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[CONTRIBUTO] L’impatto della pandemia sulle donne. Il caso del Bangaldesh

Riceviamo e pubblichiamo questa breve scheda con alcuni dati significativi sull’impatto che la pandemia Covid-19 ha avuto sulla condizione delle donne in Bangladesh.

L’IMPATTO DELLA PANDEMIA SULLE DONNE
Il bilancio deve riflettere gli sforzi del governo

(Fonte: DAILY STAR 21/06/01 – traduzione a cura di G. L.)

Secondo lo studio dell’Università di Dhaka [1], nel periodo marzo-dicembre 2020 il 16,1% delle salariate ha perso il lavoro, quasi il 50% ha avuto tagli salariali.

Circa il 63% delle donne lavoratrici autonome ha visto diminuire le entrate durante lo stesso periodo, e più del 33% ha dovuto chiudere temporaneamente la propria attività.

Circa il 78% delle famiglie con capofamiglia donna, per la maggior parte appartenenti all’economia informale, hanno affrontato una crisi economica durante la pandemia, per la perdita del lavoro, l’aumento degli impegni familiari e la sospensione dell’assistenza all’infanzia sul posto di lavoro.

Prima della pandemia il 75% delle casalinghe dedicava 3-5 ore al giorno ai lavori domestici.

Durante la pandemia, il 37,8% di queste ha aumentato il tempo per i lavori domestici rispetto a prima.

Tra le donne occupate, l’85% ha dedicato più di quattro ore al giorno a lavori di cura non retribuiti.

Da una ricerca di SANEM del 2020 risulta che le studentesse hanno partecipato meno all’apprendimento a distanza e alle lezioni online rispetto alle loro controparti maschili; ha partecipato alle lezioni online solo il 6,7% delle famiglie con capofamiglia donna.

L’impatto del divario tecnologico di genere e la carenza di apprendimento, uniti alla perdita di reddito delle famiglie e all’aumento di matrimoni precoci, causeranno l’abbandono scolastico di un gran numero di studentesse.

Anche se il matrimonio tra minori è da tempo diffuso in Bangladesh, la chiusura delle scuole, la recessione economica e l’interruzione dei servizi di supporto per le ragazze durante la pandemia hanno costretto molti genitori a far sposare le loro figlie minorenni.

Uno studio di 2020 Brac rileva che nel periodo luglio-settembre dello scorso anno il
matrimonio minorile è aumentato fino al 220%; da aprile a ottobre dell’anno scorso il 48% delle spose bambine aveva un’età compresa tra i 13 e i 15 anni (studio MJF).

Durante la pandemia è divenuta più frequente la violenza contro le donne, come dimostrano i dati del principale ente per i diritti Ain o Salish Kendra: almeno 1.627 donne sono state violentate o subito uno stupro di gruppo.

Delle vittime, nel 2020, 53 sono state uccise dopo lo stupro e 14 sono morte per suicidio.

La ricercatrice chiede di incrementare programmi di sicurezza sociale governativi e degli stanziamenti pro-capite, a favore delle donne che vivono sotto la soglia di povertà; chiede inoltre che il governo faccia sì che queste imprenditrici e microimprenditrici possano accedere ai pacchetti di stimolo ad esse finalizzate, dato che difficilmente accedono ai canali bancari formali, erogando il denaro tramite agenti della microfinanza, i quali riescono a raggiungere più facilmente queste lavoratrici autonome.

[1] Ricerca di Sayema Haque Bidisha, professoressa di economia all’Università di Dhaka e direttrice della ricerca per del SANEM (South Asian Network on Economic Modeling)