In una lettera del 20 Maggio2013 inviata ai dipendenti della sanità, il nuovo assessore alla salute(nonché sindaco di Arconate, nonché coordinatore del PDL, nonché organizzatore di pullman per fans di Berlusca, nonché proprietario di case di cura per anziani ) Mario Mantovani, dichiara che per esigenze economiche l’intero sistema sanitario lombardo verrà ripensato.
Prima delle elezioni regionali Formigoni aveva già parlato del ridimensionamento delle cardiochirurgie, delle chirurgie vascolari, neurochirurgie, chirurgie toraciche ed emodinamiche. Ma si sa che non è buona cosa procedere ai tagli prima delle elezioni altrimenti si rischia che i cosiddetti cittadini poi non votano né il partito né il personaggio mediatico di turno che parla dell’eccellenza della sanità lombarda.
Passate le elezioni ecco che arriva la manovra, del ripensamento citata dall’assessore alla salute, di chiusure di reparti per un risparmio di oltre 40 milioni di euro.
La delibera che decide le chiusure è pronta ma non è ancora stata votata e non niente di ufficiale, e riguarderà chi non raggiunge un numero minimo di interventi.
Ma quali sono i reparti interessati dalla manovra dei tagli?
Secondo una ricostruzione del corriere della sera del 18 giugno 2013 sulle 20 cardiochirurgie ne dovrebbero chiudere tre; sulle 36 chirurgie vascolari quasi dieci non raggiungono i requisiti richiesti; Sulle 23 neurochirurgie sono a rischio solo due; le 14 chirurgie toraciche una sembrerebbe a rischio chiusura. Quelle che più saranno colpite, “grazie” all’abbassamento statistico dei morti per cause cardiologiche, sono le emodinamiche che su 65 dovrebbero chiuderne, il condizionale è d’obbligo, fra 10 e 15 centri(anche Garbagnate?).
Di questi quaranta milioni il 35% resterà agli stessi ospedali per essere “dilapidati” in attività più utili (chi sa che vorrà dire), mentre il restante 65% dovrebbe confluire in un fondo regionale per finanziare gli stessi reparti che rimangono aperti per farli lavorare di più pagandoli con i risparmi di quelli chiusi finiti in questo fondo.
Intanto il 20 giugno 2013 l’azienda Salvini ha comunicato che al pronto soccorso di Bollate gli accessi diurni sono diminuiti dell’80% e che per queste ragioni dal primo luglio al 30 settembre 2013(dicono sperimentale) si diminuiscono gli infermieri di una unità sul primo e secondo turno.
Preludio alla chiusura Come per l’ostetricia e la pediatria?
La seconda comunicazione riguarda l’ostetricia di Garbagnate che per la riduzione dei posti letto e per la riduzione dei parti dal 65% al 50%, dal primo luglio al 30 settembre 2013 si diminuisce di una ostetrica solo per il secondo turno (2 ostetriche, invece di tre, + 2 OSS).
Ci chiediamo come questo sia possibile visto che l’ostetricia di Bollate nel 2012 ha chiuso e accorpata a Garbagnate?
Siamo sicuri che la chiusura di queste specialità produrrà esuberi, soprattutto nel settore privato, e incertezze sul nostro futuro. Ma se abbiamo uno come Mantovani alla difesa della nostra salute possiamo essere più che, certi che lui “ … coglierà le opportunità di questo nostro tempo…” per portare i soldi risparmiati in un posto sicuro : il suo. Legalmente s’intende.
Giugno 2013 Rho-Garbagnate-Bollate – DELEGATI RSU – S.I. COBAS SALVINI.