DALLO SCIOPERO GENERALE DELL’11 OTTOBRE
UN CHIARO SEGNALE
AI PADRONI E AL GOVERNO DRAGHI
Lo sciopero indetto dall’insieme del sindacalismo di base in tutte le categorie nella giornata di ieri non solo è pienamente riuscito, ma ha registrato importanti segnali di allargamento a settori di lavoratori non appartenenti alle sigle che hanno proclamato la mobilitazione.
Bloccati i porti di Genova, Trieste e Napoli; fermi la gran parte del trasporto aereo e del trasporto pubblico locale su ferro e su gomma; ferma la quasi totalità delle principali filiere del trasporto merci e logistica; scioperi diffusi nei distretti de settore tessile di Prato, nei quali si è purtroppo registrata la grave aggressione squadristico-padronale nei confronti dei nostri compagni ai cancelli della Dreamland; importanti segnali di risveglio anche nel settore metalmeccanico, con l’adesione allo sciopero dei licenziati Gkn, degli operai della Piaggio e di numerose altre aziende; manifestazioni cittadine unitarie in tutte le grandi città con la partecipazione di migliaia di lavoratori, realtà politiche e di movimento.
Una grande prova di combattività è stata data dal S.I. Cobas in questo sciopero generale: oltre ad aver bloccato la produzione e distribuzione dei magazzini della logistica, oltre duemila operai hanno bloccato per oltre 6 ore l’hub Amazon di Castel San Giovanni, il più grande magazzino in Italia della multinazionale di Jeff Bezos.
L’azione di lotta ha ricevuto un eco anche a livello internazionale di dimensioni tali da ricevere la solidarietà persino dalle avanguardie sindacali statunitensi; in misura analoga, lo sciopero generale di ieri ha ricevuto a solidarietà anche dei metalmeccanici della IG Metal tedesca.
Segnali, questi ultimi, che ci permettono non solo di ritenere pienamente riuscito lo sciopero, ma anche e soprattutto di individuare in una cornice internazionale e internazionalista le dimensioni dello scontro in atto nel nostro paese.
Ora si tratta di rimboccarsi le maniche per far si che l’11 ottobre non sia una semplice parentesi nella mobilitazione una di classe contro i padroni e il governo Draghi, ma al contrario divenga il trampolino di lancio per una stagione di lotta ad oltranza contro i licenziamenti, la precarietà, il carovita e l’utilizzo capitalistico della crisi pandemica.
Avanti con la lotta.
Avanti S.I. Cobas!
Di seguito, un breve report delle iniziative svoltesi nelle principali città e un’ampia galleria fotografica dei presidi e delle manifestazioni.
– PIACENZA: altissima l’adesione allo sciopero generale del 11 ottobre dove quasi 2500 lavoratori organizzati nel sicobas si sono riversati in strada con un corteo spontaneo dal polo logistico di Castel San Giovanni fino ad arrivare davanti i cancelli dei grande colossi Amazon e Zara realizzando un primo storico sciopero contro le grandi multinazionali. Grande è stata anche la solidarietà di vari compagni proveniente da altre città, in primo luogo da Milano e da altre città del nord Italia. Hanno aderito allo sciopero e partecipato alla manifestazione fuori ai cancelli Amazon i lavoratori di Ceva, Leroy Merlin, Tigotà, Geodis, Gls, Fercam, Fedex-Tnt Piacenza, Ovs, Xpo logistic, Csi, Fm Logistic, Zara, Zalando, Ups, Sda, Amazon, Dhl, Ikea, Nippon, Steritolm, lavoratrici della sanità e molti studenti e solidali.
– GENOVA: migliaia i lavoratori e le lavoratrici che dalle 9 si sono concentrate presso il Terminal Traghetti di Genova, dando vita a un corteo che con determinazione ha prima cacciato dalla manifestazione i fascisti (e chi pensava di poter strumentalizzare questa importante giornata di lotta) e ha poi occupato la Sopraelevata, una delle arterie principali della città, bloccando il traffico per ore soprattutto a Ponente, distretto industriale metropolitano. Tante le vertenze presenti, da Conad a Brt in battaglia per la difesa di salario e salute, dagli autisti Tie in lotta contro gli accordi a perdere di Cgil-Uil-Cisl che tagliano il salario e aumentano l’orario di lavoro, ai lavoratori e lavoratrici di tanti altri settori pubblici e privati: alberghi, sanità, scuola, igiene ambientale, commercio. Il corteo sceso dalla Sopraelevata si è poi concluso sotto la sede di Confindustria dove i lavoratori e le lavoratrici hanno espresso la loro rabbia contro le politiche padronali avvallate in tutto e per tutto dal governo Draghi.
– TORINO: oltre 2000 in corteo con lo spezzone di apertura composto dai lavoratori S.I. Cobas. Una grande giornata di lotta calda e promettente, numerosi comizi itineranti, di lavoratori e di movimenti di lotta. Un corteo così partecipato non si era mai visto negli scioperi dei sindacati di base negli ultimi 15 anni a Torino.
– NOVARA: sciopero davanti ai cancelli di Lidldi Biandrate in cui lo scorso 18 giugno ha perso la vita Adil Belakhdim con un blocco totale delle merci dalle 7,00 alle 12,30
– MILANO: in mattinata corteo unitario di alcune migliaia partecipanti. Presente il S.I. Cobas con una delegazione, mentre la gran parte dei lavoratori sono andati a Castel San Giovanni a supporto del presidio fuori ai cancelli Amazon.In serata picchetto alla DHL di Carpiano.
– BOLOGNA: oltre 5000 lavoratori e lavoratrici al corteo organizzato dal sindacalismo conflittuale. Massiccia partecipazione dei lavoratori della logistica, in primis dell’hub Sda. Da Piazza Dell’Unità al comune, poi Inps, Inail e Prefettura e conclusione in piazza Nettuno.
– FIRENZE: blocchi e presidi in numerose fabbriche della filiera tessile del distretto di Prato. Nel tardo pomeriggio violenta aggressione squadristica ai cancelli della Dreamland (azienda committente di Texprint. In risposta a questo grave episodio in serata è partito un nutrito corteo spontaneo per le vie del centro di di Firenze.
– PERUGIA: in prima mattinata presidi e volantinaggi presso le filiali Sda, Fedex e Dhl, poi azione di protesta al Consorzio Auriga a sostegno dei lavoratori delle cooperative sociali. In tarda mattinata manifestazione unitaria del sindacalismo di base con in piazza alcune centinaia tra lavoratori, studenti e solidali.
– ROMA: In mattinata corteo unitario del sindacalismo di base di circa 2000 partecipanti, con partecipazione di studenti e movimenti per i diritto all’abitare… In serata picchetto del S.I. Cobas alla Sda di Passo Corese.
– NAPOLI: Fin dalle prime luci dell’alba il S.I. Cobas ha organizzato presidi alla Ge.Ma. di Arzano e alla Turi Transport.In prima mattinata più di un centinaio di lavoratori e disoccupati hanno bloccato l’autostrada all’altezza dell’ingresso del Porto di Napoli, fermando il traffico di merci per oltre due ore.Il presidio sin è poi mosso in corteo per congiungersi alla manifestazione unitaria del sindacalismo di base, che da piazza Garibaldi è giunta fino alla sede di Confindustria. Altissima adesione allo sciopero nel trasporto pubblico locale.
– MESSINA: presidio in Prefettura indetto da Cub, Sgb, Orsa, Unione Inquilini, Cobas scuola e SI Cobas, presenti circa 200 persone.
– PALERMO: corteo con centinaia di lavoratori e lavoratrici partiti da Piazza Politeama per raggiungere la prefettura di Palermo.
S.I. Cobas