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[ITALIA] Se viviamo è per camminare sulla testa dei re: i divieti non ci hanno fermato, opposizione operaia a Draghi!

SE VIVIAMO È PER CAMMINARE SULLA TESTA DEI RE:

I DIVIETI NON CI HANNO FERMATO!

Oggi il governissimo di Draghi si è presentato alle camere per un voto di fiducia scontato, accolto come il Salvatore della patria dall’intero arco parlamentare, senza alcuna vera opposizione e con i plausi dei fedeli sindacati confederali.

Il consenso della propaganda di tutti i giornali e giornalisti allineati al potere non ci ha fatto dimenticare chi è Draghi, un banchiere diventato il principale regista del massacro dei lavoratori Greci e delle politiche padronali che hanno visto anche nel nostro paese un attacco allo Stato sociale, ai diritti dei lavoratori, alle pensioni e al welfare che ha colpito in particolar modo le donne lavoratrici come confermato dai dati Istat: nell’ultimo mese più del 95% dei nuovi licenziati sono donne.

Così come non abbiamo fatto sconti ai due Governi Conte, non abbiamo certo bisogno di aspettare per capire chi rappresenta Draghi, e sappiamo anche che sicuramente sarà dalla parte delle banche e di Confindustria.

Per queste ragioni oggi eravamo a Roma per ribadire che noi non siamo sulla stessa barca e all’unione sacra del capitale, dei padroni in questo clima di unità nazionale opponiamo il fronte unico di lotta dei lavoratori e degli sfruttati.

La piazza di oggi, combattiva e determinata, ha raccolto tanti lavoratori, lavoratrici, e solidali.

Grazie alla determinazione dei manifestanti, dopo alcuni momenti di tensione, una nostra delegazione è arrivata davanti a Montecitorio, dove i lavoratori e disoccupati, tra cui quelli di TNT/FedEx ed i disoccupati di Napoli che hanno portato le loro rivendicazioni: salario garantito, tutela piena della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro per la prevenzione dei contagi, blocco dei licenziamenti con copertura alla 100% della Cassa integrazione, rinnovo dei CCNL scaduti, patrimoniale sulle grandi ricchezze per far sì che la crisi la paghino i padroni.

Con queste stesse parole d’ordine si sono svolti presidi anche nelle altre città, da Napoli fuori alla sede di Confindustria a Bologna fuori alla Prefettura.

Per questo il prossimo Sabato 20 Febbraio rilanciamo il percorso dell’Assemblea dei Lavoratori e Lavoratrici Combattivi invitando alla massima partecipazione, per preparare un giornata di sciopero e di lotta nazionale per il prossimo 8 marzo.

Non abbiamo governi amici e continueremo il conflitto di classe nei luoghi di lavoro, nelle periferie, nelle città.

S.I. Cobas