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Comunicato sulla lotta all’Esselunga

Non era facile affrontare l’azienda che, giocando d’astuzia (ma non troppo) aveva deciso di estromettere dai turni di lavoro i principali artefici dello sciopero del 7 ottobre, attraverso una serrata selettiva, per separarli dal resto degli operai e smorzare così i possibili effetti dello sciopero che ha visto la presenza di oltre 200 persone davanti ai cancelli di Esselunga a Pioltello. Ma i delegati sono riusciti a compattarsi, a non cedere e a rilanciare per giovedì pomeriggio (dopo una giornata intera di volantinaggio), presentandosi ai cancelli dell’azienda per pretendere di entrare o, per lo meno, di ricevere adeguata comunicazione scritta, come prevede il contratto nazionale del settore sulla loro situazione. Nei fatti la loro mossa ha dato vita ad un presidio (senza alcun blocco dei camion) che si è via via ingrossato per l’affluire di militanti del sindacato provenienti da tutta la regione (in particolare da altre cooperative, come ormai di consueto) , di operai del consorzio SAFRA che si sono fermati ai cancelli in sciopero e i compagni del Centro Sociale Vittoria promotori con noi ed altri  del coordinamento milanese di sostegno alla lotta delle cooperative. Una risposta che, nel giro di qualche ora, ha permesso di incassare una prima vittoria: la sospensione viene tramutata in ferie forzate, causa…riduzione di lavoro (che guarda caso colpisce i promotori della lotta all’Esselunga e prevede lo spostamento di lavoratori da Biendrate per fare il lavoro a Pioltello).
Ai cancelli si esprime consapevolezza della propria forza, convinzione di aver scelto la strada giusta per rispondere immediatamente ai tentativi di Esselunga-Safra, ma..nessuna euforia fuori luogo. Tutti sanno che la strada della lotta è ancora molto lunga e che il tentativo di licenziare gli operai sindacalizzati, di tagliare la testa a questo inizio di battaglia non si fermerà certo qui. Lo dimostrano le decine di provvedimenti fioccati contro chi ha fatto sciopero il 7 ottobre, considerato dall’azienda come uno sciopero …non autorizzato. 14 miliardi annui di utile pesano evidentemente come un macigno su questa vertenza e nessuno quindi si illude.
Ciò non di meno si può senz’altro dire che siamo nuovamente di fronte ad un’esperienza pilota, con alle spalle un percorso ormai consolidato e nel quale non si smette mai di imparare su tattiche e comportamenti da tenere di volta in volta.
E’ con questa convinzione, e con questo spirito, che si arriva all’assemblea di domenica mattina alle 10,30 a Pioltello c/o il circolo di via Perugino (di fronte alle poste) a cui hanno già preannunciato la loro presenza anche gli operai della SAFRA di Biandrate (NO) protagonisti in parallelo di una vertenza che potrebbe davvero estendersi all’intera Esselunga. L’intenzione non manca di certo

SI. Cobas 14-10-2011