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Sciopero SDA Bologna

sciopero SDA Bologna

sciopero SDA BolognaAlle ore 21 di ieri sera i facchini della cooperativa Orbea (consorzio UCSA) operanti presso i magazzini SDA di Bologna hanno incrociato le braccia.
Lo sciopero è iniziato dopo diversi comunicati e tentativi sindacali finalizzati …a evitarlo.
Se sullo sfondo di questo ennesimo sciopero c’è una trattativa nazionale che vede coinvolte tutte le cooperative che operano presso gli hub di Bologna, Milano e Roma, finalizzate a concretizzare alcuni aspetti economici basilari relativi ai passaggi di livello, agli scatti di anzianità e agli istituti contrattuali (in totale “ballano” aumenti salariali per 2000€ annui ed una media di 2500€ annui di mancate retribuzioni pregresse), la scintilla è scoccata per via di una trattenuta forzosa di 150€ a testa con cui la cooperativa Romea intende scaricare sugli operai il costo di una penale imposta da SDA per ripararare il danno derivante dallo sciopero del 22 dicembre.

Di fronte allo sciopero di Bologna, immediatamente, i facchini di Carpiano comunicano ufficialmente che qualsiasi camion proveniente da Bologna in serata non verrà lavorato, mentre a Roma, dove fanno capolino un’altra serie piuttosto cospicua di problemi ancora irrisolti (dai part-time forzati, alla parte di pregresso pattuita e non ancora saldata, passando per le provocazioni fisiche dei caporali), si attende con ansia il momento di unirsi nuovamente alla lotta.

Se in altri tempi una situazione così favorevole alla lotta era tanto auspicabile quanto lontanamente immaginabile, oggi porta alla luce problematiche nuove, ancor più scottanti e di non facile soluzione. Le convulse consultazioni telefoniche di ieri sera erano giunte alla conclusione che, prima di scatenare un’offensiva “definitiva” per entrambe le parti in campo, sarebbe stato opportuno attendere risposte ufficiali che dovrebbero giungere entro sabato 2 febbraio.

Sapranno i facchini attendere quel momento? Per quanto riteniamo opportuno percorrere questa strada, anche alla luce di una prospettiva di lotta che va aldilà della pur importante filiera SDA, non saremo certo noi a mettere i bastoni fra le ruote alla sacrosanta voglia di riscatto che la classe operaia immigrata sta mettendo in campo nel settore della logistica dopo anni di furti salariali e soprusi subiti
La palla passa così nel campo del fronte aziendale e padronale.
Sta a loro valutare il prezzo di una pacificazione degli animi operai.
Ogni seria trattativa sul piano nazionale non può pero’ svilupparsi senza togliere di mezzo pesanti ricatti, e quindi, prima di tutto, quello di pagare 150 euro per i danni provocati dallo sciopero o da qualsivoglia attività lavorativa.
Consideriamo , perciò, pregiudiziale togliere questo balzello che pesa sulla possibilità di arrivare ad un accordo.

30 gennaio 2013 – Coordinamento nazionale S.I. Cobas – delegati SDA (MIlano-Bologna-Roma)