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[COMUNICATO] Governo e confederali brindano allo sblocco dei licenziamenti. E da luglio pesante stangata su luce e gas. Sciacalli!

GOVERNO E CONFEDERALI BRINDANO ALLO SBLOCCO DEI LICENZIAMENTI.

E DAL 1 LUGLIO PESANTISSIMA STANGATA SULLE BOLLETTE DI LUCE E GAS.

GLI SCIACALLI SONO SENZA VERGOGNA!

Proprio nelle stesse ore in cui i lavoratori SI Cobas assieme ai licenziati FedEx e ai precari della manutenzione stradale presidiavano la sede del MISE a Roma in un clima da stato d’assedio, a pochi passi dal presidio, a Palazzo Chigi, andava in scena l’ultimo atto della commedia tragicomica sullo sblocco dei licenziamenti, coi saltimbanchi di Cgil-Cisl-Uil nelle vesti di mattatori e la coppia governo-Confindustria nei consueti panni dei mastri burattinai:

https://www.localteam.it/video/sicobas-in-presidio-al-mise-lavoratori-chiedono-diritti?fbclid=IwAR1R6M-o17IHNyfHG0mnDaoNBCyU8zPX-BCXTpkykpeFMIBSHC85tuWkT2I

Il testo dell’ “avviso comune” (formula che già in partenza svela la natura del tutto aleatoria e non vincolante dell’intesa) sarebbe da annoverare nel guinness dei primati nella lunga serie di bidonate che Cgil-Cisl-Uil hanno tirato alla classe lavoratrice, se non fosse che questo bidone nasconde risvolti a dir poco drammatici per le vite di migliaia di proletari.

Si legge infatti che “Le parti sociali alla luce della soluzione proposta dal Governo sul superamento del blocco dei licenziamenti, si impegnano a raccomandare l’utilizzo degli ammortizzatori sociali che la legislazione vigente ed il decreto legge in approvazione prevedono in alternativa alla risoluzione dei rapporti di lavoro”.

In sostanza, ai padroni va l’arrosto dello sblocco totale dei licenziamenti per legge (eccezion fatta per il settore del tessile e della moda), mentre i sindacati di stato portano a casa un altra dose di fumo da vendere ai lavoratori, nella fattispecie l’impegno di Confindustria a “raccomandare” (cioè a consigliare) ai padroni suoi associati di utilizzare le 13 settimane “extra” di Cig in luogo dei licenziamenti.

Per capire come il valore di tali raccomandazioni sia pari a zero, basti pensare che già quando ci sono leggi chiare, vincolanti e imperative, i padroni trovano mille modi per aggirarle: il caso più eclatante è quello della giungla degli appalti e dei subappalti, dominata dalle finte cooperative, nelle quali i padroni operano ogni tipo di furto sulle buste-paga dei lavoratori in aperta violazione dei CCNL, in ciò contrastati solo dalle lotte e dall’azione del sindacalismo di base, in primis del SI Cobas.

Un altro caso eclatante è dato dallo stesso blocco dei licenziamenti varato dal governo Conte, il quale non ha impedito a decine di aziende di mettere per strada i lavoratori con la scusa del trasferimento o della cessazione delle attività…

In sostanza, da domani i padroni avranno a loro disposizione una tavola ben imbandita da Draghi e dai confederali, potendo scegliere a proprio piacimento il menù con cui continuare a ingrassarsi di profitti: o fare partire subito i licenziamenti di massa, oppure accaparrarsi altre 13 settimane di CIG gratis, al termine delle quali fare ripartire i licenziamenti.Un vero e proprio giro dell’oca giocato sulla pelle di milioni di lavoratori.

Come se non bastasse, il governo e la triplice, nel mentre lasciano campo libero ai licenziamenti, ancora non hanno definito minimamente i termini della riforma degli ammortizzatori sociali: ciò vale a dire che chi da domani perderà il lavoro non saprà neanche quale sarà l’entità e la durata dei sussidi di disoccupazione!

Come ciliegina sulla torta, in queste ore è giunta anche la notizia che proprio dal 1 luglio vi sarà una pesantissima stangata sulle bollette di luce e gas, con aumenti rispettivamente del 12% e del 21%: vale a dire che in media vi saranno rincari medi di 260 euro all’anno per famiglia!

Il caso ha voluto questa colossale porcata venisse portata a termine proprio nelle stesse ore in cui come SI Cobas presidiavamo le sedi del MISE e del ministero del lavoro a seguito dell’impegno assunto dal ministro Orlando lo scorso 19 giugno, allorquando un corteo di migliaia di persone, esasperato dall’omicidio di Adil avvenuto poche ore prima, ha attraversato le vie di Roma chiedendo a gran voce la convocazione urgente dei due ministeri per ottenere una rapida risoluzione della vertenza FedEx e per avere risposte chiare ed ufficiali sul clima da far west che da settimane imperversa fuori ai cancelli della logistica, con aggressioni squadristiche e tentativi reiterati di omicidio contro i lavoratori in sciopero (dopo la morte di Adil vi sono già stati altri due episodi di forzatura dei picchetti ad opera dei crumiri, l’ultimo solo qualche ora fa alla Miliardo-Yida di Alessandria).

Il ministro Orlando non solo non ha dato risposta a tutto ciò, ma con la scusa del vertice con Cgil-Cisl-Uil sui licenziamenti ha ben pensato di far circondare il presidio da ogni lato, costringendo più di 400 manifestanti a stare stipati per ore in una via chiusa in balia dell’afa e senza neanche potersi dissetare, salvo comunicarci in tarda serata che l’incontro era stato rinviato al 6 luglio!

È evidente che gli Orlando, i Draghi, i Landini e compagnia temevano che nella giornata di ieri qualcuno gli rovinasse la festa; temevano che la forza delle ragioni dei lavoratori in lotta travolgesse lo squallido teatro degli orrori che Cgil-Cisl-Uil hanno preparato per l’intera classe lavoratrice.

Ci apprestiamo ad affrontare mesi che saranno caratterizzati da un attacco durissimo alle condizioni di vita di tutti i salariati.

Il disegno dei padroni è chiarissimo: andare alla resa dei conti con ciò che resta dei diritti e dei contratti collettivi nazionali; liberarsi una volta per tutte del “peso” dei lavoratori con contratto a tempo indeterminato, utilizzando lo sblocco dei licenziamenti per dare vita a una pulizia etnica dei lavoratori più costosi e “meno produttivi”, sostituendoli con manodopera precaria e ultraricattata, attinta dal bacino dei disoccupati e dei disperati disposti a lavorare fino a 12-14 ore al giorno e con paghe da fame.

Ma i padroni sanno bene che questo desiderio non potrà divenire realtà facendo affidamento solo sul sostegno dei loro maggiordomi al governo, ne solo sulla complicità dei sempre più impresentabili figuranti di Cgil-Cisl-Uil.

Per portare a termine i loro disegni, Confindustria e padroni hanno bisogno di scatenare una guerra fratricida tra lavoratori e disoccupati, sul modello di tanto avvenuto fuori ai cancelli di Zampieri a San Giuliano Milanese e Tavazzano.

Probabilmente è anche per questo che Draghi, Orlando e Giorgetti temono l’iniziativa del SI Cobas a tal punto da rifiutare sistematicamente ogni incontro con i nostri rappresentanti: per il semplice motivo che le nostre lotte, ivi comprese le 5 manifestazioni a Roma di questi mesi, hanno unito nella stessa piazza lavoratori “garantiti”, precari, licenziati e disoccupati di lunga durata.

I padroni e i loro maggiordomi hanno scatenato una guerra senza esclusione di colpi contro il SI Cobas perché in noi individuano il principale nemico di classe, il soggetto che attraverso l’unità reale di lotta dei vari spezzoni in cui hanno diviso la classe sfruttata, tende a rompere quel circolo vizioso di fame, di precarietà e di ricatti che da anni depotenzia e inibisce ogni tentativo di rilancio del movimento di classe.

Ma nelle ultime settimane, nonostante i violentissimi attacchi sferrati dai padroni, si inizia a respirare un clima di rinnovata fiducia e combattività tra i lavoratori.I segnali incoraggianti sono molteplici: il successo dello sciopero della logistica del 18 luglio sebbene sia stato funestato dalla tragica morte di Adil; gli scioperi spontanei e diffusi in migliaia di luoghi di lavoro in risposta al barbaro omicidio del nostro compagno; la partecipazione di tanti giovani al corteo del 19 giugno a Roma; in ultimo, ma di non minore importanza, la ripresa del dialogo e della collaborazione tra tutte le realtà del sindacalismo di base e combattivo, con un percorso unitario che sta iniziando in queste ore a muovere i primi passi e che auspichiamo possa concretizzarsi nell’indizione di uno sciopero generale unitario dell’intero sindacalismo di classe per il prossimo autunno.

Le lotte di questi mesi sono il carburante indispensabile per far sì che questi percorsi generino un effetto moltiplicativo e trascinino sul terreno della mobilitazione decine di migliaia di lavoratori e disoccupati.

L’assemblea nazionale del prossimo 11 luglio a Bologna sarà un importante banco di prova per verificare l’entità e la combattività del nostro fronte.

SI Cobas nazionale

Intervento del coordinatore nazionale Aldo Milani dal presidio di protessta davanti al Ministero di Roma:

https://www.facebook.com/sicobasbolo/videos/499389037994264