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Metalmeccanici: attenzione al con…..tributo col silenzio/assenso

Questione Italtel: Si preparano i sacrifici umani al Moloch De Julio.

Fate attenzione ! E’ stato consegnato con la busta paga di novembre il modulo con cui si richiede ai lavoratori metalmeccanici il pagamento del “con……tributo sindacale straordinario” dovuto a seguito dell’accordo separato del 15 ottobre 2009, siglati da FIM e UILM e Padroni, nella cifretta di 30 euro comodi comodi, che vengono richiesti ai lavoratori non iscritti ai sindacati di Stato.

State attenti perchè a questa quota associativa per l’attività di “negoziazione” svolta si applica la clausola del silenzio / assenso, con il prelievo diretto e quatto quatto dalle tasche dei lavoratori che non esprimeranno il loro esplicito rifiuto a quelle di Fim e Uilm.

Secondo noi un meccanismo grottesco alla luce degli eventi sindacali a cui si riferisce e che assume il sapore della presa in giro, infatti i lavoratori dovrebbero essere così contenti, per esempio, del nuovo patto sociale raggiunto il 27 ottobre scorso (un assaggio che prepara le larghe intese tecniche contro i lavoratori del dopo Berlusconi), tra Padroni e i tre porcellini di Stato, che domani torneranno ancora insieme, da riconoscere a questi addirittura un premio.

In nome dell’emergenza sociale e della lotta alla crisi, ci si prepara a scaricare sui soliti il peso di sbagli ed errori provocati da, ironia della sorte, dagli stessi.

Come S.I.Cobas invitiamo i lavoratori a rifiutare il pagamento di questo “premio”, riconsegnando all’ufficio del personale il modulo trovato nella busta paga di novembre.

La Fiom come al solito, invece di fare quello che aveva promesso nelle assemblee e cioè le vertenze legali contro la firma separata, da brava organizzazione paracula riformista, si limita invece a fare la solita propaganda contro il Neoduce Berlusconi e i suoi frutti avvelenati (le riforme, sempre loro), guardandosi bene però, come successe con le “riforme” precedenti (legge Biagi e successivo protocollo Luglio 2007 firmato in 3D, et gloria Dei), dall’abrogarle una volta messi nella possibilità di farlo e come vedremo in caso di ribaltone, con la sinistra .

E beandosi di ciò, utilizzare pure la strumentazione aziendale per veicolare queste banalità.

E‘ il miracolo del rincitrullimento dei lavoratori e delle lavoratrici che non si rendono conto che riposando sonni tranquilli sopra questi comodi materassi tossici, arretrano anno dopo anno, di scioperi radiocomandati con manifestazione radiocomandata.

E anche qui in Italtel, i lavoratori inquadrati nel Terrore delle liste, continuano ad aggrapparsi alla retorica cinica, degli “oppositori” che fanno finta di opporsi alla campagna terroristica attuata dal Neo Direttore del Personale con le espulsioni di lavoratori a carico dello Stato, del 2010, le cui modalità di applicazione sono moralmente responsabili già di un decesso per suicidio.

Incapaci, i lavoratori, di capire che se non si allarga il catalogo (se non si aumenta il margine per Italtel) attraverso l’ingresso di nuovi fornitori tecnologici, anche concorrenti agli americani di Cisco (che sono completamente fuori dal mercato, nei prezzi dei loro router, in un momento di stagnazione degli investimenti degli operatori e di tagli pubblici all’ammodernamento dell’infrastruttura).sarà dura difendere i posti di lavoro in futuro.

Abbassando la testa, girandovi dall’altra parte, facendo finta di niente non aiuterete, non solo noi cassintegrati, ma voi stessi, il vostri futuro (e lo diciamo sopratutto ai giovani),

Riguardo ai cassintegrati (o come si firmano nei loro ridicoli comunicati, lavoratori in cigs, come se rappresentassero tutti quelli in cigs), dopo essersi iscritti in massa ai sindacati gialli Fim e Fiom, per fare le vertenze legali, ora rischiano di rimanere con il cerino in mano ( e di farsi molto male).

D’altra parte sono tutte persone, come si suol dire, grandi e vaccinate e se hanno compiuto certe scelte devono anche assumersi il rischio che noi avevamo tentato, inascoltati, di spiegare loro.

L’accordo che si prospetta, in cambio di limitati rientri (a tempo), per qualche “fortunato”, prevede meno salario e diritti per non pochi lavoratori dentro, ma sopratutto pemette di inquadrare i lavoratori e la loro capacità di resistenza nel regime delle liste degli indesiderabili, in vista dei prossimi futuri sacrifici umani dettati dalle correzioni di bilancio: il fatturato mancante andrà recuperato con la messa a carico dello Stato della corrispettiva forza lavoro salariata.

Bella prospettiva per i lavoratori di Italtel. O burattini filoguidati per la pressione commerciale sulle istituzioni per avere commesse sulla banda larga (in cui ci guadagnano eventualmente solo gli americani) oppure carne da macello nella ristrutturazione permanente, con una sola certezza:

il 2013 è meno lontano di quanto sembri.

Dal cantuccio nostro noi continueremo a lottare purtroppo in solitudine, come in tutti questi anni, ma anche con la certezza che presto vinceremo e saremo tra i lavoratori di Italtel che lotteranno per cercare di evitare la nostra morte e quella di una Azienda abbandonata dalla politica e ostaggio prima dei tedeschi e adesso dei Nordamericani. 7 dicembre 2010

S.I. COBAS ITALTEL                Italtel 7 dic 2010