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Morti per amianto alla Pirelli di Milano: sabato 30 aprile manifestazione.

Questa mattina il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) dott. Luigi Varanelli del Tribunale di Milano ha respinto le costituzioni di parte civile del nostro Comitato e di tutte le Associazioni ( Medicina Democratica AIEA ecc.), accogliendo solo quelle istituzionali – Inail, Asl, Regione Lombardia ecc.- che , nel corso degli anni tutto sapevano e nulla hanno fatto, salvo ora presentare il conto economico, perché quello di sangue lo hanno pagato altri.

Ancora una volta – dopo la richiesta di rinvio a giudizio dei dirigenti responsabili di tante morti operaie – un giudice ha deciso chi può partecipare come parte civile al processo e chi no.

Come ci dimostra la nostra e l’altrui esperienza, l’azienda ora cercherà di risarcire le famiglie con i casi più “ingombranti” da gestire in un processo, non facendosi scrupolo, in alcuni casi, di comprare il silenzio dei parenti in modo da far arrivare in aula solo i casi più “favorevoli”.

Nonostante questo noi continueremo la nostra lotta nelle fabbriche, nei luoghi di lavoro, nel territorio, nelle strade, nelle piazze, e anche nei tribunali – senza illusioni ma con determinazione, perché non accettiamo la giustizia del padrone. Continueremo a presentarci parte civile perché nei processi entri la voce di chi, da anni, si batte – spesso inascoltato – perché si faccia vera giustizia e si mandi un segnale forte ai padroni: siamo stanchi di morire per i vostri profitti!

Noi pensiamo che vadano seriamente puniti tutti quelli che, nella ricerca del massimo profitto, risparmiano sulle misure di sicurezza a tutela dei lavoratori e dei cittadini, mettendo a grave rischio la loro salute e la loro vita.

Noi vogliamo giustizia per tutte le vittime, per questo ci batteremo. Per un processo che condanna in primo in grado i padroni assassini, c’è ne sono cento che li assolvono attraverso la prescrizione, e cavilli vari.

Anche nei casi in cui i padroni e i loro dirigenti vengono condannati a pene esemplari, come è successo alla Thyssenkrupp, noi non ci sentiamo per nulla soddisfatti perché questa giustizia, quando arriva, è comunque tardiva. Siamo inoltre convinti che – dopo l’intervento rabbioso della Confindustria, del governo e dei poteri forti – queste sentenze verranno riformate in senso benevolo ai padroni.

Il nostro Comitato insieme ad altre associazioni, da sempre si batte contro la monetizzazione della salute e della vita umana. Non possiamo accettare il principio che si può anche inquinare e uccidere impunemente basta che si paghi risarcendo il danno con una sanzione economica.

Solo per l’amianto, in Italia ogni anno ci sono più di 4.000 morti e migliaia sono i malati.

Contro le morti sul lavoro e di lavoro, contro un sistema sociale che considera normale che gli operai e i lavoratori vengano sacrificati sull’altare del profitto, si deve alzare forte la voce di tutti, perché la salute viene prima di tutto. Non esistono soglie di “sicurezza” o di tolleranza alle sostanze cancerogene: i pericoli che ogni giorno i lavoratori corrono sui luoghi di lavoro e i cittadini nel territorio vanno eliminati o continueremo a pagare un pesantissimo tributo di sangue e di morte.

Per questo invitiamo tutti i lavoratori e i cittadini a partecipare alla manifestazione:

In ricordo di tutti i lavoratori assassinati in nome del profitto

contro lo sfruttamento degli esseri umani e la distruzione della natura

Sabato 30 aprile 2011 – ore 16.00 corteo

con partenza dal Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli” di via Magenta 88,

Sesto San Giovanni, fino alla lapide di via Carducci.

 

19 aprile 2011

 

Via Magenta 88 / 20099 Sesto S. Giovanni MI /tel+fax 02.26224099c/o Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli” e-mail: cip.mi@tiscalinet.it

Sito Internet del Comitato: http://comitatodifesasalutessg.jimdo.com