16 MARZO
IL NOSTRO SANGUE,
IL LORO PROFITTO!
16 Marzo 2003, Quella sera una violenta aggressione fascista colpisce alcuni compagni, tra cui Davide “Dax” Cesare, che viene accoltellato assieme a un altro compagno, davanti al Tipota, un locale del quartiere Ticinese dove si era abitudinari andare a bere una birra a Milano.
I soccorsi tardano ad arrivare per l’ostruzionismo fatto da parte delle forse dell’ordine.
Alla notizia dell’aggressione i compagni e le compagne decidono di radunarsi davanti all’ospedale San Paolo, dove era stato portato Dax, per avere informazioni riguardo Davide.
A quel punto, l’ospedale diviene teatro di attacchi nei confronti dei/delle solidali da parte della polizia armata di mazze da baseball e spranghe di acciaio.
Si sussegguono pestaggi e parte la caccia all’uomo, altri compagni finiscono in ospedale feriti gravemente, dimostrando ancora una volta qual è il ruolo complice delle forze di repressione statale.
Quella sera non viene colpito solo un compagno (Davide era noto per la sua militanza attiva e il suo cuore e ostinazione), viene colpito tutto il movimento in toto.
Con una violenza gratuita e inaudita, negli anni successivi, espressione di in una escalation repressiva, la violenza delle istituzioni borghesi portava altri lutti e arresti tra i compagni e le compagne e all’inasprimento delle leggi nei riguardi dell’opposizione sociale tutta.
Dal movimento No Tav, al movimento per la casa, alle lotte nei luoghi di lavoro, alle lotte nelle scuole e in tutti gli ambienti dove il conflitto si esprime a livello sociale e politico, come per i daspi e i fogli di via per il SI Cobas e le accuse al movimento disoccupati 7 novembre di Napoli, tutti siamo stati e veniamo colpiti in un disegno che è chiaro e leggibile; quello di colpire direttamente e duramente le istanze anticapitaliste ovunque esse si esprimano, sia a livello nazionale che internazionale.
Adil e Lorenzo come Davide sono vittime di questa violenza, sono vittime del sistema economico e di chi lo difende e perpetua da sempre, schiavi questi di una visuale di ordine sociale che inaridisce le esistenze e l’ambiente tutto, le relazioni sociali e la salute di tutti e tutte, riportandoci a luoghi e memorie che nell’orrore della guerra capitalista e imperialista di questi tempi trova massima espressione.
Sono dei proletari, degli sfruttati, dei fratelli e oggi come ieri saremo in Via Brioschi e in quartiere Ticinese a ribadire con la stessa forza di allora che il capitalismo e il fascismo non passeranno mai.
Uniamoci nei luoghi di lavoro come nelle strade e nei territori per rivendicare un domani migliore per tutti e tutte.
E ricordiamo a questi “signori” che
Chi ha compagni non muore mai!
A DAX, ADIL e LORENZO,
ai compagni lavoratori e non, ai carcerati, a chi non abbassa mai la testa,
innalziamo un saluto a pugno chiuso.
I compagni e le compagne del SI COBAS
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