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[BOLOGNA] Il movente é femminicida. Il tribunale riconosce l’aggravante condannando l’assassino di Atika

IL MOVENTE E’ FEMMINICIDA

Con la sentenza del 02/2022 pubblicata il 21/03/2022, la Corte d’Assise di Bologna, riconosce il movente femminicida nell’omicidio di Atika Gharib, inserendolo tra le aggravati della pena.

La Corte – come emerge dal comunicato dello studio dell’avv. Marina Prosperi che ha rappresentato l’intera famiglia della vittima, costituita parte civile, unitamente al sindacato S.I. Cobas – ha escluso che il movente sia stato passionale o maturato per ragioni di gelosia, ritenendo peraltro datati tali precedenti giurisprudenzali di legittimità.

I giudici popolari e togati hanno inteso riconoscere e definire tra le aggravanti – il movente femminicida maturato per riaffermazione della volontà di possesso “virile” sulla donna, e per barbara necessità di vendicare il proprio malconcepito senso di onore, cui non si è accompagnato alcun pentimento; anzi l’omicidio è stato rivendicato con orgoglio e soddisfazione -.

Questo passaggio motivazionale segna un importante salto nella giurisprudenza, che riconosce come aggravante di genere, il movente di un femminicidio, poiché determinato in una cornice maschilista “ il possesso virile sulla donna” e patriarcale nel quale si misura “ il malconcepito senso dell’onore.”

Sono due parole inserite in una sentenza di 22 pagine, ma sono un grande passo nella tutela e nella difesa delle donne.

Lo studio legale Prosperi intende ringraziare tutti coloro che si sono trovati uniti in questa durissima ed importante vicenda processuale: la famiglia Gharib, la Procura presso il Tribunale di Bologna, la Corte d’Assise, l’avvocata Mariuz per l’Udi, ed il Comitato 23 settembre del S.I. Cobas che ha supportato l’intero percorso.

Lo studio legale dell’avv. Marina Prosperi

11 aprile

S.I. Cobas Bologna

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