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[ITALIA] Obbligatoria è solo la tutela della salute. Per il tracciamento con i tamponi gratuiti, e la medicina territoriale

Riceviamo e pubblichiamo dai compagni del Laboratorio Politico Iskra questo contributo, già disponibile sulla loro pagina (vedi qui):

PER L’OBBLIGATORIETÀ DELLA TUTELA DELLA #SALUTE

La pandemia da #Covid19 e i suoi effetti non sono ancora terminati. La situazione sanitaria è ancora incerta, mentre le conseguenze sociali avranno ripercussioni per tutti i prossimi anni.

Il #GreenPass è lo strumento che lo Stato ha utilizzato per accelerare un processo di vaccinazione di massa e per permettere la riapertura delle attività economiche e produttive che richiedevano il contatto in ambienti chiusi. In questi mesi si sono moltiplicate le forme di protesta contro questa misura. Ma al netto delle valutazioni delle piazze, bisogna sottolineare la natura del GP: è uno strumento burocratico, con cui lo Stato ha scaricato sui singoli cittadini la responsabilità della vaccinazione.

Il Green Pass non è in alcun modo uno strumento che riguarda la tutela della salute, ma viene utilizzato per tutelare la ripresa di un pezzo dell’economia che si è fermata durante la fase pandemica acuta. Il GP individua nel vaccino l’unico strumento di opposizione al virus (l’accessibilità al GP tramite tampone è molto difficile e costosa).

Il #vaccino è stato ed è un’arma fondamentale per l’abbattimento delle conseguenze del virus, ma non è una misura sufficiente per fermare la pandemia e i suoi effetti. I casi di ricontagio, l’impossibilità per alcuni soggetti di poter accedere al vaccino, lo sviluppo delle varianti, sono solo alcune delle motivazioni.

Vogliamo rompere, fuori da ogni dubbio, l’idea che ci debba essere una contrapposizione sterile tra chi è favorevole al vaccino, e il green pass: sono due misure distanti perché la prima riguarda la tutela della vita e della salute, e la seconda è uno strumento burocratico. Se il secondo viene messo al servizio del primo, il problema è dello Stato che ancora una volta di fronte a questa pandemia ha scaricato sulla responsabilità individuale la prosecuzione dell’evento pandemico.

Lo diciamo ormai da tempo: gli strumenti di argine al virus non possono che essere, accanto al vaccino, gli strumenti di #tracciamento e di monitoraggio delle infezioni da Covid. Al contempo, è solo grazie ad un reale potenziamento della #medicina preventiva, territoriale, e di base, che possono essere affrontate quelle cause che hanno reso il Covid una malattia mortale, ovvero tutti quegli elementi che hanno creato una popolazione fragile e dalla salute già compromessa a causa delle nocività presenti sui territori e nei luoghi di lavoro.

Nel 7° paese industrializzato al mondo continuano i dibattiti attorno alle terze dosi e per chi ha rifiutato finora la vaccinazione, mentre a causa dei #brevetti imposti dalle cause farmaceutiche sui vaccini i paesi più poveri del globo sono ancora scarsamente protetti dal Covid. Mentre impazza il dibattito attorno al Green Pass, i mass media continuano a favorire un’informazione di basso livello, non scientifica, che confonde e crea diffidenze in particolare tra la parte meno istruita della popolazione, facilmente soggiogabile da chi oggi vede nel Green Pass uno strumento di limitazione ai propri profitti.

Quale libertà si chiede di fronte ad uno Stato che ce ne priva costantemente con strumenti di selezione di classe sempre più evidenti e che caratterizzano sempre più parti delle nostre vite?

Non c’è da dichiarare un presunto favore ai vaccini, che sono strumento oggettivamente di supporto agli effetti di una pandemia, così come non c’è da esprimersi in eventuali posizioni a favore o meno del Green Pass. L’emergenza che abbiamo vissuto in questi anni nasce da un problema sanitario e legato alla nostra salute, ed è su questa che dobbiamo lanciare una vera battaglia che può anche permetterci di attraversare con un punto di vista chiaro le manifestazioni di oggi contro il GP.

L’obbligo per cui lottare è quello per la difesa e la tutela delle nostre vite, contro ogni possibile strumentalizzazione o dicotomia che oggi sta nei fatti dividendo la classe, facendo passare il piano di ristrutturazione capitalistico e i suoi effetti come secondari.

Laboratorio Politico Iskra