SECONDO SABATO CONSECUTIVO DI SCIOPERO DEI RIDERS JUST EAT BLOCCATE LE CONSEGNE DELLA MULTINAZIONALE A TORINO:
“ORGANIZZIAMOCI E LOTTIAMO IN TUTTE LE CITTÀ.
L’AZIENDA DEVE SMETTERLA DI IGNORARE LE NOSTRE RICHIESTE”.
Per il secondo sabato consecutivo, più di 150 riders di Just Eat hanno scioperato a Torino per chiedere sicurezza, salario, salute e dignità: la protesta ha bloccato il servizio nei punti nevralgici della città per tutta la serata.
Nonostante lo sciopero di sabato scorso, in cui tra l’altro durante l’attività lavorativa un collega rider era stato investito,,Takeaway.com ha deciso di non rispondere alle numerose richieste di incontro presentate dai lavoratori e dall’organizzazione sindacale con cui si stanno organizzando, il S.I. Cobas.
La scelta di non rispondere alle legittime richieste dei lavoratori dimostra come per l’azienda siano più importanti i profitti e le consegne, piuttosto che le condizioni di vita e di lavoro di chi tutti i giorni rischia la propria incolumità in mezzo alla strada.
La scelta di interrompere il servizio Mercoledì a pranzo solo dopo numerose proteste e rifiuti di prestare servizio da parte dei lavoratori, mentre a Torino nevicava abbondantemente e le strade per cicli e motocicli erano di fatto impraticabili, e la scelta di riaprirlo per cena, con le strade completamente ghiacciate e pericolose, in cui si sono segnalati diversi incidenti di colleghi che lavoravano, togliendo il turno e quindi il salario a chi decideva di tutelare prima di tutto la sua vita, sono tra i motivi dell’alta partecipazione della mobilitazione odierna.
Per noi la sicurezza è fortemente legata alla questione del salario, perché vogliamo rompere il ricatto tra salute e lavoro che troppo spesso viene imposto dalle aziende: perciò continuiamo la lotta per cancellare l’accordo integrativo truffa firmato da Cgil-Cisl-Uil, ed essere inquadrati al livello G1 della logistica (ex quarto livello) che corrisponde ad una paga oraria di almeno 9,64 euro l’ora, come in tutte le altre aziende di logistica.
Oltre a ciò, abbiamo posto diversi problemi: l’organizzazione del lavoro assolutamente folle (c’è necessità immediata di dividere di nuovo Torino in 4 zone in modo tale da evitare consegne che arrivano anche a 20 km di distanza), i mezzi per lavorare che devono essere forniti dall’azienda e l’incremento dell’indennità chilometrica, tamponi, dpi gratuiti per una maggiore sicurezza…
Riguardo tutti questi aspetti, poche ore fa abbiamo mandato come organizzazione sindacale una lettera alla Prefettura di Torino in cui esplicitiamo tutti questi elementi molto gravi, e li inviatiamo ad intervenire affinché vi possa essere un incontro tra le rappresentanze dei lavoratori e Takeaway.com in sede prefettizia.
Dallo sciopero di oggi vogliamo lanciare un messaggio ai colleghi e alle colleghe delle altre città: per ottenere i nostri diritti dobbiamo organizzarci e lottare contro l’azienda in tutto il paese.
Da Torino stiamo facendo un ulteriore passo avanti, ma è necessario che si generalizzi questa battaglia, che è la battaglia che ogni singolo lavoratore porta avanti ogni giorno nei propri luoghi di lavoro.
Da Nord a Sud, costruiamo una giornata di sciopero nazionale che metta in collegamento tutti i riders che stanno alzando la testa in queste settimane.
Anche contro i giganti, come le multinazionali, si può alzare la testa, si può lottare.
Uniti si vince!
12 dicembre
S.I. Cobas Torino