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[NAPOLI] Difendere il reddito di cittadinanza: per un salario dignitoso. Il 26/11 tutti da Mattarella e Meloni al San Carlo

DIFENDIAMO IL REDDITO DI CITTADINANZA!

UNIAMO PERCETTORI E NON PERCETTORI, DISOCCUPATI E LAVORATORI

PER UN SALARIO DIGNITOSO!

CONTATTACI PER ORGANIZZARTI CON NOI!

ANDIAMO DA MATTARELLA E MELONI

AL TEATRO SAN CARLO IL GIORNO 26!

Saremo il 28 ed il 29 in piazza a Napoli.

Scioperiamo il 2 durante la giornata generale di blocco delle merci!Andiamo tutti/e a Roma il 3 Dicembre!

La manovra del Governo regala qualche migliaio di euro con la Flat Tax al 2% più ricco della popolazione e scarica nella povertà assoluta un milione e mezzo di persone levandogli 500 euro al mese.

Pensare che la priorità economica e sociale è l’attacco al reddito di cittadinanza in un paese che ha raggiunto picchi di povertà e lavoro povero come il nostro (un lavoratore su 4 guadagna meno del reddito) è chiaramente una visione classista.

Un attacco palese ma che cresce nel tempo anche da parte di altre forze politiche come dimostra il taglio già esistente per chi ha scontato anche solo una condanna negli ultimi 10 anni.

Il tentativo di contrapporre “occupabili e non occupabili”, “lavoratori e disoccupati” per alimentare la guerra tra poveri è evidente.

Gli “occupabili” a cui il Governo promette di togliere il sussidio nel prossimo anno, dandogli diritto ad 8 mesi invece che 12 per poi eliminarlo definitivamente a fine 2023, sono circa 650mila persone.

Per lo più parliamo di over 50enni con bassa scolarizzazione e quindi forza lavoro ricattabile ai quali i padroni “offrono” salari da fame per lavori senza tutele.

L’obiettivo è l’accettazione di qualsiasi condizione di lavoro.

Noi lottiamo per un lavoro socialmente necessario, per un piano straordinario di lavori pubblici utili alla collettività che inizia dalla messa in sicurezza dei territori fino ad un piano di bonifiche, contrasto agli sversamenti illeciti e roghi, passando per il potenziamento dei servizi sociali smantellati negli ultimi decenni.

Basterebbe fare una domanda: come è possibile che si continua a parlare di “fannulloni” mentre disoccupati di lunga durata come noi che si organizzano e rivendicano il lavoro piuttosto che ricevere risposte dalle Istituzioni ricevono repressione e chiacchiere?

In assenza di questo, lavoro o non lavoro, dobbiamo campare!I soldi si vadano a prendere dalle spese militari, dalle basi militari di morte, dagli extraprofitti miliardari, dai super manager e super stipendi, dalla grande evasione fiscale, dai finanziamenti per le grandi opere inutili e dannose, dalle tasche dei padroni!

ORGANIZZIAMOCI PER DIFENDERE I NOSTRI INTERESSI!

ORGANIZZIAMOCI CONTRO LA GUERRA TRA POVERI!

Soprattutto al Sud ci stiamo coordinando con tante realtà, disoccupati percettori e non.

Sostieni anche tu questa campagna!

Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre”

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UN UNICO PUGNO CHIUSO!

Oggi siamo stati costretti a bussare nuovamente le porte del Comune di Napoli, a Via Verdi, dove siamo rimasti diverse ore nelle stanze del Consiglio Comunale fino alla convocazione di un incontro con il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.

Questo perché, nonostante le comunicazioni ufficiali nei tavoli istituzionali e gli inviti a stare più che tranquilli rassicurandoci sul percorso per i disoccupati di lunga durata appartenenti alle platee storiche, continuiamo a ricevere informazioni contrastanti ed abbiamo bisogno di un chiarimento politico con l’amministrazione comunale nel suo complesso, nel rapporto con la Regione Campania e nell’impegno verso le istituzioni nazionali.

Visto che il movimento non può più aspettare, continueremo a tenere gli occhi aperti ed il fiato sul collo nonostante le varie rassicurazioni.

Nel pomeriggio abbiamo svolto quindi un assemblea straordinaria di tutto il movimento dei disoccupati.

Una marea ha partecipato all’assemblea ed alle comunicazioni, rilanciando la lotta per i prossimi giorni per fare in modo che gli impegni assunti dalle istituzioni vengano mantenuti e indicando l’adesione formale alla giornata di sciopero generale del 2 Dicembre e della mobilitazione nazionale del 3 Dicembre a Roma.

Movimento Disoccupati “7 Novembre”

Disoccupati 167 Scampia