Riceviamo e pubblichiamo dai compagni della redazione Il Pungolo Rosso questo contributo, già disponibile sul loro sito (vedi qui):
Francia, 5 ottobre:
una giornata di sciopero
Per domani CGT, Sud-Solidaires, FO ed altri organismi sindacali e studenteschi hanno indetto una giornata di sciopero e di mobilitazione in tutta la Francia. Francamente, tanto i contenuti di questa mobilitazione quanto, a quel che si percepisce, la determinazione con cui è stata lanciata, lasciano alquanto a desiderare. Sicuramente negativo, per fare un solo esempio, è l’aver subìto la condizione posta da Force Ouvrière di non inserire nella piattaforma la netta opposizione alla versione francese del “green pass”. Come ha affermato Léon Cremieux, la sfida della mobilitazione che comincerà domani è quella di “dare visibilità a tutti i bisogni sociali espressi in modo isolato l’uno dall’altro negli ultimi mesi, di tendere a farli convergere, a unificarli in un rigetto comune delle politiche padronali e governative”, farne un momento del percorso necessario a “unificare e politicizzare la collera sociale”.
5 ottobre in lotta: La CGT, FO, FSU e Solidaires intersindacali, così come le organizzazioni giovanili, indicono uno sciopero interprofessionale per martedì 5 ottobre. Ci sono molte ragioni per mobilitarsi.
Governo e capitalisti a ruota libera – Il COVID-19 ha portato alla luce gli effetti mortiferi dell’organizzazione capitalista della società: poche risorse umane e materiali per gli ospedali, centinaia di migliaia di lavoratori in prima linea senza attrezzature, licenziamenti e soppressione di posti di lavoro per decine di migliaia, vaccini finanziati con fondi pubblici che arricchiscono gli azionisti, sempre più numerosi approfittatori della crisi e sempre più ricchi…
Il governo non ha imparato la lezione dal fallimento delle politiche neoliberiste che saccheggiano i nostri servizi pubblici, lavoro, previdenza sociale:
– niente per i salari, niente per i redditi bassi, nessuna seria rivalutazione dei salari dei settori più femminilizzati e più precari.
– rilancio della riforma dell’assicurazione contro la disoccupazione, che ridurrà le prestazioni di centinaia di migliaia di lavoratori privati del posto di lavoro.
– è in arrivo l’ennesima riforma delle pensioni, che mira solo a farci lavorare più a lungo e ad abbassare le pensioni.
Un potere liberticida: Legge globale sulla sicurezza, legge sul separatismo… da un anno il governo impone restrizioni alle libertà. La nostra società sta sprofondando ogni giorno di più nell’autoritarismo, che si fa sentire sempre di più nel mondo del lavoro. La tessera sanitaria è l’ultimo avatar che attenta gravemente ai diritti dei lavoratori dipendenti. Noi non vogliamo una società del controllo permanente che serva solo a difendere gli interessi dei più potenti.
Vogliamo un “sociale ed ecologico costi quel che costi” – È tempo di imporre misure forti per la giustizia sociale e la giustizia ecologica: aumento dei salari, la condivisione e la riduzione dell’orario di lavoro sono centrali per una diversa distribuzione della ricchezza.
Nel frattempo, il capitalismo nega l’evidenza scientifica e ci trascina contro il muro. La transizione
ecologica è un’emergenza assoluta. Dobbiamo cambiare i nostri modelli di produzione e consumo, il che passa attraverso una riallocazione del lavoro (verso quello socialmente utile). Serve un nuovo status per i lavoratori dipendenti che garantisca continuità di reddito e protezione sociale. Non ci saranno posti di lavoro su un pianeta morto!
Questa giornata di sciopero e manifestazione è un primo passo – Lo sappiamo bene. Un solo giorno di sciopero non basterà per far ritirare il governo e i padroni. Lo sciopero generale rinnovabile non può essere decretato a “freddo”. Costruiamo una giornata pesante,
che scuota le agende, ripristini la fiducia collettiva e ponga le nostre richieste e soluzioni al centro delle discussioni nelle imprese, nelle amministrazioni e nello spazio pubblico.
Facciamo del 5 ottobre l’inizio di mobilitazioni forti e vittoriose. Discutiamo in ogni settore di slogan specifici e mobilitanti per convergere sul 5 ottobre
Davanti alla urgenza sociale ed ecologica, PASSIAMO ALL’AZIONE
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Le 5 octobre, mobilisé-es pour nos salaires,
nos emplois et nos conditions de travail et d’études !
Les organisations syndicales CGT- FO – FSU – Solidaires – FIDL – MNL – UNEF – UNL réunies le 30 août appellent à la mobilisation de l’ensemble des travailleur-ses du secteur privé et public, et la jeunesse, le mardi 5 octobre 2021.
Elles rappellent qu’elles ont mis en garde le gouvernement, au début de l’été, face à ses projets de régression sociale. Elles ont, à cette occasion, formulé des solutions économiques et sociales pour sortir de la crise sanitaire.
Elles s’opposent à ce que la situation sanitaire soit utilisée par le gouvernement et le patronat pour accélérer la remise en cause des droits et des acquis des salarié-es et des jeunes. L’élargissement et l’accélération indispensables de la vaccination demandent de renforcer l’accès à la santé, les moyens de l’hôpital public et de la médecine du travail. Cela nécessite de convaincre et de rassurer, et non de sanctionner les salarié-es.
En cette rentrée, l’emploi est une des préoccupations essentielles des jeunes et du monde du travail. La précarité est en forte hausse, et malgré une opposition unanime, la mise en œuvre de la réforme de l’assurance chômage reste d’actualité. Le retour de la réforme des retraites que nous avons combattue et empêchée revient à l’ordre du jour. Gouvernement et patronat veulent imposer de nouveaux reculs sur les retraites. Le chômage partiel a provoqué la plupart du temps des baisses de rémunération importantes.
Trop de salarié.es, notamment les travailleurs-ses particulièrement exposé-es et dits de « 2ème ligne », maintenu.e.s à de bas salaires ne voient aujourd’hui aucune perspective d’amélioration.
Les agent.e.s de la fonction publique attendent toujours et depuis des années des mesures salariales à la hauteur de la perte de leur pouvoir d’achat. Les jeunes ont vu l’investissement dans les aides directes baisser ces dernières années. Le dernier recul en date étant la suppression du repas à 1 euro pour toutes et tous, dont nos organisations réclament le rétablissement.
C’est pourquoi elles exigent :
• L’augmentation des salaires,
• l’abandon définitif des contre-réformes des retraites et de l’assurance chômage,
• un vrai travail avec un vrai salaire pour toutes et tous et l’égalité professionnelle femmes/hommes ;
• la conditionnalité des aides publiques selon des normes sociales et environnementales permettant de préserver et de créer des emplois ;
• l’arrêt des licenciements et la fin des dérogations au Code du travail et garanties collectives;
• un coup d’arrêt à la précarisation de l’emploi et à la précarité des jeunes en formation et une réforme ambitieuse des bourses;
• la fin des fermetures de services, des suppressions d’emplois, du démantèlement et des privatisations dans les services publics et la fonction publique et le renforcement de leurs moyens ;
• Le rétablissement de tous les droits et libertés pour la jeunesse comme pour le monde du travail.
Les organisations CGT- FO – FSU – Solidaires – FIDL – MNL – UNEF – UNL affirment l’urgence d’augmenter le SMIC et les grilles de classifications, le point d’indice de la Fonction Publique, les pensions, les minima sociaux et les bourses d’études.
Elles appellent les femmes et les hommes de toutes les professions, les jeunes, les retraité.es à se mobiliser, le 5 octobre, par la grève et les manifestations, pour obtenir de meilleurs salaires, pour leurs emplois et leurs droits et une meilleure protection sociale. D’ores et déjà, elles décident de se revoir à l’issue de cette mobilisation.
Montreuil, le 30 août 2021