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20 anni di arretramento “industriale” e impoverimento salariale

 

Basterà l’ennesimo sacrificio, l’ennesima pezza ?

Alla fine “l’Accordo” è arrivato, ed è l’esatto contrario di quello che aveva auspicato il funzionario della Fiom Mangiafico molto meno di un anno fa, prima della sua rimozione (devo dire ad onor del vero il meno peggio mai visto in Italtel da sempre, anzi azzarderei anche un “il migliore” se non fosse funzionario appunto di questa sedicente organizzazione sindacale denominata Fiom-Cgil ! )

“l’Accordo” raggiunto è una vera e propria pietra miliare nel suo genere perchè riesce a fare con qualche decina di barboni quello che non era riuscito con migliaia di esuberi la scorsa estate in quel della nostra amatissima Telecom Italia (eppure i “Sindacati” in ballo sono identici).

Cioè inttroduce per la prima volta in esclusiva sul territorio nazionale e in pompa magna (presente addirittura il sindaco benestante di Settimo Milanese, Gran dottor Sacchi), un avanguardistico concetto secondo il quale la solidarietà (i CdS), può essere applicata ad alcuni, la maggior parte, e negata contestualmente ad altri, la minor parte (di seguito gli sfortunati).

Mentre le Agenzie di Stampa ci dicono trionfalisticamente che non ci sono più esuberi in Italtel, (non ci sono mai stati 400 esuberi ma 400 mln di debiti) gli ex cassintegrati verranno divisi presto in due gruppi.

Un gruppo di fortunati e un gruppo di sfortunati, come in tutte le lotterie e concorsi a premi.

Del primo gruppo faranno parte due tranches di ex cassintegrati, 80 dal 17 gennaio c.a. e 30 dal 11 Aprile successivo per un totale di 110. Questi verrano “riabilitati integralmente” nel senso che non concorreranno a formare nuove liste di esuberi (in teoria).

il secondo gruppo è più composito perchè bisogna distinguere tra sfortunati e sottospecie pseudo-umane declassificate (fantasmi ? Poltergeist ?), avendo le parti, in sede ministeriale, attivato la richiesta di cigs per riorganizzazione per un massimo di 170 lavoratori dal 12 Aprile c.a. fino al 11 Aprile 2013, ma di questi 170 solo 90 “nuoteranno” tra di loro il due gruppi di 45 (a far che cosa e con che spirito non è dato sapere), per tornare in apnea dopo 6 mesi e così via.

Ma sono sfortunati e devono accettare la loro condizione.

Poi ci sono questi 80 circa (con i numeri l’azienda ha sempre giocato quindi prendeteli con il beneficio di inventario), per loro c’è solo il fondo della vasca e le insidie dell’outplacement per appropriarsi, tramite terzi squali, del Tfr di questi poveracci. Ma forse non sarà cosi semplice….

In cambio della testa di qualche decina di poveracci e di ulteriori sacrifici a senso unico, Italtel non concede nulla dal punto di vista della prospettiva “industriale”, una prospettiva ricordiamo legata al fatturato, lo scostamento del quale andrà recuperato sempre di più nel futuro, con la messa a carico dello Stato della corrispettiva forza lavoro salariata.

la D.A.di Italtel per il momento sembra vincere su tutto il fronte ma a volte, nella storia eroica, piccoli sassolini possono fare deragliare anche le più grosse e vittoriose macchine da guerra.

L’accordo cancella i ricorsi individuali degli assistiti Fim e Fiom a prescindere dalla loro collocazione sopra descritta nei bidoni “solidarizzati” o “ri-cassintegrati” però questa duplicità di trattamento apre interessanti nuove prospettive giuridiche riguardo ai criteri di individuazione in libero arbitrio operati prima dalla sola Italtel e ora invece in combutta col “sindacato” !

(Chi sceglie chi ?)

Il capitano di Fregata De Robertis riesce a sgraffignare qualche altro spicciolo ancora dalle tasche dei poveracci dell’assistenza tecnica e dei salariati tutti, sulla reperibilità e le ore viaggio, non solo, riesce addirittura, ad introdursi con il Nazario Sauro ( quasi come a Scapa Flow, quasi ) nella baia immacolata della mensa e ad assestare un bel colpo all’ultimo benefit per molti ma non per alcuni.

Questo accordo è figlio legittimo del terrore, un accordo in linea con la tattica di confindustria che individua nella crisi il momento storico più prificuo per attaccare e chiudere la partita dei diritti e la deregolamentazione dei salari attraverso l’uso strumentale della minaccia e del terrorismo.

Può sembrare un paradosso ma questo accordo è una vittoria per chi come noi ha scelto di stare tra gli ultimi, tra i paria, perchè rappresenta un ulteriore tappa nella comprensione e nella consapevolezza anche da parte di molti lavoratori piccolo borghesi di Italtel (ma in realtà molto più proletari di quanto credano, il tempo sarà galantuomo in questo senso, neh), che il sindacato che hanno scelto di sostenere e la sua politica, sono destinati all’estinzione

Sono crollati i muri, le ideologie e gli imperi. Quando la Cgil si dissolverà, siamo sicuri che i lavoratori saranno pronti, più forti e non delegheranno a nessuno il proprio futuro, noi lavoriamo umilmente e gratuitamente per questo.

12 Gennaio 2011

Sindacato Intercategoriale S.I. COBAS ITALTEL Lavoratori Autorganizzati