Giovedì 9 maggio i lavoratori della cooperativa Euroservice del magazzino Ikea di Piacenza sono scesi in sciopero contro le modifiche statutarie adottate dalla cooperativa, che tra l’altro prevedono:
– la prestazione di mezz’ora di lavoro non retribuita ogni settimana, per “pagare” le perdite conseguenti alle agitazioni che hanno avuto luogo tra ottobre 2012 e gennaio 2013;
– la sospensione dei lavoratori senza salario qualora ci sia poco lavoro;
– la non distribuzione ai lavoratori degli eventuali utili;
E una serie di inasprimenti disciplinari volti a creare un clima da caserma e di costante ricatto sui lavoratori, quali multe per la minima mancanza in materia di pulizia, “negligenza”, ritardo; sospensioni per rivelazioni di “segreti aziendali”, incluso l’andamento economico della cooperativa (cose di cui è normale discutere nell’attività sindacale), e per ritardo ripetuto una volta nella comunicazione della malattia; licenziamento per “atteggiamenti contrari allo spirito cooperativistico” o per “grave atto di indisciplina” nei confronti del Consiglio di Amministrazione o del Presidente.
Queste misure, volte a ricreare un clima di paura nel magazzino, dopo la chiusura della lotta contro l’espulsione dei lavoratori SI Cobas e il rientro a testa alta degli operai estromessi, hanno ottenuto l’effetto contrario, ricompattando i lavoratori attorno ai delegati e operai organizzati nel SI Cobas, e lo sciopero compatto di ieri, accompagnato da assemblee ai cancelli tra le 13 e le 15, con la partecipazione numerosa dei lavoratori anche delle cooperative San Martino e Cristall (tutti in sciopero-assemblea), che hanno così manifestato, oltre alla loro solidarietà con i lavoratori Euroservizi, anche la volontà di respingere analoghi provvedimenti ventilati dalle rispettive cooperative.
La lotta ha pagato. Il presidente di Euroservizi, Zaffignani ha convocato d’urgenza il Consiglio di Amministrazione che ha approvato la sospensione dei punti della delibera respinti dai lavoratori fino alla prossima “assemblea” convocata per il 6 giugno, e si è impegnato alla restituzione sotto altra forma delle mezze ore non pagate. Solo allora i lavoratori sono tornati.
La maggioranza che ieri ha lottato è il risultato della tenacia messa in campo da una minoranza nella lotta dell’autunno-inverno. La giornata di giovedì ha segnato la ripresa di fiducia e di unità dei lavoratori Ikea, che si sono re-iscritti al SI Cobas in numero crescente, e la sconfitta delle manovre padronali di divisione e intimidazione.
I lavoratori hanno potuto constatare che se si lotta uniti, la lotta paga.
Molti sono i problemi che restano da affrontare all’Ikea, a partire dalla mancata attuazione dell’accordo del giugno 2012 su livelli, anzianità, pagamento di malattia e infortuni, e gli stessi diritti sindacali quali il diritto di assemblea per i lavoratori SI Cobas.