Riceviamo e pubblichiamo questo contributo dalle compagne del comitato 23 settembre, già disponibile sulla loro pagina (vedi qui):
PER LAURA
La tenacia con cui Laura ha contribuito, fino a quando la sua malattia e le sue forze glielo hanno permesso, al lavoro del Comitato 23 settembre, è stata ammirevole e di stimolo per tutte le compagne.
Nel settembre del 2020, in occasione dell’apertura del processo per l’assassinio di Atika, Laura, più che mai convinta della necessità di affrontare le tematiche specifiche dell’oppressione e della violenza sulle donne, così spesso trascurate tra i militanti della sinistra sindacale e politica, è stata fra le promotrici della creazione del nostro comitato. Ai suoi già molti impegni aggiungeva così il dibattito e lo studio degli aspetti salienti legati alla questione di genere inquadrati in una visione politica più generale con uno spettro e una profondità pari a quella con cui ha sempre affrontato la militanza politica e sindacale.
Un lavoro che aveva come fine il coinvolgimento nella lotta delle lavoratrici e di tutte le donne senza privilegi: ricordiamo la grande la lucidità con la quale portava i suoi ragionamenti nell’affrontare le molteplici specificità dell’attacco, portato da capitalismo e patriarcato, alla vita delle donne oppresse e delle immigrate che ogni giorno incontrava nei magazzini della logistica. Così come altrettanto determinata era la sua difesa di tesi che spesso sono servite ad individuare percorsi ed obiettivi, sia nel confronto teorico all’interno del Comitato sia nelle lotte delle lavoratrici.
La visione di Laura era proiettata sul futuro, e sulla necessità di coniugare l’impegno personale con una visione della società e dei valori per cui battersi. Valori e senso morale da non rinviare alla società futura, ma per cui lottare anche nel presente, senza dei quali nulla di solido si sarebbe potuto costruire.
La caparbietà ed il coraggio che metteva nel dibattito era lo stesso che non l’ha mai portata ad arretrare nelle piazze di fronte alle minacce dell’apparato repressivo.
Noi che più le eravamo vicine, per aver condiviso ogni percorso di militanza, non riusciamo ad accettare che lasci questo vuoto… nonostante la consapevolezza che lei avrebbe voluto che noi continuassimo, nonostante la sua assenza, il nostro lavoro. Anche nella sua più recente malattia, sappiamo che Laura era profondamente commossa quando le compagne e i compagni le manifestavano la loro vicinanza.
La stessa commozione proviamo noi ora, consapevoli che il suo pensiero ci seguirà sempre nel nostro lavoro futuro.
Laura, ci mancherai sempre, ma sarà soprattutto la lotta delle donne a sentire grandemente la tua assenza!
21 maggio
Comitato 23 settembre