ANCORA CASSAINTEGRAZIONE,
ANCORA DISCRIMINAZIONI
ALLA FMA
Per ora gli unici a non aver nessun problema, sia di cassaintegrazione che del rateo, sono proprio i burocrati sindacali esterni, per capirci… continuano a prendere lo stipendio pieno.
Come a Pomigliano così alla Fma e in tutti gli stabilimenti italiani, si continua a regalare una montagna di soldi al padrone Stellantis.
I sindacalisti continuano a firmare accordi, rinnovando anno dopo anno la cigs, tenendo gli operai fermi ad un salario pari al reddito di cittadinanza.
L’ultima pagliacciata è avvenuta qualche settimana fa agli ingressi della fabbrica di Pomigliano, durante un’assemblea retribuita indetta dalla burocrazia della Fiom.
Con l’ennesima presa per il culo, i dirigenti della Fiom, in accordo con Stellantis e le altre organizzazioni sindacali, i “cosiddetti firmatutto”, avrebbe mercanteggiato, salvandosi la faccia nei confronti degli operai, una firma sulla nuova cassaintegrazione a condizione che la fiat riconoscesse la maturazione del famoso “rateo” indipendentemente dai giorni mensili di presenza.
GLI OPERAI MESSI A PANE E UN FILO D’OLIO E PRESI PER IL CULO CON LA MISERIA DEI RATEI.
Per chi non lo sapesse, questo nuovo accordo prevede solo la maturazione di ferie e per a prescindere dai giorni di effettivo lavoro.
Ciò significa che al posto di un giorno di lavoro, ad esempio sul secondo turno, l’azienda potrà mettere a proprio piacimento gli operai in ferie o par collettivo, e visto che le ferie e i par sono pagati come un primo turno lavorativo, si rischia di guadagnare anche meno.
Se invece venisse sostituito un giorno di cassa integrazione con una feria o un par, visto che come abbiamo scritto prima questi permessi sono corrisposti alla pari di un giorno di lavoro di primo turno, la differenza a vantaggio dei lavoratori sarebbe di una decina di euro.
Se moltiplichiamo i ratei mensili riconosciuti da contratto ( 2 ferie e un par), con questo accordo alla fine del mese, se tutto andasse bene gli operai si ritroverebbero nella busta paga ” l’enorme” somma di 30 euro in più…
Il S.I. Cobas ritiene vergognoso questo presunto scambio, ovviamente già deciso a tavolino con il padrone e gli altri sindacati, che con una mano scippano dalle tasche degli operai centinaia di euro ogni mese e con l’altra lasciano l’elemosina di pochi euro.
Tutto questo mentre continuano indisturbati nel processo di smantellamento produttivo ed occupazionale degli stabilimenti di Pratola Serra e di Pomigliano.
Hanno scaricato definitivamente gli rcl ormai divenuti “esuberi strutturali”, hai voglia a leccare il culo al sindacalista di turno, mentre dall’altra continua il salvataggio dei loro lacchè mandandoli in giri di trasferta per tenerli ancora per un po zittiti.
SOLO UN’ORGANIZZAZIONE DAL BASSO DEGLI RCL PUÒ INVETIRE LA DRAMMATICA SITUAZIONE.
Noi del SI COBAS faremo fino in fondo la nostra parte, per ora con comunicati di denuncia, ma prima o poi gli operai dovranno decidere su quale parte della barricata stare.
20 settembre
S.I. Cobas Fca