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[PRATO] Vittoria dei lavoratori a Ritorcitura 2000 ed Iron&Logistics. Continua la lotta operaia “8 X 5” nel distretto tessile

#RITORCITURA2000

Dopo la vittoria ai cancelli di Iron&Logistics che ha stabilito la reintegra dei primi 9 lavoratori licenziati, oggi nella giornata di sciopero generale siamo tornati davanti ai cancelli della Ritorcitura Duemila di Montemurlo.

L’azienda è da qualche mese al centro di una vertenza che vede gli operai rivendicare la fine del regime delle 12 ore di lavoro quotidiane e la trasformazione dei finti contratti a 4 ore attualmente in essere in full-time a tempo indeterminato.

Negli scorsi giorni il sindacato ha nuovamente cercato di aprire una trattativa sindacale con la proprietà, dopo aver raccolto prove del lavoro nero di cui l’azienda si è servita negli scorsi mesi grazie a una documentata discrepanza tra buste paga tra i 400 e i 700 euro mensili e bonifici che arrivavano a più di 1000 euro al mese per le 84 ore settimanali che i lavoratori erano costretti a svolgere.

La proprietà continua a rifiutarsi di sedere a un tavolo di trattativa nonostante le registrazioni del titolare che documentano discriminazione sindacale e l’utilizzo di contratti falsi e lavoro nero, nonostante i bonifici che lo provano e nonostante già svariati committenti abbiano sospeso le commesse riconoscendosi responsabili in solido per le illegalità commesse dall’azienda.

La vertenza va avanti e nei prossimi giorni continuerà a interessare anche i committenti, storiche aziende tessili pratesi iscritte a Confindustria come Filpucci, Filati Bemiva, The Royal Co, Millefili e Cofil.

La vittoria dello sciopero ad Iron&logistics testimonia ancora una volta che la lotta e l’organizzazione sindacale sono gli unici antidoti efficaci al cancro dell illegalità che affligge il distretto tessile, sempre di più anche coinvolgendo le aziende italiane.

Anche e soprattutto per questa ragione scenderemo in piazza per una Marcia per la Libertà, i Diritti e la Dignità il prossimo 17 dicembre.

https://www.facebook.com/SiCobasFirenze/videos/8729114960439717

4 dicembre

S.I. Cobas Prato e Firenze

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Firmato accordo in Regione Toscana con l’Iron Logistics

È la prima importantissima vittoria dopo sessanta giorni di presidio ai cancelli e mobilitazioni.

Il sindacato ritorna in azienda con le prime nove reintegre già dal 16 dicembre.

Sbloccato il pagamento del Tfr e di tutte le spettanze non pagate.

Riaffermato il diritto di sciopero e di associazione sindacale.

Sconfitto il tentativo di criminalizzazione della lotta.

Un nuovo tavolo il 6 dicembre dovrà provare a definire le posizioni degli altri 13 licenziati.

Se dal tavolo non arriveranno soluzioni accettabili, il 21 dicembre il Tribunale del Lavoro dovrà decidere sulle richiesta di reintegra contenute nei ricorsi presentati dai lavoratori.

Ma l’accordo firmato ieri dopo una lunghissima trattativa in Regione Toscana segna già una vittoria politica dei lavoratori e la sconfitta del progetto antisindacale dell’azienda.

Con l’accordo termina il presidio allo stabilimento di via Ciulli.

Ma la lotta continua.

Oggi sciopero generale contro carovita e guerra e nuove mobilitazioni nel distretto. Il 17 dicembre ci metteremo in marcia con una manifestazione che torni a rivendicare la libertà di sciopero e di sindacato.

2 dicembre

S.I. Cobas Prato e Firenze

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ABBIAMO PRESO UN CAMPER PER GLI SCIOPERI!

Grazie alle donazioni di tutti abbiamo preso un camper usato per poter affrontare l’inverno e il freddo che sta arrivando e continuare a fare la lotta!

In questo momento è fondamentale per la lotta di #IRONLOGISTICS ma sappiamo che servirà anche a tante e tanti altri.

A Prato è importantissimo poter resistere più tempo possibile fuori, e un camper è un modo per poter dormire al caldo, avere un bagno, poter cucinare qualcosa e ripararsi dal freddo.

Sono cose importanti per portare avanti lotte molto dure e lunghe come quelle che facciamo. Il camper è costato 5500€.

Abbiamo deciso insieme ai lavoratori di Iron&Logistics di mettere insieme una parte delle donazioni che sono arrivate in questi mesi.

In particolare le raccolte che sono state fatte dagli iscritti al sindacato e ancora le donazioni del centro sociale Next Emerson – Palestra San Pietrino – Milonga, e tante persone che sono passate dal presidio e hanno deciso di donare qualcosa.

Senza tutte queste persone non sarebbe stato possibile.

Essere insieme vuol dire anche questo, riuscire a fare cose che da soli sarebbero impossibili!

Avanti forza S.I. Cobas!

29 novembre

S.I. Cobas Prato e Firenze

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APPELLO:

METTIAMOCI IN MARCIA

PER LA LIBERTÀ, I DIRITTI, LA DIGNITÀ

Costruiamo insieme una Marcia il 17.12 a Prato

Il movimento 8×5 ha bisogno di voi.

Il movimento ha bisogno che questo territorio scenda in campo quanto questo territorio ha bisogno di questo movimento.

Per non essere più “zona economica speciale”, zona franca per diritti e dignità del lavoro.

Per non essere più luogo di sfruttamento e di segregazione sociale.

Questo movimento è fatto di tante cose.

E’ fatto anche di lunghe battaglie campali come quella in corso all’Iron&Logistics. Sono quei tipi di battaglie che lasciano il segno.

Perchè dopo non è più come prima.

Sono le battaglie su cui si misura la forza di questo vento di cambiamento che quattro anni fa ha iniziato a soffiare tra i Macrolotti, tra i capannoni del distretto del tessile e della moda.

Sono le battaglie su cui i nostri nemici misurano la forza di questo movimento.

E noi non ci siamo mai tirati indietro, come durante i nove mesi della Texprint.

Al centro c’è ancora una volta una questione di libertà.

Libertà di unirsi in sindacato.

Libertà di scioperare.

Libertà di pretendere i propri diritti.

I ventidue operai dell’Iron&Logistics sono stati licenziati perchè colpevoli di essersi presi questa libertà.

Di averla esercitata per la prima volta quindici mesi fa, quando entravano in sciopero contro i turni di quattordici ore al giorno in fabbrica, paghe da 4 euro l’ora, assenza di giornate di riposo, lavoro nero.

L’appalto all’epoca si chiamava TopLine.

Ma alla testa della filiera c’erano sempre i grandi brand della moda.

Licenziati perchè colpevoli di averla continuata ad esercitare anche dopo aver conquistato le otto ore per cinque giorni pretendendo la puntualità nei pagamenti, i giusti livelli di inquadramento ed il rispetto dentro la fabbrica.

C’è chi in queste settimane ha avuto il coraggio di dire “ma non era mica più sfruttati! Si trattava solo di ritardi nei pagamenti ed altre piccole cose!”.

Ci spiace per loro, ma il sindacato in questi capannoni non è una tessera di plastica ma una scuola per una nuova educazione a non subire l’ingiustizia, l’abuso, il sopruso.

Perchè non ci sono ingiustizie “normali”, non ci sono ingiustizie accettabili.

E’ l’educazione ad un nuovo vincolo di solidarietà che permette di non avere paura perchè non ci si sente più soli: tocca uno, tocca tutti.

E’ educazione collettiva alla partecipazione democratica contro l’invisibilità e la segregazione.

Lo sanno bene, ed è questo che gli fa paura.

Perchè per troppi anni si erano abituati a contare sull’invisibilità politica e sociale di uomini e donne immigrati qui da mezzo mondo sulle cui spalle scaricare tutto il peso della competitività del made in italy.

Perchè questo è un sistema che hanno costruito sulla paura.

Sulla paura di chi lavora.

E senza questa paura, questo sistema non ha futuro.

E loro lo sanno.

E infatti sono decine le fabbriche in cui è già arrivata questa rivoluzione che ha dimezzato l’orario di lavoro, aumentato e salari e ristabilito diritti.

Che poi non parliamo di altro che di rispetto del Ccnl: in questo distretto vale la triplicazione del costo della forza lavoro.

In questi cinquanta giorni davanti ai cancelli di via Ciulli per provare a soffocare questa libertà un altra volta, come da quattro anni, sono arrivati gli sgomberi, i manganelli, le denunce e le squadracce che picchiano.

Ma anche le calunnie, le mistificazioni, le ipocrisie, i raggiri.

Eppure hanno sempre fallito.

Ritorcitura 2000, D-Tex, ELT-Express, un numero in crescita esponenziale di pelletterie: il movimento 8×5 non si è mai fermato, neanche durante questi cinquanta giorni ai cancelli della Iron&Logistics.

La lotta per una vita più bella ha contagiato il distretto e indietro non si torna.“Ma la vostra libertà finisce quando inizia la libertà altri”, dicono loro.

Ma in questo distretto la libertà altrui è quella libertà di impresa che ha già incluso il diritto di sfruttare, di agire in barba a leggi e contratti, di fare e disfare fabbriche, di calpestare la dignità di chi lavora, di avvelenare il territorio.

E allora il punto è proprio ridimensionare quella loro libertà.

Mettergli dei freni.

Fare da contrappeso. E’ quello che facciamo.

E’ ed è il momento di tornare a scendere in piazza a rivendicare la libertà di farlo.Questo qui è un appello a costruire una nuova Marcia.

Una marcia per la Libertà. Libertà di associarci in sindacato, di scioperare, di vivere una vita degna. Oggi il movimento non è più soltanto un sequenza di scioperi.

Otto per cinque è un movimento che esiste tutti i giorni nelle fabbriche, nelle case, nei quartieri ma che è entrato anche nelle scuole e nelle università.

E’ una scuola di italiano, è un gruppo di artisti solidali, è ricerca sociale militante.

E’ una comunità multinazionale che rompe la segregazione razziale e di genere.

E’ il movimento per una vita più bella che ha bisogno di costruire un distretto ed un territorio diversi: liberi da sfruttamento, mafia e segregazione.

Mettiamoci tutti in marcia il 17 Dicembre.

Questo è il nostro appello, la nostra proposta.

Per farlo, incontriamoci giovedì 1 Dicembre alle ore 21:00 al Circolo Lorenzo Orsetti a Prato in via Filippino 14.

25 novembre

S.I. Cobas Prato e Firenze