Brembio. Tensione alta in fabbrica dopo il cambio delle cooperative, la cassa integrazione per alcuni e le ferie obbligate. Sparisce del materiale in magazzino, per l’azienda «è terrorismo»
Brembio Alla Fiege Borruso di Brembio spariscono le batterie dei palmari e dei sistemi a comando vocale per la gestione informatica del magazzino, e la multinazionale lancia il suo allarme: è «l’ennesimo episodio di sabotaggio» che si inquadra «in un tentativo di intimidazione, di minaccia e di terrorismo strisciante che ormai da più di un anno vede Brembio come teatro dei più assurdi e ingiustificati pretesti per fermare, ostacolare e boicottare il normale andamento delle attività».La forte denuncia parte dall’azienda con una lettera a firma del responsabile Fiege Italia Roberto Bruzzone e indirizzata a tutti i dipendenti, ai sindacati SiCobas e Filt Cgil, alla prefettura di Lodi e agli organi di stampa, per far sapere che l’azienda «farà tutto quanto nelle sue possibilità per proteggere quanto creato e raggiunto fino a oggi», compresi i livelli occupazionali di Brembio.Ieri mattina l’ammanco è stato registrato subito all’inizio dell’attività lavorativa. La multinazionale ha già fatto sapere che presenterà denuncia contro ignoti, così come ha già presentato denuncia nei confronti di quei lavoratori che il primo febbraio avevano attuato il blocco dell’attività produttiva vietando ai camion l’ingresso nel sito di logistica.L’episodio di ieri e la conseguente presa di posizione dell’azienda, infatti, sono solo l’ultimo capitolo di una vicenda iniziata oltre un anno fa e proseguita in un escalation di tensione e incomprensioni che hanno reso il clima molto difficile, minando alla base le relazioni sindacali interne e il rapporto tra azienda e delegati dei lavoratori. Nel dicembre 2009 il cambio delle cooperative dei magazzinieri aveva dato il via a una serie di proteste e scioperi che erano culminati in un blocco delle attività e in scontri con le forze dell’ordine per i quali sono poi finiti a processo un sindacalista e un lavoratore. Dopo di allora i rapporti non sono mai migliorati, e anzi in diverse occasioni la tensione è tornata a salire, come in occasione della gestione della recente cassa integrazione aperta per diversi lavoratori e, 15 giorni fa, per la richiesta di eseguire le ferie arretrate in questo periodo di calo stagionale del lavoro. Proprio il primo di febbraio, protestando contro la decisione dell’azienda, i lavoratori avevano incrociato le braccia senza preavviso bloccando l’ingresso ai camion. «La sottrazione delle batterie dei dispositivi elettronici di magazzino non può essere derubricata a semplice furto, ma rientra in una strategia che viene perseguita da tempo e che prevede rallentata produttività, ritardi, boicottaggi – dice Manuele Montana, responsabile dello stabilimento -. Noi chiediamo solo che si possa lavorare e siamo determinati a mantenere in piena operatività il sito di Brembio. Per questo ci appelliamo a tutti i lavoratori di buona volontà e anche ai sindacati perché siano isolati e fermati coloro che, minoritari, pensano di potere fare quello che vogliono imponendolo agli altri con metodi violenti e distruttivi». Andrea Bagatta da Il Cittadino Quotidiano del Lodigiano 17 febbario 2011