Regione Lombardia: il decreto sul telelavoro è stato firmato! OLTRE AL DANNO, LA BEFFA!
Con 5 mesi di ritardo sulla scadenza naturale e dopo due proroghe del contratto precedente, l’amministrazione martedì scorso ha “finalmente” partorito il bando 2010. Il nuovo testo contiene alcune novità, nessuna però che venga incontro alle richieste formulate dalla RSU e dalle/dagli interessate/i a seguito della “problematica” selezione del 2007; quando, fra l’altro, i criteri di valutazione vennero decisi dalla commissione a buste aperte e per la predisposizione delle postazioni alcuni colleghi dovettero attendere più di sei mesi. Si propose perciò di aprire un tavolo di confronto con le seguenti richieste: R.L.: bando telelavoro
* esplicitazione nel bando delle griglie di selezione;
* reinserimento dei criteri previsti dalla normativa nazionale (distanza dal posto di lavoro);
* raddoppio del numero di postazioni: con 30 postazioni in più si coprirebbe tutta la domanda;
* conferma automatica a parità di requisiti allo scadere del biennio;
* estensione delle mansioni telelavorabili, rendendole compatibili con le attività svolte al momento dell’accesso al telelavoro;
* in caso di perdita o modifica di uno o più dei requisiti, ricalcolo del punteggio e non esclusione automatica;
* tempi certi per l’installazione delle postazioni, senza costi per gli interessati.
Nonostante le assicurazioni date a suo tempo, dopo mesi di silenzio l’11 aprile l’amministrazione ha inviato ad alcune organizzazioni sindacali una stringata informativa, con l’arrogante richiesta di far pervenire osservazioni entro due giorni!
Abbiamo risposto tempestivamente avanzando una richiesta di incontro urgente (vedi qui Collegamento) e chiedendo alle altre RSU di fare altrettanto, nell’interesse di colleghe e colleghi coinvolti e in coerenza con quanto contenuto nella piattaforma per il CCDI.
L’amministrazione ci ha recapitato dopo due settimane (!) una vergognosa nota burocratica che, senza entrare nel merito, ci NEGA QUALSIASI CONFRONTO (vedi qui Collegamento), mentre non abbiamo ricevuto NESSUNA risposta dall’RSU e dalle altre organizzazioni sindacali.
Grazie anche a questa passività, l’amministrazione ha proceduto ancora una volta unilateralmente, emanando il decreto per la selezione il 5 maggio.
Le proposte formulate da noi e dalla RSU sono state completamente ignorate, se si eccettua la reintroduzione del criterio della distanza casa-lavoro.
Fra le NOVITÀ PIÙ NEGATIVE:
– riduzione del numero di posti da 50 a 46, di cui solo 41 messi a bando;
– aumento della discrezionalità della commissione selezionatrice, tramite accorpamento dei due parametri relativi a disagi famigliari ed età/numero dei figli, senza esplicitazione dei criteri di valutazione.
Veramente sconcertante è poi il tempo concesso per inviare le domande: SOLAMENTE 6 GIORNI LAVORATIVI (la scadenza è fissata al 14 maggio alle 12), quando per la selezione precedente erano stati concessi due mesi!
Ma questi signori hanno idea del tempo necessario per procurarsi la necessaria documentazione medica? Sanno quali sono i tempi medi di attesa per una visita specialistica, magari del genitore invalido?
Ma chi se ne frega, si sono detti: in fin dei conti si tratta di poche e pochi sfigati, che non sono in condizione di rompere le palle!
Senza alcun riguardo per i lavoratori e i loro problemi, con il supporto della maggioranza delle organizzazioni sindacali, l’ente porta avanti la trasformazione del rapporto di lavoro verso la più completa discrezionalità di condizioni. In fin dei conti si tratta di pochi voti nelle elezioni RSU e, magari, viste le condizioni di salute, manco vanno a votare…
Per tutti questi motivi esigiamo:
* PROROGA DEI TERMINI PER LA PARTECIPAZIONE
* RISCRITTURA DEL BANDO
* CONTROLLO DELLE PROCEDURE SELETTIVE
Invitiamo gli interessati che vogliano condurre questa battaglia insieme a noi a contattarci, rispondendo a questo messaggio. RSU Regione Lombardia S.I. COBAS