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[NAPOLI] Basta con i regali di Stato ai padroni e l’uso ritorsivo della Cig! Reintegro per i 12 di Secondigliano

BASTA CON I REGALI DI STATO AI PADRONI!

BASTA CON L’UTILIZZO RITORSIVO DELLA CIG!

REINTEGRO IMMEDIATO AL LAVORO PER I 12 DI SECONDIGLIANO.

Questa mattina il #SiCobas ed una delegazione di Disoccupati del Movimento di lotta – Disoccupati 7 novembre sono tornati ancora una volta negli uffici dell’ITL di via Marina per la vertenza Di Gennaro.

Lo abbiamo fatto per “ricordare” all’Ispettorato che nonostante le assicurazioni date il mese scorso sulla riapertura del sito di Secondigliano entro e non oltre il 1 aprile (chiuso nei fatti da 11 mesi salvo due mesi di apertura parziale e sostanzialmente simbolica lo scorso autunno), ad oggi, 12 aprile, il sito è ancora chiuso, col padrone che adduce motivazioni ridicole (la rottura di un nastro, che la società da ben 4 mesi non sarebbe in grado di riparare!).

In realtà, come da noi denunciato in mille altre occasioni, il Covid si sta dimostrando per i padroni un pozzo senza fondo, cui poter attingere liberamente anche in mancanza di effettivi cali di produzione e di fatturato: il tutto sulle spalle dello stato, cioè dei lavoratori-contribuenti che non a caso in queste settimane devono sobbarcarsi un ulteriore rincaro delle tariffe di luce e gas per coprire i buchi di bilancio alimentati da chi usa illecitamente l’accesso agli ammortizzatori sociali (secondo i dati della Guardia di finanza, più di un quarto delle aziende che fanno domanda di CIG non ne avrebbero titolo).

La Di Gennaro da mesi ha trasferito le sue attività di trasporto e stoccaggio dei rifiuti da Secondigliano a Caivano, nonostante si sia aggiudicato ben 2 appalti con Asia Spa i cui lotti erano vincolati al conferimento in aree di stoccaggio collocate nel comune di Napoli.

La Di Gennaro, pur avendo sottoscritto un accordo col SI Cobas in cui si impegnava ad integrare al 100% la CIG dei lavoratori di Secondigliano, è venuta meno ai patti, e i lavoratori si trovano a casa con 700-800 euro al mese.

Tutto questo solo perché si vuole discriminare e colpire quei lavoratori che hanno deciso di alzare la testa e rivendicare i propri diritti.

I funzionari dell’ITL incaricati di seguire questa vertenza hanno garantito che si attiveranno in tempi brevissimi per fare luce sui motivi di usato ennesimo rinvio degli impegni presi dall’azienda con lo stesso ispettorato, concordando sul fatto che qualora il sito di Secondigliano non dovesse riaprire immediatamente, i lavoratori vanno impiegati sull’impianto di Caivano.

Non possiamo più accettare che i padroni continuino a usare il dramma dell’emergenza pandemica come alibi per lucrare sulla pelle dei lavoratori!

Al termine dell’iniziativa abbiamo sostenuto anche la giornata nazionale sulla richiesta di regolarizzazione per chi è sprovvisto di permesso di soggiorno, velocizzazione delle pratiche di rilascio e rinnovo, fine degli abusi degli uffici immigrazione.

Lo stato di agitazione prosegue…

Solo la lotta paga#Napoli#Lavoro#ITL#immigrazione

SI Cobas Napoli