NO ALLE CAROGNATE NAZIONALI!
(a proposito di rinnovo cqc e contratto nazionale)
Art. 10(ccnl autoferrotranvieri 2004) – Patente di guida – Disciplina per il recupero dei punti
Qualora nell’espletamento delle mansioni, al personale addetto alla guida dei veicoli utilizzati dell’azienda siano stati detratti punti dalla patente e sia necessaria la frequenza di corsi, l’impresa si farà carico degli oneri conseguenti alla predetta frequenza, che avverrà fuori dell’orario di lavoro. Ove ne ricorrano gli estremi resta ferma l’applicazione della normativa disciplinare.
Nei predetti casi il lavoratore addetto alla guida di veicoli aziendali è tenuto a comunicare all’azienda,
per iscritto e tempestivamente, i provvedimenti di sottrazione dei punti, di sospensione e/o ritiro della patente assunti a suo carico.
Fermo restando la vigente disciplina in materia, le parti si impegnano ad inviare un avviso comune al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti per ottenere una soluzione legislativa del problema, in linea con quanto già proposto per le altre categorie di trasporto.
Art. 2105(codice civile) – Obbligo di fedeltà
Il prestatore di lavoro non deve trattare affari, per conto proprio o di terzi, in concorrenza con l’imprenditore, né divulgare notizie attinenti all’organizzazione e ai metodi di produzione.
Visti i due articoli su riportati e visto che da sempre ci viene corrisposto il costo del rinnovo patente(anni fa anche il bollino annuale sulla stessa), in virtù del fatto che il documento in questione (patente- ex cap-cqc) è la chiave che, dal punto di vista legale, ci permette di esercitare il nostro lavoro a favore del datore di lavoro e solo del datore di lavoro con il quale abbiamo rapporto/contratto, viene da chiedersi, perché, a fronte di questa nuova richiesta che non si capisce bene da cosa sia stata originata(guidiamo autobus non lo shuttle, esattamente come tutte le generazioni di autoferrotranvieri che ci hanno preceduto) partecipare ai costi aziendali? Perché contribuire con una quota(150 euro)? E i finanziamenti a favore dell’azienda per la formazione a chi andranno?
Per questo corso di professionalizzazione che nessuno ha chiesto, oltre all’esborso del costo sopra citato per ottemperare a questa imposizione, abbiamo il notevole aggravio di impegno(del nostro sacrosanto tempo libero) che andrà a ridurre ancora di più, se mai non fosse già abbastanza, il tempo che possiamo dedicare, come avviene nelle società civili, alle nostre famiglie e ai rapporti di civile convivenza. Siamo dipendenti, siamo prestatori di lavoro come dice il codice civile, non siamo nè soci, nè azionisti e quindi questi oneri di spesa spettano senza ombra di dubbio al proprietario d’impresa. Di questo passo ci verrà chiesto/imposto di comprarci l’autobus con il quale poter lavorare e pagarci tutte le incombenze che ne derivano.
Come se non bastasse, incombono come clave, PESANTI carichi straordinariamente negativi che stanno discutendo a livello nazionale con il rinnovo del contratto:
– 200 ore di straordinario obbligatorio, più 250 da concordare “benevolmente” con le aziende;
– MEDIA ORARIA DA CALCOLARE SU 6 MESI INVECE CHE SU 4;
– 40 ORE DI LAVORO SETTIMANALI;
– RIDUZIONE DELLE GIORNATE DI FERIE(-5);
– INDENNITA’ DI MALATTIA FORTEMENTE DECURTATA;
– NOTEVOLE PARTECIPAZIONE NELLA RESPONSABILITA’ NEI SINISTRI;
– COSTI PER RINNOVI DI PATENTE E CQC A TOTALE CARICO DEI LAVORATORI;
– AUMENTO INDISCRIMINATO DI CONTRATTI ATIPICI CON SFRUTTAMENTO AI MASSIMI LIVELLI NELLA LOGICA DEL MASSIMO PROFITTO AZIENDALE;
E PURTROPPO…TANTO, TANTO ALTRO ANCORA.
Como, 18 dicembre 2012 – S.I. COBAS ASF Autoline
IL volantino ASF Como – NO alle rapine aziendali