Questo (30 ottobre) e’ l’ottavo giorno che all’Ikea di Piacenza i lavoratori, dalle ore 5,30, picchettano gli ingressi delle portinerie, riuscendo parzialmente a respingere persone e camion. Tutto questo e’ avvenuto con attacchi della polizia e crumiri e per il momento solo tre dei feriti sono stati portati in ospedale. A fianco degli operai Ikea quelli della TNT e della Gls, venuti a sostenere questa lotta.
Qualcuno ha detto che forse bisognava aspettare; come sempre quando i lavoratori si mettono a lottare veramente c’è qualcuno che dice che bisogna pensare, vedere ecc., e senza dubbio qualcuno sta a guardare, aspettando godot.
Cosa dovevano aspettare i lavoratori dopo che i padroni li pagano la meta’ di quello che il contratto nazionale ( di merda) prevede?
Cosa dovevano aspettare di fronte al fatto che i delegati vengono spostati e isolati in altri reparti?
Cosa dovevano aspettare quando i capi fanno fare ad alcuni gli straordinari e agli attivisti Cobas fanno fare meta’ delle 168 ore previste dal contratto?
Cosa dovevano fare se un loro delegato viene allontanato dal magazzino perché aveva detto ai suoi compagni che bisognava rallentare il lavoro perché la produttività si era alzata?
I critici da bar sport rispondono che bisognava aspettare 4 giorni perché era prevista una riunione con le cooperative.
Quindi calma e gesso, facciamo rispettare le carte firmate e intanto aspettiamo che i lavoratori siano massacrati di lavoro e a meta’ salario.
Peccato che i lavoratori non stanno a sentire questi suggerimenti e non accettano la sospensione del delegato e fermano il lavoro. Il giorno dopo i padroni lasciano una settantina di persone a casa.
I nostri critici cosa avrebbero fatto? Speriamo che non finiscano per dare ragione alla stampa, alle istituzioni, ai politici e a CGIL, CISL e UIL che hanno detto che bisogna difendere l’Ikea, le cooperative che, come il panda, vanno salvate e preservate nel territorio piacentino facendo tacere questi sporchi immigrati che, pur avendo un lavoro, si lamentano e disturbano la quiete cittadina.
I lavoratori hanno bisogno di reale sostegno e fanno a meno dei perditempo.
Oggi siamo qui in 120 e andiamo avanti: questa e’ la lotta di classe e non si impara ripetendo qualche frase come i pappagalli, mettendosi i lustrini e gradi da generali della rivoluzione.
Ore 8,00. Centoventi poliziotti caricano uno dei picchetti, tre feriti con colpi alla testa portati in ospedale, i compagni, una trentina , fieramente si sono di nuovo schierati e non permettono l’entrata dei camion, i poliziotti sono sbigottiti, o almeno così appaiono.
Meravigliosa classe proletaria! La cosa ha avuto l’effetto di far uscire dal magazzino dei rappresentanti della cooperative e della sicurezza Tnt.
Una trattativa veloce e ci si e’ accordati di incontrarsi questa sera per trovare una soluzione alla vertenza in atto. Vinceremo!
Sindacato Intercategoriale Cobas da Piacenza, Ikea