, defending one’s job, one’s dignity, one’s organization through struggle is an example to follow, certainly not a crime.

The real criminals are the bosses and the institutions that defend them.

Against the criminalization of the struggles!

Whoever touches one, touches all!

Immediate freedom for comrades Arafat and Carlo!

All Saturday 13 March at the Piacenza demonstration!

Coordination of combative workers of the Veneto

“They can cut all the flowers, but they will never stop Spring”.
Carlo and Arafat free immediately!

Dal Coordinamento delle lavoratrici e dei lavoratori combattivi del Veneto –

alle fabbriche (italiano – english)

Perquisizioni, arresti e denunce per la lotta alla TNT di Piacenza.

Giù le mani dagli operai e dalle loro lotte!

Mercoledì 10 marzo è scattata a Piacenza una pesante operazione di magistratura e polizia contro gli operai della TNT-FedEx e i responsabili del SI Cobas di Piacenza: 25 perquisizioni, 2 arresti (ai domiciliari), 5 divieti di dimora per i solidali, 5 procedimenti per revoca del permesso di soggiorno, multe per 13.200 euro per violazione di misure anti-covid.

La loro “colpa”?

Avere scioperato per 13 giorni per respingere l’attacco della multinazionale statunitense ai loro posti di lavoro, senza farsi intimidire dalle cariche e dai lacrimogeni della polizia, riuscendo anzi a strappare, con la lotta, un accordo migliorativo anche sul piano salariale.

Ecco perché questa operazione appare come una vendetta di FedEx e del governo Draghi contro una classe operaia combattiva, decisa a non farsi schiacciare dai piani di ristrutturazione padronali – FedEx ha annunciato 6.000 licenziamenti in tutta Europa.

L’8 marzo, poi, questi stessi lavoratori hanno organizzato una grande dimostrazione davanti ad Amazon a sostegno delle donne lavoratrici e di tutte le donne, contro un vergognoso episodio di sessismo e di razzismo ad opera di cinque funzionari di Amazon. E nelle settimane precedenti hanno dato sostegno alla lotta degli operai FedEx di Liegi, in Belgio.

Noi siamo pienamente solidali con questa lotta esemplare, con i lavoratori, le lavoratrici e il SI Cobas che l’hanno condotta. 

E denunciamo il fatto che con questa operazione di polizia, in osservanza ai decreti Salvini, si vuole mettere fuori legge la fondamentale arma operaia dello sciopero, a cui Cgil-Cisl-Uil hanno ormai abdicato, subordinandosi ai comandi dei padroni.

Altri episodi di repressione poliziesca avvenuti in questi giorni a Prato (dove gli operai della Texprint sono in lotta da 40 giorni per ottenere un orario di lavoro di 8 ore per 5 giorni, invece che di 12 per sette giorni), a Padova (con multe ai riders per una loro dimostrazione) e in altre città dimostrano che il governo Draghi, mentre non è in grado di stroncare la pandemìa, vuole stroncare la lotta operaia e proteggere il “diritto” padronale a sfruttare, anzi a super-sfruttare, il lavoro.

Non facciamoci intimidire! A questo grave attacco sferrato proprio per prevenire il contagio di questa lotta esemplare, serve rispondere con una grande mobilitazione unitaria in difesa degli operai e dei compagni colpiti, in difesa di un intero ciclo di lotte che ha avuto proprio nei facchini e nei drivers immigrati della logistica, a cominciare da Piacenza, i suoi magnifici protagonisti.

Resistere allo sfruttamento padronale, difendere con la lotta il proprio posto di lavoro, la propria dignità, la propria organizzazione è un esempio da seguire, non certo un crimine. I veri criminali sono i padroni e le istituzioni che li difendono.

Contro la criminalizzazione delle lotte!

Chi tocca uno, tocca tutti!

Libertà immediata per i compagni Arafat e Carlo!

Tutti sabato 13 marzo alla manifestazione di Piacenza!

Coordinamento delle lavoratrici e dei lavoratori combattivi del Veneto