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FIAT Mirafiori: di quale contratto stiamo parlando?

È passata una settimana dalla firma (13/12) del nuovo contratto di lavoro per gli 86.200 lavoratori del Gruppo Fiat Auto e Fiat Industrial. Cosa sappiamo di un contratto che peggiorerà decisamente le nostre condizioni? I sindacati filopadronali firmatari non si sono presentati alle Assemblee della settimana scorsa (scopriamo che non avevano nemmeno prenotato la Sala), non hanno avuto il coraggio di dire la verità in faccia agli operai e il comunicato che hanno appeso in bacheca è ben lontano dalla realtà dei contenuti veri del Contratto.

DI QUALI SOLDI STIAMO PARLANDO?
Nel loro volantino i sindacati firmatari hanno scritto: “più soldi per tutti”. Ma quale sarebbe l’entità di questi soldi in più? Non ci sarà nessuna significativa modifica del salario lordo; in gran parte si tratta di voci che c’erano già prima, come la 14^ che ora sarà spalmata sui diversi mesi dell’anno. Per il resto parliamo di una miseria che scatterà soltanto quando scatteranno gli straordinari e l’aumento dei turni. Quando non si sa. Stiamo parlando in ogni caso di decine di euro lordi all’anno.
Lo stesso premio di 600 euro (dopo due anni che non ci viene saldato) è una bufala perché è previsto solo nel caso in cui si effettueranno almeno 870 ore in 6 mesi. Fra quanti anni a Mirafiori faremo queste ore di lavoro?

DI QUALE LAVORO STIAMO PARLANDO?
“Adesso il lavoro” scrivono i sindacati complici della Fiat. Se non fosse tragico saremmo nel comico. Secondo l’azienda, nella migliore delle ipotesi, riprenderemo a produrre alla fine del 2013, fra due anni. Di fronte alla richiesta di anticipare la produzione da parte di Fim, Uilm, Ugl, Ass Capi e Quadri, Marchionne non si è nemmeno scomodato a rispondere.
Produrre cosa? quali prodotti? Non ci sono modelli, non c’è alcun piano industriale: questo oramai è un segreto di Pulcinella.

DI QUALE DEMOCRAZIA E RAPPRESENTANZA PARLIAMO?
Non solo non siamo stati consultati, non siamo nemmeno stati informati dell’andamento e delle conclusioni della trattativa. I giochi sono chiusi e l’informazione è solo propaganda. Non saremo chiamati nemmeno a pronunciarci con un “referendum ricatto” come un anno fa.

DI QUALE FUTURO STIAMO PARLANDO?
L’azione congiunta fra Marchionne e i governi di centro-destra-sinistra ci pone di fronte ad un futuro privo della minima certezza: l’articolo 8 della manovra di settembre apre alla possibilità di licenziamento. E ora per completare lo sporco lavoro,
Fornero, lacrime di coccodrillo, prepara la riforma del mercato del lavoro con l’abolizione dell’articolo 18.
Il 15 febbraio scade la “cassa straordinaria” e non sappiamo ancora cosa ci sarà dopo. La Regione e Porchietto dicono di non avere soldi per pagare la cassa in deroga, la sola possibilità in mancanza di un “piano di ristrutturazione” che Fiat non ha.

DI QUALE VERITA’ STIAMO PARLANDO?
Esiste una sola verità: Fiat ha ottenuto quanto voleva senza dare nulla in cambio. La trattativa è stata nient’altro che una commedia il cui finale (tutt’altro che lieto) era già deciso fin dall’inizio. D’altra parte perché Fiat dovrebbe temere il servilismo di chi ha sempre ceduto e firmato tutto? Fim, Uilm, Ugl, ACQ, escono con un pugno di mosche, sono stati chiamati solo per mettere una firma e l’hanno fatto.

ORA BASTA! SU LA TESTA!

COLLETTIVO MIRAFIORI  –  C.so Brescia, 22, To 20/12/2011 

(il volantino prodotto è prodotto dal collettivo operaio di Mirafiori che ha organizzato col SI Cobas di Torino l’iniziativa di solidarietà per i licenziati di Esselunga prevista per venerdì 23 dicembre).