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Prosegue il processo Marlane. Proseguono i morti per lavoro e da lavoro!

All’udienza del 16-10 a Paola è stata accettata la nostra costituzione come parte civile al processo per le morti operaie alla Marlane di Praia a Mare.

Il nostro impegno immediato è impedire che il processo venga “insabbiato” o fatto trasferire a Vicenza (come richiesto dall’avvocato Ghedini). Dopo anni di silenzio, depistaggi, tentativi di derubricazione, le vittime operaie della fabbrica dei veleni di Praia a Mare e i loro familiari non possono vedersi scippare il processo.

In questo appoggeremo gli avvocati Bonanni e Sangiovanni per impedirlo, come pure le iniziative del nostro coordinatore porvinciale Luigi Pacchiano, ex operaio della Marlane, anche lui parte civile nel dibattimento.

Fermo restando il diritto alla difesa per chiunque, tuttavia non possiamo rilevare come i padroni e i dirigenti coinvolti in questo processo siano difesi “bipartisan” da avvocati famosi, legati al centro destra e al centro sinistra: dall’Avv. Nicolò Ghedini (Forza Italia), dall’Avv. Piero Giarda (Confindustria), dal senatore Pietro Calvi (responsabile giustizia del PD e ora eletto alla Corte Costituzionale dal Parlamento), e dall’Avv. Pisapia Giuliano (candidato sindaco per il centro sinistra al Comune di Milano).

Per bloccare la fabbrica di morte e arrivare a questo processo, invece, gli operai hanno dovuto aspettare vent’anni!

Più in generale ci adopereremo perché in nome dei profitti non si continui a morire di lavoro e da lavoro.

Il 16 ottobre, mentre si celebrava il processo di Praia, a Udine la stampa locale usciva con la notizia del deposito di un esposto per la morte a causa dell’amianto di 7 operai delle officine FFSS di Udine. Il 19, dopo la diffusione della notizia, venivano segnalati dai familiari altri 2 casi di decessi per amianto!

Il capitalismo nuoce gravemente alla salute!

19.10.2010   S.I. COBAS

Comunicato dell’Osservatorio Amianto