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[BOLOGNA] Più di mille in corteo contro gli arresti dei sindacalisti SI Cobas e Usb. Sabato tutti a Piacenza per la manifestazione nazionale

A BOLOGNA IN PIU’ DI MILLE IN CORTEO

CONTRO GLI ARRESTI DEI SINDACALISTI SI COBAS E USB

Oggi a Bologna si sono ritrovate unitariamente in presidio davanti la Prefettura le sigle del sindacalismo di base, dell’attivismo sociale e politico della città.

Protagonisti della giornata gli operai e le operaie del comparto logistico in sciopero da martedì 19 Luglio non appena diffusasi la gravissima notizia degli arresti e delle misure cautelari imposte ai loro compagni Aldo, Arafat, Bruno, Carlo, Roberto, Rhiad, Issa, Fisal, tutti dirigenti e operatori sindacali del Si Cobas e di Usb da anni presenti nelle lotte sindacali del settore della logistica a livello non solo piacentino ma nazionale.

L’accusa mossa dalla Procura piacentina si concentra sull’utilizzo dello sciopero individuato quale strumento estorsivo finalizzato all’ottenimento di condizioni migliorative oltre a quelle già previste e garantite dai CCNL di categoria.

Un teorema giudiziario maldestro che vorrebbe negare la legittimità e la stessa vita del sindacalismo di base criminalizzando il diritto di sciopero.Le due associazioni sindacali vengono a tal punto considerate associazioni a delinquere tra loro in contrapposizione con l’unico scopo di affermarsi nel settore logistico.

Le stesse avrebbero agito secondo la Procura piacentina danneggiando i lavoratori e impedendogli di poter godere di quella possibilità di pace sociale che invece avrebbero garantito se lasciate indisturbate le cooperative succedutesi nella catena degli appalti e subappalti delle potenti multinazionali del settore.

Curiosa ricostruzione quella della procura che volutamante evita di indagare sugli appalti, sui capitali finanziari infiltrati dalle mafie, sulle evasioni fiscali e sullo sfruttamento per anni praticato a danno di migliaia di lavoratori e lavoratrici presenti nel settore.

La piazza odierna mossasi in corteo per le vie cittadine ha saputo ancora una volta respingere al mittente le pesanti accuse sfilando unita e solidale a difesa dei propri compagni e del diritto di sciopero.

La crisi, il malessere sociale, l’aumento vertiginoso dei prezzi dei generi di prima necessità sempre più evidenti a seguito prima della pandemia e ora della guerra stanno producendo da parte di questo sistema un attacco crescente e violento a lavoratori, avanguardie sindacali, militanti politici evidentemente ritenuti pericolosi in un momento storico in cui ogni protesta è sgradita.

Le migliaia di lavoratori e lavoratrici oggi presenti in molte piazze d’Italia hanno perfettamente compreso quali siano gli obbiettivi di quest’ennesimo attacco repressivo e come sempre hanno ribadito unità, solidarietà e la loro volontà di lottare dentro e fuori i luoghi di lavoro.

Gli striscioni di apertura recitavano: “Gli scioperi non si arresteranno” “ La vera estorsione è lo sfruttamento”.

Dietro questi striscioni il corteo ha raggiunto il Tribunale del Riesame dove i loro compagni sapranno a breve se confermate o meno le misure cautelari e che li vedrà nuovamente in presidio nonostante il periodo estivo.

Il corteo è poi tornato in Prefettura dove è stato ricevuto in delegazione.

Prossimo appuntamento per tutt* Sabato a Piacenza ore 14.00.

#TOCCAUN*TOCCATUTT*

20 luglio

Coordinamento Provinciale Bologna