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[ITALIA] Si chiama contrattazione, non estorsione. Continua la lotta per migliorare le condizioni dei lavoratori: il caso dell’accordo Fedit

SI CHIAMA CONTRATTAZIONE, NON ESTORSIONE.

Nel mentre quattro dirigenti del SI Cobas sono agli arresti domiciliari e i teoremi della magistratura ci bollano come un’associazione per delinquere, noi continuiamo ogni giorno a lottare per i diritti dei lavoratori e a strappare risultati concreti.

Questo è il testo dell’accordo siglato ieri con i fornitori dell’appalto di facchinaggio sul magazzino Sda di Piacenza, nel quale il nostro sindacato si è costituito circa un mese fa dopo che i lavoratori si sono rivolti al coordinamento provinciale di Piacenza per denunciare condizioni di lavoro pesanti e la mancata applicazione del Ccnl.

Nell’accordo firmato ieri si è ottenuta, tra le altre cose la retribuzione della malattia, dell’infortunio e della maternità al 100%, l’erogazione di un ticket-mensa di 5,29 euro per ogni presenza al lavoro, la mensilizzazione degli istituti contrattuali e l’introduzione dei passaggi automatici di livello in base all’anzianità; queste ultime come condizioni di “miglior favore rispetto a quanto previsto dal Ccnl” e come sancito dagli “accordi-quadro di secondo livello Fedit”:

https://www.facebook.com/sicobas.lavoratoriautorganizzati.9/photos/pcb.1835065526692136/1835065460025476/

Questo è il senso autentico della parola “contrattazione”: una parola che negli anni ha perso completamente di significato grazie alle burocrazie confederali e alla loro complicità con i padroni.

E questo è il reale bersaglio dell’azione condotta dalla procura di Piacenza contro la nostra organizzazione.

Ma noi non arretriamo di un millimetro.

Avanti SI Cobas!

SI Cobas

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Il 23/7 manifestazione nazionale a Piacenza.

Aldo, Arafat, Bruno, Carlo, Fisal, Issa, Riadh e Roberto: liberi subito

All’alba di martedì, su mandato della procura di Piacenza, la polizia ha messo agli arresti domiciliari e disposto altre misure cautelari per otto dirigenti nazionali e locali del SI Cobas e della USB operanti da anni nel settore della logistica.

A questi si aggiungono decine di lavoratori e attivisti messi sotto accusa.

Con ben 350 pagine di ordinanza si costruisce un vero e proprio “teorema giudiziario” sulla scorta di un elenco interminabile di “fatti criminosi” quali picchetti, scioperi, occupazioni dei magazzini, assemblee ecc.

Le accuse sono di associazione a delinquere per violenza privata, resistenza a pubblico ufficiale, sabotaggio e interruzione di pubblico servizio.

Per la procura di Piacenza le lotte condotte nei magazzini della logistica dal 2014 al 2021: sarebbero state attuate per motivazioni pretestuose e con intenti “estorsivi”, al fine di ottenere per i lavoratori condizioni di miglior favore rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale.

Questo teorema giudiziario è un evidente tentativo (questo certamente criminale) di cercare di impedire che nei magazzini della logistica, nei luoghi della produzione e della commercializzazione delle merci cresca e si rafforzi il sindacato di classe, conflittuale, che non cede di un millimetro sui diritti dei lavoratori.

Si vuole negare la legittimità del sindacalismo conflittuale e delle sue pratiche e si vuole dare una ulteriore spinta repressiva contro il diritto di sciopero in un settore strategico per le multinazionali e per il capitale.

Sul banco degli imputati figurano tutte le principali lotte e mobilitazioni condotte in questi anni: Gls, Amazon, FedEx-Tnt, Ikea, Leroy Merlin, ecc.: mobilitazioni grazie alle quali il sindacalismo di classe e combattivo è riuscito a rivoltare come un calzino un settore che per anni ha rappresentato una vera e propria giungla di supersfruttamento, caporalato, precarieta e salari da fame: una giungla resa possibile dalle connivenze istituzionali e dalla complicità dei sindacati Cgil-Cisl-Uil, con l’utilizzo senza freni degli appalti e subappalti a finte cooperative, con infiltrazioni, nemmeno troppo sotterranee, della malavita organizzata.

Grazie ad anni di dure lotte migliaia di lavoratori a Piacenza e in gran parte del centro-nord hanno conquistato salari dignitosi e messo fine ai ricatti imposti dai padroni, pagando un prezzo durissimo in termini repressivi e di sanque, come dimostrato dagli omicidi di Abd El Salaam nel 2016 fuori ai cancelli GLS di Piacenza e di Adil Belakhdim lo scorso anno all’esterno del magazzino Lidl di Biandrate.

È del tutto evidente il legame tra questo teorema repressivo “ad orologeria” e il colpo di mano parlamentare messo in atto pochi giorni fa dal governo Draghi su mandato dell’associazione padronale del settore (Assologistica), con la modifica dell’articolo 1677 del codice civile tesa a ad eliminare la responsabilità in solido delle committenze per i furti di salario operati dalle cooperative e dalle ditte fornitrici.

Ci troviamo di fronte a un attacco politico su larga scala teso a mettere fuori legge gli scioperi e la contrattazione nelle aziende, quindi ad eliminare definitivamente il sindacato di classe e conflittuale dai luoghi di lavoro.

L’avanzare della crisi capitalistica, e il malessere sociale sempre più montante a sequito dell’economia di guerra e del carovita, producono un’offensiva sempre più stringente contro i lavoratori, e in particolare contro le avanguardie di lotta sindacali e sociali.

Contro questa ennesima provocazione poliziesca è necessario rispondere in maniera unitaria e compatta, al di la di ogni steccato di categoria o di appartenenza di sigla.

Per questo motivo, facciamo appello a tutte le forze del sindacalismo conflittuale e a tutti i movimenti socialio e politici non asserviti al diktat dei padroni e del governo Draghi, a costruire una manifestazione nazionale a Piacenza, sabato 23 luglio alle ore 14 con concentramento ai giardi Margherita (di fronte alla stazione FS).

Le lotte contro sfruttamento e caporalato non si processano.La vera associazione a delinquere sono stato e padroni.

ALDO, ARAFAT, BRUNO, CARLO, FISAL, ISSA, RIADH E ROBERTO:

LIBERI SUBITO!

SI COBAS – USB – ADL COBAS  SGB – SLAI COBAS Per il sindacato di classe CUB  UNICOBAS – COBAS Sardegna  USI-CIT – Confederazione COBAS 

Sabato ci saranno bus in partenza per Piacenza dalle principali città, per informazioni e prenotazioni contattare i compagni delle sedi territoriali del sindacato (vedi qui).

Qui il link per l’evento fb della manifestazione nazionale di sabato a Piacenza:

https://www.facebook.com/events/722051908865794/?acontext=%7B%22ref%22%3A%2252%22%2C%22action_history%22%3A%22[%7B%5C%22surface%5C%22%3A%5C%22share_link%5C%22%2C%5C%22mechanism%5C%22%3A%5C%22share_link%5C%22%2C%5C%22extra_data%5C%22%3A%7B%5C%22invite_link_id%5C%22%3A442544761111727%7D%7D]%22%7D