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Nuovo SCIOPERO alla ROTO2000

Casarile, licenziati dopo lo sciopero. La cooperativa si dice pronta a ritirare il provvedimento ma i sindacati restano cauti in attesa di un incontro. Da “La Provincia Pavese” 18 giugno 2011. Lasciati a casa per aver scioperato. E’ questa la sorte del personale delle cooperative che forniscono mano d’opera alle litografie Roto 2000. E ieri mattina i 25 lavoratori hanno organizzato un altro picchetto davanti ai cancelli dell’azienda «perché vogliamo far valere i nostri diritti», hanno spiegato. Venerdì scorso avevano incrociato le braccia per chiedere buste paga adeguate e condizioni di lavoro meno pesanti, avevano impedito l’ingresso a camion e dipendenti. Lunedì era stato loro comunicato di non presentarsi al lavoro «per una flessione dell’andamento produttivo». E ieri alle sette di mattina i Si Cobas hanno di nuovo bloccato l’ingresso davanti alle litografie di Casarile che danno lavoro ad un’ottantina di dipendenti, oltre al personale delle cooperative, in tutto una cinquantina, molti gli extracomunitari. Fuori dai cancelli si sono sfiorati momenti di tensione e la situazione è stata riportata alla normalità solo dopo l’intervento dei carabinieri. Hanno protestato contro la decisione di essere stati lasciati a casa «perché abbiamo chiesto di venire trattati con dignità e retribuiti in modo giusto», hanno detto Manuel, un giovane peruviano, e Mansur Raduan, che ha solo 22 anni e una fidanzata che sperava di sposare presto, «ma ora non so se sarà possibile». «Siamo stanchi», hanno sostenuto i lavoratori e Aldo Milani, del Si Cobas, ha spiegato: «Abbiamo denunciato la situazione alle forze dell’ordine, chiediamo la regolare applicazione del contratto, i dipendenti della cooperativa non vengono pagati per il numero effettivo di ore che svolgono. Hanno cercato di rivendicare i propri diritti e sono stati lasciati a casa». Roberto Luzzi, dell’associazione Ci siamo anche noi che offre un sostegno agli immigrati, era davanti ai cancelli della Roto per sostenere questi lavoratori che «prendono pochi euro all’ora e svolgono mansioni superiori a quelle effettivamente riconosciute». Una situazione pesante, hanno rimarcato i sindacati. «Le cooperative sono due, l’Antares e la New Style. Nello stipendio non sono conteggiati gli straordinari e le festività – ha aggiunto Fulvio Di Giorgio, coordinatore provinciale dei Si Cobas – Le buste paga sono indecifrabili, in media un dipendente porta a casa uno stipendio di 650 euro al mese, troppo poco per le ore che svolgono. Lo sciopero dell’altra settimana era stato indetto per chiedere la regolare applicazione del contratto. Era stato un segnale importante, perché il personale della cooperativa aveva reagito, molti di loro sono stranieri, facilmente disposti ad accettare stipendi più bassi pur di portare a casa qualche soldo». Il braccio di ferro è continuato per l’intera mattinata, fino a quando la cooperativa si è detta disponibile ad incontrare, la settimana prossima, sindacato e lavoratori. «Hanno detto che non li avrebbero più lasciati a casa, ma che i giorni persi sarebbero stati conteggiati come ferie – ha raccontato Luzzi – ma bisogna vedere che accadrà». La Roto 2000, attraverso un’impiegata, preferisce non commentare la vicenda. Stefania Prato

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