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Solidarietà agli operai dell’Alcoa

scontri tra oparai Alcoa e polizia il 10.9.12 a Roma

scontri tra oparai Alcoa e polizia il 10.9.12 a RomaIl S.I.COBAS è solidale con gli operai dell’Alcoa che oggi (10.09.12) sono stati caricati dalla polizia mentre manifestavano per la difesa del loro posto di lavoro, che significa difesa delle loro condizioni di vita, poiché nel contesto della crisi e in una Regione come la Sardegna vuol dire concretamente la scomparsa di diverse centinaia di salari degli operai.   

Giustamente gli operai hanno contestato Fassina (responsabile economico del PD) mettendolo in fuga. Il PD è uno dei maggiori responsabili della macelleria sociale in atto nel paese: il governo Monti senza il sostegno del PD non durerebbe 5 minuti.

Il S.I.COBAS solidarizza e sostiene tutte le lotte degli operai e dei proletari, a prescindere dai mezzi (talora insufficienti) che mettono in campo in tali lotte. Il nostro criterio è che tutto ciò che è conforme agli interessi degli operai e dei proletari è legittimo, tanto più oggi che siamo di fronte a un’azione di governo che peggiora di giorno in giorno le nostre condizioni di vita e di lavoro.

Tutto ciò nasce dal fatto che siamo di fronte non a una crisi ciclica, ma nella fase di crisi generale iniziata a metà degli anni ’70,  perché il capitale accumulato è tale che i borghesi non riescono a valorizzarlo adeguatamente. Valorizzare il capitale, per i capitalisti non significa certo la possibilità di creare benessere per i lavoratori, ma, al contrario, far crescere sempre di più il proprio capitale, perché produca nuovi profitti.

Con l’accentuarsi della crisi il numero dei disoccupati, dei lavoratori precari, degli emarginati, dei proletari che vivono di espedienti, di sussidi pubblici o privati, della solidarietà di altri lavoratori o familiari, e questi arrivano delle volte a mettere in atto gesti come il suicidio. La riduzione dei salari, delle pensioni, dei diritti, l’aumento dell’insicurezza, le difficoltà ad assicurare a sé e alla propria famiglia l’assistenza sanitaria e l’istruzione, rende la vita più difficile per settori crescenti della popolazione.

Solo una mobilitazione crescente da parte della classe, può permettere la difesa  efficace delle proprie condizioni di vita e di lavoro.
Diventa sempre non più procrastinabile l’esigenza di lanciare la proposta di un coordinamento delle lotte  presenti nei territori,  indipendente ed autonoma dai sindacati e partiti politici opportunisti.