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[ALESSANDRIA] Il 28/4 presidio dallo Spresal con i lavoratori Miliardo Yida: reintegro dei licenziati e rispetto degli accordi

PROTESTA DAVANTI ALLO SPRESAL DI ALESSANDRIA

CON I LAVORATORI MILIARDO YIDA

28 aprile – h. 9.30 – Via Venezia 6

Se questo anno di crisi pandemica ha visto padroni e aziende approfittare della situazione per approfondire l’attacco contro i lavoratori, provando a mettere ulteriormente in discussione salari e condizioni di lavoro, questo stesso periodo ha anche dimostrato la possibilità e la capacità dei lavoratori di provare a rispondere a questo attacco, rifiutando di diventare carne da macello e sviluppando su tutto il territorio nazionale una serie di lotte e mobilitazioni che, seppur ancora insufficenti, indicano la strada a sempre più larghi strati di lavoratori e sfruttati.

Soprattutto nella logistica, il tema della difesa della salute e sicurezza sui posti di lavoro e la difesa dei livelli occupazionali e salariali hanno caratterizzato di fondo questo ciclo di mobilitazioni. In questo il distretto alessandrino – tortonese non ha fatto eccezione.

In particolare, nelle ultime settimane i lavoratori del magazzino In’S Mercato di Torre Garofoli e della Miliardo Yida di Pontecurone hanno dimostrato determinazione nel portare avanti queste rivendicazioni sui propri posti di lavoro e sui propri territori, rappresentando di fatto un argine all’arroganza padronale.

Da alcuni mesi i facchini che lavorano presso il magazzino IN’S hanno presentato all’azienda una piattaforma di rivendicazioni, finalizzata al: riconoscimento dei corretti livelli d’inquadramento per i lavoratori assunti durante l’ultimo anno, sottoscrizione di un protocollo sulla sicurezza che stabilisca misure più stringenti rispetto la prevenzione del Covid 19, immediata attivazione del fondo integrativo Sanilog (previsto dal CCNL ma che l’azienda colpevolmente non aveva mai attivato) e l’aumento del ticket mensa a 7 euro per ogni giorno di presenza.

Nonostante alcuni infruttuosi tavoli con l’azienda la battaglia di questi lavoratori va avanti e con l’apertura dello stato di agitazione sono iniziati ad arrivare anche i primi risultati con l’attivazione del fondo Sanilog, il riconoscimento della diaria prevista per i lavoratori colpiti dal Covid e il riconoscimento dei livelli corretti richiesti.

I lavoratori non vogliono fermarsi a questi primi risultati.

E noi con loro.

Proprio nell’attuale fase di lenta riapertura delle Regioni la sottoscrizione di un protocollo sulla sicurezza che sia in grado d’imporre obblighi certi all’azienda sulle prescrizioni anti – covid, sulle modalità di tracciamento di eventuali focolai in magazzino, sull’aumento delle pause per l’uso prolungato delle mascherine e sulle garanzie salariali in caso di cluster accertati, diventa tema centrale di agitazione e lotta.

Così come l’aumento del ticket mensa, primo momento attraverso il quale é possibile porre il problema degli aumenti salariali, da anni fermi, anche a causa del blocco dei rinnovi contrattuali.

Anche per questo con determinazione i lavoratori hanno spedito al mittente le provocazioni aziendali rispetto la “proposta” di trasformare il ticket mensa in un premio di risultato: cioé tagliare salario fisso, per trasformarlo in salario variabile legato alla produttività e incentivando in questo modo più alti tassi di sfruttamento dentro il magazzino.

La lotta, da questo punto di vista, va avanti!Tematiche queste che rieccheggiano in questi giorni anche alla Miliardo Yida di Pontecurone, fabbrica di riciclaggio di materiale plastico, dove i lavoratori devono oggi anche affrontare il problema dei licenziamenti politici, attraverso i quali il padrone cerca di eliminare il sindacato dallo stabilimento.

Sono diverse le iniziative di lotta e mobilitazione che proprio in questi giorni, proprio mentre scriviamo, si stanno mettendo in campo per denunciare la situazione di grave sfruttamento che i lavoratori della Miliardo Yida hanno subito per anni e che non sono più disponibili a subire.

Mentre si sono susseguite diversi scioperi e picchettaggi ai cancelli della fabbrica, stiamo segnalando a tutti gli organi competenti (dalla ASL all’Ispettorato del Lavoro, passando dalla Prefettura) il complesso sistema di sfruttamento, di appalti poco chiari, di totale mancanza di sicurezza, di continue minacce ai lavoratori sindacalizzati, portato avanti dal padrone della Miliardo Yida.

I lavoratori restano determinati a proseguire nella lotta fino al reintegro dei lavoratori licenziati e all’apertura di un tavolo sindacale che possa trovare soluzione alle gravissime problematiche contrattuali, salariali e di sicurezza che continuano a caratterizzare questa fabbrica che si vanta di essere “azienda giovane e multi etnica, dove lavorano a stretto contatto diverse culture”, ma dove l’unica lingua parlata é quella dello sfruttamento.

A breve nuove iniziative di lotta verranno comunicate.

Piccole ma significative esperienze che alla fine cosa ci stanno dicendo?

Che oggi, forse più che ieri, le battaglie per la sicurezza e quelle per il salario non possono che unirsi e saldarsi.

Non c’é lotta per il salario, senza una lotta ancor più generale per la vita, la salute e la sicurezza come classe sfruttata.

I piccoli ma significativi esempi che anche il territorio alessandrino esprime dobbiamo essere in grado di valorizzarli e generalizzarli, trasformandoli in patrimonio di lotta e organizzazione per migliai di altri lavoratori.

S.I. Cobas Alessandria e Tortona