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“Arcolaio”, durissima protesta del sindacato

«Prima di liquidare la cooperativa “Arcolaio”, Barbieri deve pagare gli stipendi arretrati ai lavoratori e ricollocarli nelle altre società a lui riconducibili». È durissimo l’attacco del sindacalista Fulvio Di Giorgio di Si Cobas che ieri pomeriggio, fuori dai cancelli della cooperativa, in via Gobetti, ha gridato al megafono i diritti dei cinquanta “soci” dell’Arcolaio che da mesi non percepiscono lo stipendio e che dopo la liquidazione della cooperativa, annunciata nei giorni scorsi, resteranno a bocca asciutta. In seguito al fermo alla discarica Pantaeco di Coste Fornaci, dopo 24 anni, la cooperativa Arcolaio, presieduta da Alessandro Barbieri, ha annunciato la liquidazione, impegnandosi per il ricollocamento dei lavoratori. Ma ieri fuori dai cancelli, sul posto erano comunque presenti i carabinieri, la rabbia del sindacato e dei lavoratori è esplosa mentre all’interno era atteso lo svolgimento dell’assemblea straordinaria dei soci con la liquidazione della società all’ordine del giorno. «Barbieri vuole liquidare, perché una volta liquidata Arcolaio questi lavoratori non prenderanno più un soldo di quel che gli spetta», ha tuonato il sindacalista. «Aspettiamo ancora gli stipendi di febbraio, marzo e aprile, – hanno raccontato i lavoratori in protesta – e la casa integrazione in deroga ci è garantita fino a dicembre e si parla di circa 400, 500 euro». «Lo stipendio mensile, – hanno continuato i lavoratori – si aggirava invece sui 700, 800 euro». «Barbieri continua a dire che non ha ricevuto i soldi che Pantaeco gli doveva, – ha affondato Di Giorgio – ma Pantaeco è anche lui, perché è proprietario al 10 per cento di Pantaeco che gestisce la discarica di Coste Fornaci, e questo è assurdo: a questo punto deve solo mettersi le mani in tasca e pagare quanto deve a questi soci fittizi, che non si sono mai divisi gli utili, ma che sono lavoratori, oltretutto in difficoltà nel comprendere la lingua».Mentre fuori dai cancelli montava la protesta, all’interno, lo stesso Barbieri, poi raggiunto dai lavoratori, stava predisponendo le carte per la liquidazione di Arcolaio. Saltata. «La liquidazione è saltata, perché mancava il numero legale, – ha spiegato Di Giorgio a margine della protesta – e perché le notifiche non erano regolari». La questione però è soltanto rimandata, ma il sindacato promette battaglia.di Sara Gambarini – da Il cittadino di Lodi – 4.11.2011