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[ILIP] Per i lavoratori allontanati dall’appalto nulla di nuovo sotto il sole. A Modena 80 operai lottano contro i licenziamenti

ILIP: PER I LAVORATORI ALLONTANATI DALL’APPALTO

NULLA DI NUOVO SOTTO IL SOLE DEL TORRIDO FERRAGOSTO.

La Prefettura di Bologna il 9 Agosto a seguito di un tavolo convocato presso la propria sede istituzionale aveva comunicato ufficialmente e con soddisfazione che entro il fine settimana CFP avrebbe provveduto a comunicare un piano di ricollocazione per tutti gli 80 lavoratori estromessi dagli appalti ILIP.

Estromissione che era giunta con una revoca d’appalto comunicata senza alcun preavviso ai lavoratori colpevoli di aver scioperato per l’applicazione del CCNL di Categoria.

Il Tavolo di Salvaguardia della Città Metropolitana riunitosi in data 11 Agosto aveva ribadito quanto già affermato dalla Prefettura non assumendosi alcun impegno ulteriore sulla vertenza e definendo l’appuntamento on line di confronto con il Si Cobas e i lavoratori, quale “tavolo informale ove tuttavia si registravano le positive affermazioni di CFP volenterosa di ricollocare tutte le maestranze”.

Nulla di nuovo sotto il sole del torrido Ferragosto giungeva però né ai lavoratori né al sindacato che li rappresenta Nessuna convocazione, né tantomeno alcuna proposta o richiesta di confronto.

LE RESPONSABILITA’ DI ILIP

In seguito all’improvvisa revoca dell’appato che ha generato l’espulsione degli 80 lavoratori sono stati convocati tavoli ufficiali da parte delle Istituzioni ai quali tuttavia ILIP non ha mai presenziato (nonstante la convocazione).

Tutte le Istituzioni hanno riferito di non aver alcun potere coercitivo verso l’azienda leader del Packaging e tuttavia nel contempo nessuno ha mai emesso nemmeno una nota o commento che invitasse ILIP a riconsiderare le proprie scelte a favore delle maestranze, nessuno ha nemmeno mai pubblicamente invitato ILIP nemmeno a riflettere sul proprio operato .

“ILIP ha preso decisioni incontrovertibili sull’internalizzazione del servizio prima affidato a CFP” scriveva nella nota stampa il Tavolo di Salvaguardia ammettendo che l’attività non cessava affatto ma che sarebbe continuata con esplicita esclusione dei lavoratori che per 15/20 anni avevano svolto proprio quelle attività!

La Logistica Etica a cui la Città di Bologna si riferiva era dunque questa?

Ridurre la filiera degli appalti significava buttar fuori i lavoratori dagli appalti e dal loro luogo di lavoro?

Il processo di Internalizzazione dei lavoratori in appalto era riferito solo alle attività e non già ai lavoratori?

Queste solo alcune delle domande retoriche che vorremmo porre alla politica cittadina troppo impegnata nella campagna eletterale per poter dare risposte concrete ai lavoratori.

Dal loro canto i lavoratori non potranno che restare impegnati nella lotta per il mantenimento del loro posto di lavoro.

16 agosto

https://www.facebook.com/100063586540261/videos/pcb.3258023504467008/490014789624153

Si Cobas Bologna e Modena

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ILIP: Ancora nulla per gli 80 lavoratori

Il Tavolo è convocato “informalmente”

Nessuna risposta nemmeno dalla Città Metropolitana di Bologna per gli 80 lavoratori buttati fuori dalla ILIP di Bazzano, “colpevoli di aver chiesto il rispetto integrale del CCNL di categoria e di aver perso sulla lunga strada lastricata di cambi appalto a ILIP le loro anzianità lavorative.”

Oggi si doveva svolgere una riunione urgente del Tavolo di Salvaguardia del Patrimonio Produttivo della Città Metropolitana di Bologna, ottenuto a seguito del presidio di ieri sotto Palazzo D’Accursio che dovrebbe teoricamente tutelare per l’appunto il Patrimonio Produttivo “ inteso non solo come benessere delle “Aziende” ma anche come insieme di garanzie per i “lavoratori” (elementi non necessariamente coincidenti).

L’incontro si è svolto online data l’assenza per ferie di tutti i dirigenti provinciali e regionali incaricati e sin dal suo esordio ha chiarito nelle parole di chi lo ha rappresentato che si trattava di un incontro “informale”.

La maggioranza dei rappresentanti delle istituzioni presenti (Città Metropolitana, Regione Emilia Romagna e Comune di Bazzano,) non ha nemmeno preso parola, con la sola eccezione di Sergio Lo Giudice Capo Gabinetto della Città Metropolitana con delega al Lavoro in funzione di moderatore del Tavolo stesso.

Senza risposta sono rimaste quasi tutte le domande che i rappresentanti del sindacato ponevano sulla drammatica vicenda.

Telecamere spente e silenzio.

Assente ILIP la quale con nota mandata alle istituzioni faceva sapere che “in presenza di revoca d’appalto e scelta di internalizzazione delle attività non si sentiva formalmente parte in causa”.

Sul punto nessuno aveva alcunchè da eccepire.

Anzi veniva ritenuta positiva la scelta dell’internalizzazione anche se questa non passava per i lavoratori presenti da 15 anni /20 anni in ILIP.

Nessuno aveva nulla da eccepire sul fatto che al posto loro fossero chiamati nuovi lavoratori. Nessuno notava la pur esplicitata volontà di ILIP di buttar fuori questi lavoratori in conseguenza delle loro rivendicazioni.

Il tavolo teneva inoltre a sottolinare che non trattandosi di crisi aziendale non fosse propriamente questo il perimetro di intervento del tavolo medesimo e che comunque la situazione era già monitorata dalla Prefettura.

Si faceva quindi riferimento al fatto che vi era stato un impegno di CFP a ricollocare i lavoratori nel mentre la stessa cooperativa interveniva esplicitando che a Bazzano (comune in cui è presente la fabbrica e in cui molti lavoratori si sono stabiliti) non aveva più alcun cantiere, pertanto i lavoratori sarebbero stati contattati per eventuali altri posti sul territorio emiliano verso Modena o Reggio Emilia.

Il sindacato chiedeva cosa sarebbe successo se parte di quei lavoratori non fosse stato in grado di accettare le domande di trasferimento e CFP rispondeva senza mezzi termini, colpevolizzando i lavoratori per l’eventuale impossibilità, che certo non si sarebbe tenuta in pancia dei lavoratori che non “volevano lavorare”.

Il Sindacato richiedeva alle istituzioni se avessero inteso cercare di sensibilizzare ILIP ad una soluzione e se nel frattempo potessero essere attivati ammortizzatori sociali (CIG) che garantissero materialmente i lavoratori che non hanno nemmeno più ferie a disposizione (venendo usate durante l’anno in coincidenza con la chiusura per manutenzione dgli impianti ILIP).

Le Istituzioni rimanevano silenti, CFP negava con fermezza qualsiasi possibilità di questo senza nemmeno sentire il dovere di spiegarsi. Il Sindaco di Valsamoggia alla richiesta di attivazione di un canale di attenzione per i lavoratori e alle loro famiglie rispondeva formalmente che gli stessi avrebbero dovuto seguire gli ordinari canali di attivazione dei servizi sociali.

Nel Frattempo domani scadrà il termine dichiarato dalla Prefettura per la ricollocazione dei lavoratori, senza che nel frattempo sia stata avanzata alcuna proposta concreta da parte della cooperativa CFP circa le possibili ricollocazioni .

La crisi sociale innescata da ILIP e sostenuta da Confindustria con la revoca dell’appalto, in maniera ritorsiva contro rivendicazioni sindacali sul giusto salario, ha adesso il silenzio-assenso delle istituzioni locali.

Nel frattempo davanti ai cancelli dell’azienda, nel mentre si svolgeva la riunione venivano inviate diverse decine di agenti del reparto Celere in assetto antisommossa.

Così si apre sul nostro territorio la campagna elettorale raccogliendo l’indicazione di non rimanere troppo a sinistra e pensare ai lavoratori.

Ora l’unica strada che resta percorribile è quella della lotta e della solidarietà.

Seguiranno aggiornamenti.

11 agosto

Si Cobas Modena e Si Cobas Bologna